Libri, ''Il prezzo da pagare di Stefano Tamburini'' tra i semifinalisti del Premio Bancarella Sport 2023''

 

C’è anche “Il prezzo da pagare” di Stefano Tamburini tra i venti libri semifinalisti scelti dalla giuria del premio letterario Bancarella Sport 2023. Tra questi saranno selezionati i sei vincitori del “Premio Selezione Bancarella Sport” che poi si contenderanno il trofeo principale.

Per l’autore e per Edizioni Il Foglio (già presente in dieci edizioni del Premio Strega) si tratta di un importante riconoscimento, vista la qualità delle candidature e per l’importanza del premio, che proprio quest’anno taglia il traguardo della sessantesima edizione. Nell’albo d’oro figurano scrittori, giornalisti e personaggi sportivi di primo piano come Cesare Bonacossa, Gianpaolo Ormezzano, Gino Bartali, Reinhold Messner, Gianni Brera, Aldo Santini, Michel Platini, Gelindo Bordin, Giorgio Terruzzi, Sandro Ciotti, Enrico Brizzi. L’edizione 2022 è stata vinta da Marino Bartoletti con “Il ritorno degli dei” edito da Gallucci.

Fra le venti opere selezionate spiccano “Una squadra” di Domenico Procacci, il libro “gemello” del documentario dedicato dallo stesso autore all’avventura della nazionale di tennis che vinse la Coppa Davis del 1976; “Lettera a una giovane ginnasta” scritto da Nadia Comaneci; “Una vita in alto” di Sara Simeoni (scritto insieme con Marco Franzelli); “Un gioco da ragazzi” di Bruno Conti (scritto insieme con Giammarco Menga) e “Le nuove guerre del calcio, gli affari delle corporation e la rivolta dei tifosi” di Marco Bellinazzo. E anche le altre opere hanno tutte profonda qualità d’insieme.

La parola passa adesso a una giuria composta da: presidente della Fondazione Città del Libro; presidente della commissione; presidente dell’Unione Librai Bancarella, presidente dell’Unione Librai Pontremolesi; un consigliere della Fondazione Città del Libro; segretario del Premio Bancarella Sport; rappresentanti delle principali testate giornalistiche sportive nazionali; presidente del Coni, presidente dell’Unione Stampa Sportiva Italiana e presidente del Panathlon International Distretto Italia. Dai loro voti usciranno i libri della “sestina”. Sabato 16 luglio la proclamazione del vincitore con pubblico spoglio delle schede in piazza a Pontremoli. A votare ci sarà una nuova giuria più estesa rispetto a quella dei semifinalisti.

“Il prezzo da pagare” racconta storie di donne e uomini ribelli, trenta vicende lotta per i diritti umani e civili con lo sport come sfondo. L’autore è Stefano Tamburini, giornalista, già direttore di Corriere Romagna, Agl (l’agenzia dell’allora Gruppo Espresso che curava il notiziario nazionale per 18 quotidiani locali), la Città di Salerno e Il Tirreno. Il volume si pregia della prefazione dell’ex presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, che si apre con queste parole: «In questo libro lo sport è solo lo sfondo di un palcoscenico più importante, quello dei diritti umani e civili, in un mondo che cresce e diventa migliore, attraverso contributi di vario genere, che passano dall’educazione e in qualche caso anche dalla ribellione. Molti dei diritti che oggi diamo per scontati sono germogliati anche su campi di calcio, piste di atletica, strade di corse infinite, piscine e altri scenari sportivi. Scenari dove purtroppo si assiste anche a fenomeni di corruzione che cominciano intorno ai teatri di competizione, si intrecciano con le sfide sportive e poi si trasferiscono in altri contesti. Come ampiamente dimostrato e documentato da tutte le vicende legate ai Mondiali di calcio del Qatar e agli intrecci perversi fra il Paese del Golfo e la politica occidentale. (…)».

Le storie sono 30 (più una) e raccontano atti di ribellione che hanno dato un importante contributo nella lotta per i diritti umani e civili. Le storie sono quelle di Jack Johnson; Alfonsina Strada; Bruno Neri; Sohn Kee-chung; Ondina Valla; Rino Della Negra; Geza Kertesz e Istvan Toth; Alice Coachman; Sándor Szűcs; Roberta Bobbi Gibb e Kathrine Kathy Switzer; Peter Norman; Vera Caslavska; Artur Ashe; Billie Jean King; Carlos Caszely; Astutillo Malgioglio; Michèle Mouton; Socrates e la “Democracia Corinthiana”; Lutz Eigendorf; Heidi Krieger; Hassiba Boulmerka; Derartu Tulu ed Elana Meyer; Cathy Freeman; Jason McElwain; Hakan Sukur; Anna Muzychuk; Maya Moore; Kimia Alizadeh; Krystsina Tsimanouskaya; Asra Panahi, Elnaz Rekabi e Niloufar Mardani. C’è un’appendice con la storia umana del pilota Lewis Hamilton.

In queste storie non c’è solo l’orgoglio contro il pregiudizio, perché sarebbe fin troppo semplice se in qualche modo, alla fine, non arrivasse un conto, un prezzo da pagare. Spesso, anzi quasi sempre, molto alto. Perché non ci sono mai autostrade nella corsa verso il progresso, non ci sono quasi mai porte aperte quando c’è da chiedere rispetto, eguaglianza, giustizia e libertà. Anche nei Paesi cosiddetti dei “giusti”, quelli dove si va a votare e si sceglie chi governa, non sempre è tutto scontato, tutto “gratis”. E dunque c’è sempre un obolo, un pedaggio che diventa gabella per chi decide di combattere per diritti fondamentali, quelli umani, quelli della civiltà. Queste storie raccontano persone che hanno vinto molto più che una gara, anche quando magari l’hanno perduta. Perché è grazie a queste donne e a questi uomini che oggi fuori da quei teatri di competizione va molto meglio di prima, anche se certe sfide non sono mai vinte del tutto. Soprattutto quando il pregiudizio alla fine riaffiora da questo mare di conservatorismo perenne, che fa da scudo a quelle società dove spesso i primi aizzano, istigano i terzultimi e i penultimi contro gli ultimi. Perché in fondo è più semplice far scegliere a chi non conosce, anche se nell’ignoranza fra Barabba e Gesù si manda in croce quello buono e si salva il cattivo. A chi comanda, tutto questo serve per conservare il potere per il potere, a illudere il popolo di partecipare. Non è libertà, non possiamo chiamarla così. Per questo, in molti capitoli della nostra storia, le ribellioni sono state un passaggio fondamentale, salutare. Il libro tramuta gli esempi in memoria. E la memoria conta, dobbiamo farne buon uso. Tutti quanti.

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