BARI – La compagnia “Il Sipario” (via Capaldi,
24 – Info: Tel. 0805566431), presenta,
nell’ambito del festival “Teatriamo 2023”,
“SPETTACOLANDO: Iperconnessi”, La Vallisa,
4 maggio, h 20.30, regia di Teresa Conforti.
“Cellulari di ultima generazione. L’essere sempre connessi ci fa perdere il contatto con la realtà ? Quali sono le nuove sfide etiche e sociali?
Se degli extraterrestri ci vedessero, penserebbero che gli esseri umani sono degli automi che ricaricano le loro batterie strisciando il pollice su di uno schermo” (Fabrizio Caramagna).
E’ proprio vero: carezziamo un pezzo di vetro per tutta la giornata. Abbiamo una ‘fascinazione ipnotica’ per il nostro smartphone. Lo sviluppo dell‘intelligenza artificiale, inoltre, ha creato app per ogni esigenza da utilizzare.
Siamo tutti spettatori e protagonisti di un palcoscenico virtuale dove spesso assumiamo identità diverse.
Una riflessione sull’intelligenza artificiale, sulle piccole applicazione nella vita di tutti i giorni.
Con Maria Amoruso, Alessandra Carella, Daniele Caroli, Annamaria Serini Ciriello, Gianvito Del Sole, Alessandro Di Cagno, Elisa Di Noia, Rossana Di Pierro, Danilo Franco, Ambrogio Francone, Graziana Gelao, Teresa Geronimo, Franco Giordano, Alen Lo Franco, Cristian Lorusso, Nicole Mariani, Sabrina Marinelli, Maria Massaro, Antonio Mazzei, Mirko Milella, Roberta Minervini, Massimo Nigro, Nicole Notaristefano, Aadrina Pal, Andrea Paganelli, Giuseppe Pentassuglia, Angelica Pegna, Achille Real- monte, Giulia Melania Sergio, Mattia Sbiroli, Edy Tiravanti, Pasquale Uba, Annamaria Zecchillo.
Il primo tempo ha come sottotitolo “Un’app per ogni capriccio” e riflette su come la nostra vita sia cambiata con l’utilizzo delle applicazioni.
Il secondo “Spegni il cellulare, accendi la mente” fa il punto sulle conseguenze dell’utilizzo eccessivo dello smartphone.
Dopo la web serie “Il tempo delle farfalle – 7 giorni senza smartphone in cambio di 4 libri”, con “Iperconnessi” si continua ad affrontare la tematica della dipendenza dai cellulari e dalla rete.
“Questa volta ad esser coinvolte sono le due generazioni a confronto la generazione Z , ovvero quella dei ragazzi e la generazione X, quella degli adulti - dichiara Teresa Conforti - se l’una sperimenta il blackout telematico e il ritorno alla comunicazione reale, l’altra scopre il potere devastante della connessione condivisa, in virtù di una privacy telematica violata”.
Sia nel ‘gruppo’ dei ragazzi che in quello degli adulti la rete provoca una dicotomia dell’individuo, uno sdoppiamento tra identità virtuale e identità reale. In ambedue le situazioni si riflette sulle conseguenze devastanti dell’essere Iperconnessi.
Oggi si parla di “Intelligenze Artificiali”, della loro espansione in ogni campo, dall’orientamento al lavoro alle scoperte scientifiche di ogni settore, oltre alla sperimentazione – aggiunge la regista – Pro o contro l’intelligenza artificiale? Con Iperconnessi invitiamo il pubblico a riflettere sulle nuove sfide etiche e sociali e sui rischi e le opportunità per le nuove generazioni. Certo l’intelligenza artificiale può e continuerà a migliorare le nostre vite. Ma c’è sempre un confine sottilissimo che è bene non superare... e mi viene in mente la battuta di Steve Polyak…”, "Prima di lavorare sull'intelligenza artificiale, perché non facciamo qualcosa contro la stupidità naturale?".
“Cellulari di ultima generazione. L’essere sempre connessi ci fa perdere il contatto con la realtà ? Quali sono le nuove sfide etiche e sociali?
Se degli extraterrestri ci vedessero, penserebbero che gli esseri umani sono degli automi che ricaricano le loro batterie strisciando il pollice su di uno schermo” (Fabrizio Caramagna).
E’ proprio vero: carezziamo un pezzo di vetro per tutta la giornata. Abbiamo una ‘fascinazione ipnotica’ per il nostro smartphone. Lo sviluppo dell‘intelligenza artificiale, inoltre, ha creato app per ogni esigenza da utilizzare.
Siamo tutti spettatori e protagonisti di un palcoscenico virtuale dove spesso assumiamo identità diverse.
Una riflessione sull’intelligenza artificiale, sulle piccole applicazione nella vita di tutti i giorni.
Con Maria Amoruso, Alessandra Carella, Daniele Caroli, Annamaria Serini Ciriello, Gianvito Del Sole, Alessandro Di Cagno, Elisa Di Noia, Rossana Di Pierro, Danilo Franco, Ambrogio Francone, Graziana Gelao, Teresa Geronimo, Franco Giordano, Alen Lo Franco, Cristian Lorusso, Nicole Mariani, Sabrina Marinelli, Maria Massaro, Antonio Mazzei, Mirko Milella, Roberta Minervini, Massimo Nigro, Nicole Notaristefano, Aadrina Pal, Andrea Paganelli, Giuseppe Pentassuglia, Angelica Pegna, Achille Real- monte, Giulia Melania Sergio, Mattia Sbiroli, Edy Tiravanti, Pasquale Uba, Annamaria Zecchillo.
Il primo tempo ha come sottotitolo “Un’app per ogni capriccio” e riflette su come la nostra vita sia cambiata con l’utilizzo delle applicazioni.
Il secondo “Spegni il cellulare, accendi la mente” fa il punto sulle conseguenze dell’utilizzo eccessivo dello smartphone.
Dopo la web serie “Il tempo delle farfalle – 7 giorni senza smartphone in cambio di 4 libri”, con “Iperconnessi” si continua ad affrontare la tematica della dipendenza dai cellulari e dalla rete.
“Questa volta ad esser coinvolte sono le due generazioni a confronto la generazione Z , ovvero quella dei ragazzi e la generazione X, quella degli adulti - dichiara Teresa Conforti - se l’una sperimenta il blackout telematico e il ritorno alla comunicazione reale, l’altra scopre il potere devastante della connessione condivisa, in virtù di una privacy telematica violata”.
Sia nel ‘gruppo’ dei ragazzi che in quello degli adulti la rete provoca una dicotomia dell’individuo, uno sdoppiamento tra identità virtuale e identità reale. In ambedue le situazioni si riflette sulle conseguenze devastanti dell’essere Iperconnessi.
Oggi si parla di “Intelligenze Artificiali”, della loro espansione in ogni campo, dall’orientamento al lavoro alle scoperte scientifiche di ogni settore, oltre alla sperimentazione – aggiunge la regista – Pro o contro l’intelligenza artificiale? Con Iperconnessi invitiamo il pubblico a riflettere sulle nuove sfide etiche e sociali e sui rischi e le opportunità per le nuove generazioni. Certo l’intelligenza artificiale può e continuerà a migliorare le nostre vite. Ma c’è sempre un confine sottilissimo che è bene non superare... e mi viene in mente la battuta di Steve Polyak…”, "Prima di lavorare sull'intelligenza artificiale, perché non facciamo qualcosa contro la stupidità naturale?".