Sanità, Gruppo Forza Italia: 'Buco nei conti, ma servizio sanitario allo stremo. Ecco il fallimento di Emiliano!'
BARI - “Scoprire, di colpo, di avere un buco nei conti di 200 milioni di euro significa innanzitutto una cosa: non c’è alcun monitoraggio costante sulla spesa pubblica. Quello che sta accadendo in Puglia merita un intervento del governo nazionale affinché non siano i cittadini a pagare il prezzo dell’inefficienza e mancanza di governance della Giunta Emiliano. La sinistra, poi, perde il pelo, ma non il vizio di cedere alla tentazione di utilizzare i contribuenti come bancomat: così, c’è anche lo spettro dell’aumento dell’Irpef. Eppure, sono anni che, a volte con stanchezza, ripetiamo alla Giunta che la sanità richiede controlli stringenti da parte della Regione: Emiliano deve spiegare come si sia arrivati a questa situazione gravissima per i conti e, soprattutto, deve dire ai pugliesi cosa hanno fatto lui e l’assessore Piemontese per arginare le spese alle stelle. Cosa è stato fatto per individuare e tagliare gli sprechi? Cosa è stato fatto per ridurre concretamente la spesa farmaceutica? Cosa è stato fatto per il prezzo delle protesi sanitarie? Cosa è stato per accrescere l’efficienza e l’economicità del servizio sanitario? Nulla. Assolutamente nulla. Quel che è peggio è che, nel frattempo, assistiamo alla rarefazione dei servizi sul territorio: il cittadino è giustificato a chiedersi come si possa tagliare i servizi ormai ridotti all’osso, mentre la spesa cresce così tanto. Dove sono finiti i soldi? Manca il personale medico ed infermieristico, i macchinari diagnostici spesso sono rotti o obsoleti, le liste d’attesa sono chilometriche… come si giustificano i 200 milioni di buco? Solo per il covid e le bollette energetiche? Emiliano punta il dito contro tutti come se fosse l’unico irresponsabile. Sarebbe il caso di informarlo che, essendo il presidente di Regione, lo “scaricabarile finisce” proprio sulla sua scrivania, per citare il presidente Truman”. Così i consiglieri regionali di Forza Italia Paride Mazzotta, Napoleone Cera, Paolo Dell’Erba e Massimiliano Di Cuia.