Jazz: presentata a Bari la seconda edizione di 'Musiche corsare'


BARI - Il jazz e la composizione, nel segno di George Russell, l’apostolo dell’improvvisazione modale, del quale ricorre il centenario della nascita, senza il quale non ci sarebbero stati il Miles Davis di «Kind of Blue» e il John Coltrane di «Impressions». Sarà, dunque, dedicata alla relazione tra il più rigoroso pensiero strutturale e il gesto creativo la seconda edizione del festival «Musiche Corsare» che, dal 20 al 23 aprile, torna al Teatro Forma di Bari per parafrasare i celebri «Scritti» di Pier Paolo Pasolini e il suo spirito anticonformista con nove concerti e molti ospiti internazionali.

Sostenuto da Ministero della Cultura, Regione Puglia e Comune di Bari, il festival è organizzato dall’associazione Nel Gioco del Jazz presieduta da Donato Romito per la direzione artistica di Roberto Ottaviano, il sassofonista barese consacrato musicista italiano del 2022 dal referendum Top Jazz.

«La seconda edizione del festival Musiche Corsare – dichiara la delegata alla Cultura della Regione Puglia, Grazia Di Bari, che non è potuta intervenire alla conferenza stampa di presentazione, in quanto impegnata a Roma - testimonia quanto sia stata apprezzata dal pubblico quella che l’anno scorso poteva sembrare una scommessa. Questa edizione, dedicata a George Russell nel centenario della nascita, vedrà nove concerti con ospiti di fama internazionale, che siamo certi contribuiranno a far conoscere la Puglia nel mondo. La nostra regione sta diventando un punto di riferimento non solo per le bellezze paesaggistiche, ma anche per la vasta offerta culturale e per la particolarità e l’originalità di manifestazioni come questa. Voglio ringraziare ancora una volta gli organizzatori per aver creduto in questa idea. La Regione Puglia è al loro fianco per supportarli in questa e altre iniziative. La sinergia pubblico-privato è fondamentale per dare vita a manifestazioni che stimolino la curiosità di un pubblico sempre più attento ed esigente».

L’assessora alle Culture del Comune di Bari, Ines Pierucci ha dedicato la conferenza stampa a Nicola Cirasola, il regista barese scomparso la scorsa notte. «Come tutti i grandi artisti, Nico – ha detto Pierucci - ha sempre percorso la sua strada contro corrente, dai tempi di Focaccia Blues che difendeva il nostro territorio dall’invasione dei grandi marchi». E su Musiche Corsare l’assessore ha poi aggiunto: «L'accezione positiva della parola improvvisazione, insita nel carattere distintivo del jazz, trova nella professionalità artistica di Roberto Ottaviano, accanto alla creatività stilistica, la progettazione, lo studio e la storia del jazz che da Bari hanno fatto il giro del mondo. Il titolo della rassegna, Musiche Corsare, si confà ai percorsi coraggiosi degli artisti che si muovono nel panorama del jazz come Roberto Ottaviano che, insieme a tanti altri musicisti della nostra terra, diventano capitani marittimi e ambasciatori della città di Bari fuori dai confini territoriali, attraverso la musica jazz».

«Musiche Corsare – ha spiegato il presidente dell’associazione Nel Gioco del Jazz, Donato Romito - vuole garantire a Bari una presenza sicura e costante per un genere musicale a volte ritenuto minore e che invece, proprio dal punto di vista culturale, esprime un collage di tutte le sensazioni che l’animo umano riesce ad esternare attraverso la voce o i vari strumenti utilizzati, proprio secondo quel suonare “dentro” e “fuori” evocato dal grande compositore George Russell, al quale è dedicata questa seconda edizione, durante la quale si alterneranno eccellenze italiane e straniere del Jazz, in un susseguirsi di musiche dal sapore intenso e genuino. Al di là di ogni pregiudizio verso altri generi musicali, riteniamo che il pubblico debba riappropriarsi della capacità dell’ascolto, della curiosità, dell’esplorazione verso la musica jazz, per scoprire il profondo messaggio che diffonde, da sempre la “mission” della nostra associazione».

«Nel Gioco del jazz – ha aggiunto il direttore artistico Roberto Ottaviano - ha sempre cercato e trovato uno spazio per operazioni coraggiose e poco inclini al facile consenso di fianco alle vedettes di punta di un panorama ampio qual è quello del jazz e della musica improvvisata. Tuttavia, a Bari mancava un festival in cui si concentrassero in pochi giorni proposte e artisti curiosi del rapporto tra nuova scrittura e strategie improvvisative, come si faceva in Puglia dai tempi gloriosi dell’Europa Festival di Noci e del Talos di Ruvo. E con Musiche Corsare ci rivolgiamo proprio ai curiosi, a quelli che non si accontentano, che collegano le cose, prendono spunto e credono alla cultura come tradizione in movimento».

Il primo dei nove concerti è in programma giovedì 20 aprile (ore 21), s’intitola «Feel of drummatiko», omaggio del batterista Fabio Accardi ai «drummers composers», i batteristi-compositori che hanno segnato la storia del jazz, da Tony Williams a Jack DeJohnette, da Peter Erskine a Billy Cobham, giganti del ritmo ai quali renderà omaggio con Walter Celi (voce e percussioni), Francesco Lomangino (sax, flauto), Fabrizio Savino (chitarra), Bruno Montrone (pianoforte) e Gianluca Aceto (basso).

Doppio set venerdì 21 aprile (ore 20.30) con l’apertura affidata al progetto Disorder at the Border, che si presenta in versione quartetto con Tobias Delius (sax) in veste di ospite accanto al trio originario composto da Daniele D’Agaro (sax e clarinetto), Giovanni Maier (contrabbasso) e Zlatko Kaucic (batteria), quindi la stessa formazione cui si deve nel 2022 il disco live «Kataklisma» frutto di un approccio musicale fortemente narrativo. Seguirà (ore 21.45) il quartetto Sweeter Than The Day nel quale il pianista di area newyorchese Wayne Horvitz (una lunga militanza accanto a John Zorn e Bobby Previte) sperimenta la combinazione tra improvvisazione, rock elettrico e pianismo lirico in compagnia di Francesco Bigoni (sax tenore), Danilo Gallo (basso) e Zeno De Rossi (batteria).

Triplo appuntamento sabato 22 aprile con un concerto mattutino (ore 11) del Mat Trio, formazione che con Marcello Allulli (sax), Francesco Diodati (chitarra) ed Ermanno Baron (batteria) propone un jazz molto dinamico, mentre in serata si terranno gli altri due set. Il primo (ore 20.30) è dei Dark Dry Tears, con il ritorno di Danilo Gallo (basso) in veste di leader di una band nella quale, accanto a due stelle della scena europea come il clarinettista Francesco Bigoni e il sassofonista Francesco Bearzatti, spicca la presenza di Jim Black, fuoriclasse della batteria e tra gli artefici del «downtown newyorchese». L’altro concerto (ore 21.45) prevede la performance del duo «telepatico» composto dal trombonista svizzero Samuel Blaser e dal chitarrista francese Marc Ducret, sorta di estensione spigolosa del compagno di avventura.

Chiusura domenica 23 aprile con il solo in matinée (ore 11) del cantante-performer Boris Savoldelli, che alternerà l’interpretazione di brani originali, classici e ardite sperimentazioni vocali, mentre in serata sono previsti il solo di Dave Burrell (20.30), il grande pianista americano con le radici ben piantate nella tradizione afroamericana, nonché protagonista del free jazz con Archie Shepp e David Murray, e il progetto What Love (ore 21.45), versione estesa del quintetto Eternal Love di Roberto Ottaviano, che con Gaetano Partipilo, Francesco Bearzatti e Marco Colonna forma la potente sezione sax della super band, nella quale l’equilibrio tra scrittura e improvvisazione vede il coinvolgimento di Ralph Alessi alla tromba, Samuel Blaser al trombone, Michele Sannelli al vibrafono, Alexander Hawkins al piano, Giovanni Maier al contrabbasso, Danilo Gallo al basso e Zeno De Rossi alla batteria.

Per info su biglietti e abbonamenti 338.9031130 e 351.2101227. Prevendita al botteghino del Teatro Forma 080.5018161 e online sul circuito liveticket.it.

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