BARI - Al via un ampio programma di informazione e sensibilizzazione promosso dal Centro antiviolenza comunale in collaborazione con l’Università degli studi di Bari Aldo Moro e il Politecnico di Bari. Si comincia domani, venerdì 5 maggio, alle ore 10, nel Museo della Fotografia del Politecnico di Bari, con una giornata di informazione rivolta a studenti e docenti incentrata sulla violenza di genere e gli stereotipi.
Al seminario parteciperanno l’assessora al Welfare Francesca Bottalico, il rettore del Politecnico Francesco Cupertino, la delegata al Welfare e Pari opportunità per Poliba Annalinda Neglia e la coordinatrice del Centro antiviolenza comunale Marika Massara, della cooperativa sociale Medihospes che gestisce il servizio.
Nel corso della mattina saranno affrontati diversi temi, dalle radici culturali della violenza alla disparità di potere nelle relazioni tra uomo e donna, fino agli stereotipi di genere divulgati mediante varie forme espressive che caratterizzano la nostra quotidianità . Le operatrici del CAV illustreranno, inoltre, le strategie per contrastare stereotipi e linguaggi violenti nonché gli strumenti utili a intraprendere un percorso di fuoriuscita dalla violenza con il supporto delle professioniste del Centro antiviolenza comunale.
Contestualmente, nella stessa sede, saranno esposti dei roll up con le immagini fotografiche raccolte nell’ambito della campagna di sensibilizzazione “Io voglio essere”, avviata nel mese di marzo, nell’ambito della quale sono stati realizzati diversi autoritratti fotografici dalle cittadine baresi sul tema del “Io sono o io voglio essere…”, con l’obiettivo di sensibilizzare alla decostruzione di stereotipi e pregiudizi.
“Continua e si rafforza il lavoro di contrasto alle violenze di genere attraverso la formazione e il lavoro quotidiano con le scuole e le università cittadine - commenta Francesca Bottalico -. Tra gli obiettivi, perseguiti anche mediante la costituzione del primo Centro antidiscriminazioni di Bari, vi è quello di combattere ogni forma di discriminazione nei contesti di vita quotidiani, sia sociali che lavorativi, con un’attenzione particolare anche a quelle di tipo transculturale. Ringrazio per questo le università di Bari con le quali l'assessorato al Welfare e il Centro antiviolenza hanno costruito in questi anni importanti alleanze finalizzate a offrire presidi di ascolto e tutela a ragazzi e ragazze, a docenti e al personale non docente. Grazie a tale impegno proprio ieri la città di Bari e l’assessorato hanno ottenuto un riconoscimento nazionale come buona prassi pubblica nell’ambito dell’incontro interregionale “Gli sportelli universitari contro la violenza di genere”, tenuto all'Alma Mater Studiorum Università di Bologna”.
Giovedì 11 maggio, alle ore 14, nell’Aula Magna “G. De Benedictis” della Scuola di Medicina dell’Università di Bari, prenderà il via, inoltre, il corso di formazione sul tema della violenza transculturale. Sono previsti gli interventi del rettore dell’Università Aldo Moro Stefano Bronzini, di Maria Chironna, componente del Comitato unico di garanzia per le Pari opportunità , la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni, del presidente della scuola di Medicina Alessandro Dell’Erba e del professor Biagio Solarino. Seguirà il primo seminario del corso che affronterà il tema della tutela legale e della salute delle persone straniere.
Gli appuntamenti proseguiranno, sempre in Aula Magna, il 29 maggio, alle ore 14.30, con un incontro cui parteciperanno Biagio Solarino, Maria Antonietta Curci, Nicola Laforgia e il Ignazio Grattagliano, medici dell’Università di Bari: saranno affrontati i temi della violenza esercitata nei confronti dei minori e sulle donne, con una particolare attenzione agli aspetti psicologici del fenomeno.
L’ultimo incontro in programma il 19 giugno, alle ore 14.30: sarà un focus sul tema “Gli interventi e le buone prassi nella presa in carico di donne e minori vittime di violenza e di tratta”, cui parteciperanno l’assessora Bottalico, la coordinatrice del CAV Marika Massara, Francesco Carchedi, docente del dipartimento di Scienze sociali ed economiche dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza, e Luisa Gissi, referente del progetto “La Puglia non tratta” della Comunità Oasi2.
La formazione fornirà competenze e strumenti per operare un “decentramento culturale” che consenta l’ascolto e la comprensione di culture diverse e la valorizzazione delle specificità di ciascuna. La consapevolezza di poter utilizzare in maniera complementare diversi riferimenti culturali, senza metterli in contrapposizione, arricchisce infatti il campo comunicativo e consente agli operatori dell’antiviolenza di trovare nuovi modi di intervento. Nei casi di violenza, in particolare con matrice transculturale, è necessario individuare e attivare buone prassi tra il sistema sanitario e sociale al fine di promuovere un iter procedurale e attivare ogni forma di tutela.
Il percorso di formazione prevede il riconoscimento di CFU per tutte le studentesse e studenti della Scuola di Medicina.
In tutte le Università baresi sono stati, infine, riattivati gli sportelli di informazione e ascolto a cura dell’equipe del Centro Antiviolenza rivolti a studentesse, docenti e personale non docente. Al servizio si accede mediante prenotazione contattando il numero attivo h24 328 8212906 o il numero verde 800 202330, scrivendo una mail a info@centroantiviolenzabari.it o in posta privata sulla pagina facebook del Centro Antiviolenza Bari.
Gli sportelli sono attivi dalle ore 10 alle 13, il primo e terzo martedì del mese nella Facoltà di Medicina, il secondo e quarto giovedì del mese in quella di Veterinaria, il secondo e quarto venerdì del mese ad Uniba e il primo e terzo venerdì del mese a Poliba, (Campus universitario, Biblioteca Centrale, primo piano).
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