LIVALCA - Venerdì 21 aprile 2023, alle ore 18,00, presso il Museo Civico di Bari (strada Sagges,13) verrà presentato l’imponente volume «In cammino con Papa Francesco» curato dal Cardinale Edoardo Menichelli e dal professore Filippo Maria Boscia, per i tipi di Adda editore (pp. 752, f.to 24x28, testo non in vendita).
Il volume è stato realizzato per il XXVII Congresso Nazionale AMCI (Associazione Medici Cattolici Italiani) nella ricorrenza del 77° anno della fondazione con il preciso intento di servire non solo come fonte di consultazione etico-professionale, ma anche come un vigoroso legame per la personale formazione di una categoria che resta il primo anello della civiltà di un popolo.
Fino a non molto tempo fa era indispensabile che vi fosse la collaborazione del paziente per ‘guidare’ il medico nel combattere la malattia, oggi sembrerebbe che gli uomini sani, a volte, mettono sotto pressione la medicina affinché non li consideri tali. Anni fa ho seguito un incontro-riunione di medici e rappresentanti farmaceutici in cui si ventilava l’ipotesi che in futuro saranno prescritte poche medicine, ma i pazienti verranno abituati ad avere maggior cura del proprio benessere, a partire dall’alimentazione, e stile di vita in modo da servirsi dei farmaci solo se necessari. Chiaramente vi è tutto un apparato industriale non in sintonia: le case farmaceutiche interessate alla vendita dei loro prodotti (stessa situazione per le guerre, dove i produttori di armi sono ben disposti a venderle per svuotare i loro magazzini e ripartire) e tutto ciò che ruota intorno. Non si tratta di cinismo, ma di guardare come appare, a prima vista, la realtà che ci circonda.
Vi riporto un passo di un intervento, reso da Papa Francesco nel 2014 per un convegno dell’AMCI, che potrete riscontrare a pagina 81 del libro: «Non c’è dubbio che, ai nostri giorni, a motivo dei progressi scientifici e tecnici, sono notevolmente aumentate le possibilità di guarigione fisica; e tuttavia, per alcuni aspetti sembra diminuire la capacità di “prendersi cura” della persona, soprattutto quando è sofferente, fragile e indifesa. In effetti, le conquiste della scienza e della medicina possono contribuire al miglioramento della vita umana nella misura in cui non si allontanano dalla radice etica di tali discipline. Per questa ragione, voi medici cattolici vi impegnate a vivere la vostra professione come una missione umana e spirituale, come un vero e proprio apostolato laicale» che conferma quanto sia stato appropriato il sottotitolo che Boscia e Menichelli hanno dato al volume “Il suo insegnamento nei messaggi al mondo della sanità”.
Da non dimenticare che sono nei ringraziamenti per coloro che hanno contribuito a redigere il volume «In cammino con Papa Francesco», insieme a molti altri, sia la dott.ssa Cristina Maremonti, presidente del Cif Provinciale di Bari, che da anni affianca il professore Boscia in manifestazioni di impegno culturale e sociale ed il prof. Vinicio Aquaro, nativo di Martina Franca, noto scrittore ed operatore culturale che al suo attivo annovera la fondazione, nel 1981, del “Premio Valle dei Trulli”.
Ho saputo pochi minuti fa che Vinicio, pur non risultando con il suo nome sulla locandina insieme alla Sasanelli, mons. Lanzolla, Boscia, Anelli e Carbonara, terrà il suo intervento. Venerdì 21 avrebbe dovuto presentare a Roma un libro: appuntamento saltato per positività dell’autore. Questo mi permette di estrapolare, da una recensione che Vinicio scrisse per il libro di cui ci stiamo occupando, un significativo ed illuminante periodo in cui la fede non intralcia il miracolo, ma come diceva San Giacomo, “La fede senza le opere è morta”: «La didattica papale, qui risulta penetrante, convincente e finanche spesso sofferta. In questa fervida lectio sanitaria vi sono coraggio e premura nell’affrontare la salute fisica degli umani anche insorgendo in piena autorità quando gli opportunismi esistenziali osano prevalere nell’oltraggio alle insopprimibili ragioni della creazione e del Creatore. Con siffatto volume l’AMCI apre una nuova sua grande storia di organica attenzione all’intera scientificità medica e al rapporto etico-esistenziale, potente valore della guida generale. L’AMCI diventa così pulpito elevato e condiviso degli addetti ai lavori nella sequela del successore di Pietro che canonizza il rapporto medico-Dio nella custodia della salute umana secondo onestà scientifica, eticità attenzionata, fiducia nella certezza del miracolo».
L’incontro culturale è stato organizzato dal FNOMCeO (Federazione Nazionale Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri), dal CIF (Centro Italiano Femminile) Comunale di Bari e dal Centro di Aiuto alla Vita di Bari che svolgono un ruolo fondamentale, ognuno per il settore di pertinenza, per fare sì che la frase che recita: «Dipendesse da me renderei contagiosa la salute e non la malattia» avesse un suo proprio compimento, nonostante non saprei a chi attribuirla; al riguardo Guido Ceronetti è drastico «Tutto ciò che non si mangia, fa bene alla salute» e che Ippocrate, il famoso medico greco nato a Cos nel 460 a.C., aveva riassunto, in epoca non sospetta, in «Se ognuno avesse la giusta razione di nutrimento e di esercizio fisico, avrebbe individuato la strada che si chiama salute».
Solo per la statistica riferisco che Ippocrate è morto nel 370 (?) a.C. da anziano. Ogni insegnamento, che spesso consideriamo impedimento alle nostre presunte necessità, sia un giovamento: questo mi ripeteva Mario Cavalli, una persona a me cara, ogni volta che ‘drammatizzavo’ le vicissitudini della vita… non a caso era mio padre.
Questa mia piccola parentesi personale mi consente di far presente che il prof. Boscia, coadiuvato da Mons. Lanzolla, ha deciso di racchiudere tutto l’incontro di venerdì sotto questo candido titolo «L’amorevole missionarietà dell’arte medica», dandomi la possibilità di citare un pensiero eccelso di Papa Francesco nella sua immacolata purezza: «Siamo tutti invitati ad ‘uscire’, come discepoli missionari, ciascuno mettendo a servizio i propri talenti, la propria creatività, la propria saggezza ed esperienza nel portare il messaggio della tenerezza e della compassione di Dio all’intera famiglia umana».