BARI - Verso le ore 04:00 del 28 aprile, sulla linea d’emergenza 113, è giunta una segnalazione di una persona gravemente ferita da arma da taglio riversa per terra in via Bellini, nel cenrro storico di Bitonto. Il personale delle volanti del locale Commissariato di Polizia di Stato, giunto per primo sul luogo del fatto, ha riscontrato la veridicità della segnalazione. Sul manto stradale era presente un uomo esanime e con evidenti ferite compatibili con un’arma da taglio. La vittima è stata subito identificata in Antonio Monopoli, 50 anni, con alcuni precedenti di polizia.
Vista la gravità del fatto, sul luogo del delitto, è intervenuto personale della Squadra Mobile della Questura di Bari e del Commissariato di Polizia di Stato di Bitonto, oltre a quello della Polizia Scientifica per le attività di propria competenza, avviano le indagini dalle dichiarazioni di un testimone che aveva assistito all’aggressione.
Le dichiarazioni, acquisite nell’immediatezza del fatto, hanno consentito agli investigatori di raccogliere elementi per il prosieguo delle indagini, ma, soprattutto, per l’identificazione del presunto autore del fatto di sangue, accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa, che, in effetti, è stato rintracciato, da personale delle Volanti della Questura di Bari, poco dopo, alla stazione centrale di Bitonto, mentre cercava di allontanarsi dalla città .
Il sospettato è stato fermato ed identificato e, all’atto del controllo, è stato trovato con gli abiti ancora intrisi di sangue. Condotto negli Uffici del Commissariato di Polizia di Stato di Bitonto è stato posto subito a disposizione del Pubblico Ministero di turno che, intervenuto sul posto, unitamente agli investigatori, ha proceduto al suo interrogatorio con le previste garanzie di legge. Nel corso del suo esame, il presunto omicida non si è mostrato collaborativo, fornendo una ricostruzione dei fatti del tutto inverosimile e in contrasto con gli elementi di prova fino a quel momento raccolti. L’arma da taglio utilizzata per commettere l’omicidio, nonostante le accurate ricerche, non è stata ancora rinvenuta.
Per le ragioni su esposte ed in base al quadro accusatorio ricostruito il Pubblico Ministero ha emesso il decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti del giovane identificato che, dopo le formalità di rito, è stato condotto presso il carcere di Bari in attesa dell’udienza di convalida.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura pre-cautelare odierna, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa dell’indagato, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.
Vista la gravità del fatto, sul luogo del delitto, è intervenuto personale della Squadra Mobile della Questura di Bari e del Commissariato di Polizia di Stato di Bitonto, oltre a quello della Polizia Scientifica per le attività di propria competenza, avviano le indagini dalle dichiarazioni di un testimone che aveva assistito all’aggressione.
Le dichiarazioni, acquisite nell’immediatezza del fatto, hanno consentito agli investigatori di raccogliere elementi per il prosieguo delle indagini, ma, soprattutto, per l’identificazione del presunto autore del fatto di sangue, accertamento compiuto nella fase delle indagini preliminari che necessita della successiva verifica processuale nel contraddittorio con la difesa, che, in effetti, è stato rintracciato, da personale delle Volanti della Questura di Bari, poco dopo, alla stazione centrale di Bitonto, mentre cercava di allontanarsi dalla città .
Il sospettato è stato fermato ed identificato e, all’atto del controllo, è stato trovato con gli abiti ancora intrisi di sangue. Condotto negli Uffici del Commissariato di Polizia di Stato di Bitonto è stato posto subito a disposizione del Pubblico Ministero di turno che, intervenuto sul posto, unitamente agli investigatori, ha proceduto al suo interrogatorio con le previste garanzie di legge. Nel corso del suo esame, il presunto omicida non si è mostrato collaborativo, fornendo una ricostruzione dei fatti del tutto inverosimile e in contrasto con gli elementi di prova fino a quel momento raccolti. L’arma da taglio utilizzata per commettere l’omicidio, nonostante le accurate ricerche, non è stata ancora rinvenuta.
Per le ragioni su esposte ed in base al quadro accusatorio ricostruito il Pubblico Ministero ha emesso il decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti del giovane identificato che, dopo le formalità di rito, è stato condotto presso il carcere di Bari in attesa dell’udienza di convalida.
È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura pre-cautelare odierna, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa dell’indagato, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo, nel contraddittorio tra le parti.