Picchi di benzene a Taranto, Galante : “Servono impegni precisi da parte dell’ex Ilva o come classe politica avremo fallito tutti”
BARI - "Quanto emerso oggi in audizione sullo sforamento delle emissioni inquinanti di benzene a Taranto e sui picchi registrati in alcuni giorni, specie di sera e mattina presto, richiede risposte immediate. Voglio ringraziare le associazioni che non si arrendono e continuano a battersi per un futuro diverso e chiedere scusa a nome di tutta la politica che non ha evidentemente fatto abbastanza". Lo dichiara il capogruppo del M5S Marco Galante a margine delle audizioni in V Commissione Ambiente.
"Nel 2022 - continua Galante i picchi di benzene sono più che raddoppiati rispetto al 2021, come testimoniato anche dalle rilevazioni dell’Arpa. Bisogna lavorare per ridurre questo fenomeno e coinvolgere le istituzioni locali e nazionali. Se la causa, come ipotizzato oggi, è la cattiva manutenzione degli impianti dello stabilimento ex Ilva, bisogna pretendere impegni precisi da parte della società in termini di sostenibilità ambientale e sanitaria e di garanzie dei livelli occupazionali. L'impatto delle emissioni prodotte dallo stabilimento sull'ambiente e sulla salute della popolazione è stato oggetto di diversi rapporti scientifici. Dobbiamo tutelare la salute dei cittadini di Taranto e l’ambiente, promuovendo azioni volte a eliminare le principali fonti di inquinamento, sostenendo un piano di riconversione ecosostenibile dell’attività dello stabilimento. Continuiamo a chiedere con forza l’introduzione della preventiva Valutazione Integrata dell’impatto ambientale e sanitario (VIIAS), così come la revisione dei limiti degli inquinanti previsti dalle Decreto legge 155/2010, ritenuti elevati dall’Organismo mondiale della salute (OMS). Non possiamo limitarci alle scuse ai cittadini di Taranto: servono azioni concrete o come classe politica avremo fallito tutti”
"Nel 2022 - continua Galante i picchi di benzene sono più che raddoppiati rispetto al 2021, come testimoniato anche dalle rilevazioni dell’Arpa. Bisogna lavorare per ridurre questo fenomeno e coinvolgere le istituzioni locali e nazionali. Se la causa, come ipotizzato oggi, è la cattiva manutenzione degli impianti dello stabilimento ex Ilva, bisogna pretendere impegni precisi da parte della società in termini di sostenibilità ambientale e sanitaria e di garanzie dei livelli occupazionali. L'impatto delle emissioni prodotte dallo stabilimento sull'ambiente e sulla salute della popolazione è stato oggetto di diversi rapporti scientifici. Dobbiamo tutelare la salute dei cittadini di Taranto e l’ambiente, promuovendo azioni volte a eliminare le principali fonti di inquinamento, sostenendo un piano di riconversione ecosostenibile dell’attività dello stabilimento. Continuiamo a chiedere con forza l’introduzione della preventiva Valutazione Integrata dell’impatto ambientale e sanitario (VIIAS), così come la revisione dei limiti degli inquinanti previsti dalle Decreto legge 155/2010, ritenuti elevati dall’Organismo mondiale della salute (OMS). Non possiamo limitarci alle scuse ai cittadini di Taranto: servono azioni concrete o come classe politica avremo fallito tutti”