TRANI (BT) - È partita la campagna di reward crowdfunding senza scopo di lucro per valorizzare la figura di Giustina Rocca, prima avvocata della storia, vissuta a cavallo tra XV e XVI secolo. Sulla piattaforma https://www.eppela.com/projects/9974 è stato già raggiunto il 10% del tetto previsto dopo la presentazione del progetto nella sala giunta del Comune di Trani, promosso dalle Associazioni Marluna Teatro e Miranfù Beebliocar, e sostenuto dal comune stesso. L’iniziativa proverà a rilanciare, attraverso un programma eterogeneo di iniziative culturali, la figura della giurista tranese a cui nel 2022 è stata intitolata la torre più alta della Corte di giustizia dell’Unione europea in Lussemburgo.
Un gruppo di persone con varie professionalità , composto dall’attrice e formatrice teatrale Maria Elena Germinario, dal libraio Enzo Covelli, dalla guida turistica della Regione Puglia Mariagrazia Marchese, dalla giornalista Annamaria Natalicchio, dal progettista Norberto Soldano e dalla grafica Laura Santomauro, sta promuovendo l’iniziativa civica mosso dall’amore verso la città e impegnato da anni nel favorire la sua evoluzione culturale. Il progetto – sottolinea Enzo Covelli - nasce dalla volontà di accendere i riflettori su una figura storica importantissima per la città di Trani, così è nata l'idea di voler mettere in piedi uno spettacolo teatrale, che sarà a cura di Marluna Teatro, pubblicare un racconto illustrato e poetico di cui sarò supervisore e elaborare un itinerario turistico inedito, ideato da Mariagrazia Marchese, che ripercorra i luoghi che hanno interessato la biografia di Giustina Rocca, con riferimento al XV e XVI secolo, e mettere dunque in luce i rapporti della città di Trani con la Serenissima. Un progetto che avrà un coinvolgimento diretto della società civile e delle istituzioni per la realizzazione del quale abbiamo scelto la campagna di reward crowdfunding, gestita da Norberto Soldano, come strumento partecipativo dal basso. Per l’ideazione del logo e lo sviluppo dei contenuti digitali, invece, ci siamo avvalsi della professionalità di Laura Santomauro».
Il progetto di comunità che si concretizzerà a settembre registra già accordi di partenariato con realtà importanti come l’Associazione Donne Giuriste Italia, la scuola secondaria di primo grado Rocca-Bovio-Palumbo cointestata alla stessa Giustina Rocca e l’emittente televisiva locale Teleregione Color. Una rete che si sta ampliando proprio in queste ore grazie alla grande eco mediatica.
Al sindaco della città di Trani Amedeo Bottaro è toccata la prima sottoscrizione della donazione sulla piattaforma Eppela che prevede una ricompensa. «A fronte di 20 euro - come ha spiegato Soldano -, ciascun sostenitore della campagna, infatti, avrà diritto a un biglietto per lo spettacolo dal vivo, a una copia cartacea della pubblicazione su Giustina Rocca e a un ticket per le visite guidate.
La campagna durerà un mese e si propone di arrivare a 6.000 euro per la realizzazione dell’intero programma». Tutte le informazioni su https://www.eppela.com/projects/9974 e sulle pagine FB Giustina Rocca e instagram giustina_rocca.
«Ricordo a tutti - ha sottolineato il sindaco Amedeo Bottaro - che Trani era l'unica Corte d'Appello in Puglia ed era la terza in tutta Italia per importanza. Tanto per far comprendere come non ci dobbiamo meravigliare se nel ‘500 la prima donna avvocato sia stata Giustina Rocca. Questo è un bel progetto che mira a restituire il giusto, affermando che la prima donna avvocato non è certamente dell'Ottocento, come raccontato nella serie televisiva ‘La legge di Lidia Poët’ (1855 - 1949) dal colosso Netflix. La piemontese Poët è solo la prima ad aver ottenuto l’iscrizione all’Ordine degli avvocati. A Netflix direi di pensare di fare una serie tv sulla vera prima donna avvocata della storia che era tranese. Penso sia ancora più bello evidenziare che già nel Cinquecento una figura femminile avesse ricoperto una professione che, fino a quel momento, era di esclusiva prerogativa maschile, in un’epoca in cui non esisteva ancora l’Italia, né l’ordine professionale. Netflix dovrebbe quindi fare una riflessione più profonda.
Questo è un progetto meritevole che va molto oltre – chiosa il primo cittadino -, perché prevede anche aspetti culturali e di sviluppo turistico incentrati intorno alla figura della giurista tranese. L'invito a aderirvi è rivolto a tutte le associazioni, a tutti i tranesi e non per contribuire a questa bellissima campagna».
Le fonti ci restituiscono effettivamente Giustina Rocca pronunciare come avvocato del foro di Trani una sentenza arbitrale in presenza del governatore veneto della città , Ludovico Contarini.
L’episodio è raccontato nelle pagine del De Iure Patronatus di Cesare Lambertini, stampato nel 1533. Sappiamo dal trattato che, nel 1500, la nobildonna, dotata di grande ‘auctoritas’ e di grandi conoscenze giuridiche, fu scelta come arbiter in una controversia ereditaria tra due suoi nipoti. Giustina, il giorno 8 aprile 1500, pronunciò in lingua volgare, per farsi comprendere dal folto pubblico di concittadini, la sentenza di tale arbitrato nel palazzo del tribunale di Trani e, per l’ufficio svolto, pretese ed ottenne che le fosse pagata la stessa trigesima di compenso stabilita per gli arbitri uomini.
Donna di indiscusso talento, la Rocca, figlia di Orazio, oratore al Senato di Napoli, e moglie di Giovanni Antonio Palagano, Capitano Regio della città di Trani, trovò nel padre e nel marito due alleati che le permisero di emergere nella professione. Ma fu un caso isolato, dal momento che nel resto d’Italia ed anche d’Europa non era consentito alle donne il patrocinio legale. Trani, nel 1500, era una città ricca, evoluta, attiva nel commercio marittimo e in contatto con il bacino del Mediterraneo, pregna della cultura rinascimentale che rivalutò la figura della donna in molti campi. Secondo quanto ci è stato tramandato, la donna nella sua lunga carriera si occupò anche di questioni diplomatiche, riguardanti soprattutto i rapporti tra la città di Trani e Venezia, fatto che la legò al nome della Serenissima. La sua figura ha ispirato il personaggio di Porzia di Belmonte nell’opera teatrale ‘Il Mercante di Venezia’ (1596-1598) di William Shakespeare. Di Giustina Rocca rimane un epitaffio funebre inciso su una stele scritto in occasione della prematura scomparsa della figlia Cornelia, conservato nel Museo diocesano di Trani.
A lei sono state dedicate strade nelle città di Trani e Bari, oltre che la co-intestazione di una scuola media nella sua città .
Uno sportello ufficiale sarà attivo presso la Libreria Miranfù in via Pisa, n. 48/54 a Trani (BT) ogni giorno, dal lunedì al sabato, dalle 20 alle 21, a partire dall’11 aprile all’11 maggio, per dare informazioni sulla campagna di raccolta fondi. Sono previsti inoltre altri punti informativi in altri luoghi della città .
Il Progetto Giustina Rocca è sulle pagine FB Giustina Rocca e instagram giustina_rocca
Un gruppo di persone con varie professionalità , composto dall’attrice e formatrice teatrale Maria Elena Germinario, dal libraio Enzo Covelli, dalla guida turistica della Regione Puglia Mariagrazia Marchese, dalla giornalista Annamaria Natalicchio, dal progettista Norberto Soldano e dalla grafica Laura Santomauro, sta promuovendo l’iniziativa civica mosso dall’amore verso la città e impegnato da anni nel favorire la sua evoluzione culturale. Il progetto – sottolinea Enzo Covelli - nasce dalla volontà di accendere i riflettori su una figura storica importantissima per la città di Trani, così è nata l'idea di voler mettere in piedi uno spettacolo teatrale, che sarà a cura di Marluna Teatro, pubblicare un racconto illustrato e poetico di cui sarò supervisore e elaborare un itinerario turistico inedito, ideato da Mariagrazia Marchese, che ripercorra i luoghi che hanno interessato la biografia di Giustina Rocca, con riferimento al XV e XVI secolo, e mettere dunque in luce i rapporti della città di Trani con la Serenissima. Un progetto che avrà un coinvolgimento diretto della società civile e delle istituzioni per la realizzazione del quale abbiamo scelto la campagna di reward crowdfunding, gestita da Norberto Soldano, come strumento partecipativo dal basso. Per l’ideazione del logo e lo sviluppo dei contenuti digitali, invece, ci siamo avvalsi della professionalità di Laura Santomauro».
Il progetto di comunità che si concretizzerà a settembre registra già accordi di partenariato con realtà importanti come l’Associazione Donne Giuriste Italia, la scuola secondaria di primo grado Rocca-Bovio-Palumbo cointestata alla stessa Giustina Rocca e l’emittente televisiva locale Teleregione Color. Una rete che si sta ampliando proprio in queste ore grazie alla grande eco mediatica.
Al sindaco della città di Trani Amedeo Bottaro è toccata la prima sottoscrizione della donazione sulla piattaforma Eppela che prevede una ricompensa. «A fronte di 20 euro - come ha spiegato Soldano -, ciascun sostenitore della campagna, infatti, avrà diritto a un biglietto per lo spettacolo dal vivo, a una copia cartacea della pubblicazione su Giustina Rocca e a un ticket per le visite guidate.
La campagna durerà un mese e si propone di arrivare a 6.000 euro per la realizzazione dell’intero programma». Tutte le informazioni su https://www.eppela.com/projects/9974 e sulle pagine FB Giustina Rocca e instagram giustina_rocca.
«Ricordo a tutti - ha sottolineato il sindaco Amedeo Bottaro - che Trani era l'unica Corte d'Appello in Puglia ed era la terza in tutta Italia per importanza. Tanto per far comprendere come non ci dobbiamo meravigliare se nel ‘500 la prima donna avvocato sia stata Giustina Rocca. Questo è un bel progetto che mira a restituire il giusto, affermando che la prima donna avvocato non è certamente dell'Ottocento, come raccontato nella serie televisiva ‘La legge di Lidia Poët’ (1855 - 1949) dal colosso Netflix. La piemontese Poët è solo la prima ad aver ottenuto l’iscrizione all’Ordine degli avvocati. A Netflix direi di pensare di fare una serie tv sulla vera prima donna avvocata della storia che era tranese. Penso sia ancora più bello evidenziare che già nel Cinquecento una figura femminile avesse ricoperto una professione che, fino a quel momento, era di esclusiva prerogativa maschile, in un’epoca in cui non esisteva ancora l’Italia, né l’ordine professionale. Netflix dovrebbe quindi fare una riflessione più profonda.
Questo è un progetto meritevole che va molto oltre – chiosa il primo cittadino -, perché prevede anche aspetti culturali e di sviluppo turistico incentrati intorno alla figura della giurista tranese. L'invito a aderirvi è rivolto a tutte le associazioni, a tutti i tranesi e non per contribuire a questa bellissima campagna».
Le fonti ci restituiscono effettivamente Giustina Rocca pronunciare come avvocato del foro di Trani una sentenza arbitrale in presenza del governatore veneto della città , Ludovico Contarini.
L’episodio è raccontato nelle pagine del De Iure Patronatus di Cesare Lambertini, stampato nel 1533. Sappiamo dal trattato che, nel 1500, la nobildonna, dotata di grande ‘auctoritas’ e di grandi conoscenze giuridiche, fu scelta come arbiter in una controversia ereditaria tra due suoi nipoti. Giustina, il giorno 8 aprile 1500, pronunciò in lingua volgare, per farsi comprendere dal folto pubblico di concittadini, la sentenza di tale arbitrato nel palazzo del tribunale di Trani e, per l’ufficio svolto, pretese ed ottenne che le fosse pagata la stessa trigesima di compenso stabilita per gli arbitri uomini.
Donna di indiscusso talento, la Rocca, figlia di Orazio, oratore al Senato di Napoli, e moglie di Giovanni Antonio Palagano, Capitano Regio della città di Trani, trovò nel padre e nel marito due alleati che le permisero di emergere nella professione. Ma fu un caso isolato, dal momento che nel resto d’Italia ed anche d’Europa non era consentito alle donne il patrocinio legale. Trani, nel 1500, era una città ricca, evoluta, attiva nel commercio marittimo e in contatto con il bacino del Mediterraneo, pregna della cultura rinascimentale che rivalutò la figura della donna in molti campi. Secondo quanto ci è stato tramandato, la donna nella sua lunga carriera si occupò anche di questioni diplomatiche, riguardanti soprattutto i rapporti tra la città di Trani e Venezia, fatto che la legò al nome della Serenissima. La sua figura ha ispirato il personaggio di Porzia di Belmonte nell’opera teatrale ‘Il Mercante di Venezia’ (1596-1598) di William Shakespeare. Di Giustina Rocca rimane un epitaffio funebre inciso su una stele scritto in occasione della prematura scomparsa della figlia Cornelia, conservato nel Museo diocesano di Trani.
A lei sono state dedicate strade nelle città di Trani e Bari, oltre che la co-intestazione di una scuola media nella sua città .
Uno sportello ufficiale sarà attivo presso la Libreria Miranfù in via Pisa, n. 48/54 a Trani (BT) ogni giorno, dal lunedì al sabato, dalle 20 alle 21, a partire dall’11 aprile all’11 maggio, per dare informazioni sulla campagna di raccolta fondi. Sono previsti inoltre altri punti informativi in altri luoghi della città .
Il Progetto Giustina Rocca è sulle pagine FB Giustina Rocca e instagram giustina_rocca