Alessano, 50 lecci 'sacrificati' e l’indignazione corre in rete


FRANCESCO GRECO -
“Tra olivi e lecci, arido, martoriato Salento” (Salvatore Melica). “Era così bella!” (Cinzia Marzo). “Fobia verde” (Katia Montinaro). “Mi spaventa questa produzione in serie dei centri storici di tutto il basso Salento… Ognuno ha una sua storia e una sua identità” (Daniele Met). “E gli abitanti hanno permesso questo?” (Anna Cinzia Villani).

Lo hanno permesso e continuano a permetterlo, perché il “caso” delle piazze di Alessano (Lecce) senza più verde, è stato sollevato da un ragazzo di Tiggiano, Salvatore Alessio “Pizzicato”, bravissimo suonatore di organetto. Potenza dei social: in due giorni, 216 like, 69 commenti, 14 condivisioni.

Le critiche corrono sul web. E, a spanne, i like e i commenti della gente del paese sono esigui, quasi a significare un torpore che avviluppa la coscienza critica della società civile e nello specifico ambientalista, nonostante le associazioni che a tale cultura si rifanno. Riflettendo sul concetto di identità, ancora Alessio: “Da tipica piazza mediterranea, diventerà una comunissima piazza europea. Cancellando per sempre la sua storia. Ne valeva la pena?” Sempre via social, ironizza Alessandro Panico: “Oggi passando durante una mia escursione in MTB, mi sono accorto della svolta green di questo borgo…


Complimenti per il vandalismo ambientale e storico”. Mettiamola giù così: la mattina si strilla sui cambiamenti climatici, il surriscaldamento globale, la riconversione green e dobbiamo crederci per fede, perché la scienza non è d’accordo su nulla. “Colpevolizzare i cittadini è terrorismo” (Franco Prodi, scienziato), mentre Antonio Zichichi minimizza sull’effetto antropico. La sera poi tagliano e buttano al fuoco 50 lecci, “in ottima salute” (Alessio), per una piazza che ora sembra di quelle metafisiche di Giorgio De Chirico.

E’ Alessano, il paese natio del Venerabile Tonino Bello, che da ambientalista senza se e senza ma penserebbe molto male di quanto accaduto. Tutto in regola, per carità: un finanziamento del 2021 di 1,4 milioni, per la ”riqualificazione del centro storico” (Ma che belle parole! direbbe Luciano Rispoli), nello specifico, la centralissima piazza intestata al vescovo di Molfetta, Terlizzi, Ruvo di Puglia, Giovinazzo (già Piazza Assunzione) e Piazza Mercato, fra la banca e il quartiere ebraico della Giudecca. 

Di solito – è il trend - si integra il vecchio col nuovo, e infatti forse qualche cespuglio riapparirà, a lavori ultimati, al posto dei lecci sacrificati.

La Costituzione dell’Ecuador è forse la più green a livello planetario: per faccende così prevede pene severissime.

Conclude Alessio: “Poi a luglio piangiamo perché fa caldo”. Per i lamenti quindi non resta che aspettare qualche settimana. La gente di Alessano è specializzata in lagne. Salvo poi tirare indietro il piedino, e non metterci la faccia. Extra moenia, come si vede, tutt’altra sensibilità.

2 Commenti

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