TARANTO - “La notizia di una nuova richiesta di ricorrere alla
cassa integrazione in deroga per 2.500 dipendenti del sito di Taranto
non fa stupore ma rabbia. È chiaro da qualche tempo che l'aumento
indiscriminato degli ammortizzatori sociali è diventato il metodo con
cui l'amministratore delegato di Arcelor Mittal prova a destabilizzare i
lavoratori degli stabilimenti con l'obiettivo di rendere sempre più
complicata la risoluzione della vertenza ex Ilva”.
Così Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico.
“Il reiterato ricorso alla cassa integrazione suona ancora più assurdo se solo si pensa che da diversi mesi è stato riattivato l’Afo 2. Il paradosso è clamoroso: più aumenta la produzione e meno dipendenti servono ad AM per produrre. Siamo stanchi di subire ricatti - conclude Pagano - si vedere i lavoratori presi in giro e umiliati da questa governance. Il Governo si svegli e provvede quanto prima ad acquisire la maggioranza del gruppo e avviare la decarbonizzazione. Altrimenti sarà un gravissimo fallimento sotto ogni punto di vista: ambientale, industriale, occupazionale”.
“Il reiterato ricorso alla cassa integrazione suona ancora più assurdo se solo si pensa che da diversi mesi è stato riattivato l’Afo 2. Il paradosso è clamoroso: più aumenta la produzione e meno dipendenti servono ad AM per produrre. Siamo stanchi di subire ricatti - conclude Pagano - si vedere i lavoratori presi in giro e umiliati da questa governance. Il Governo si svegli e provvede quanto prima ad acquisire la maggioranza del gruppo e avviare la decarbonizzazione. Altrimenti sarà un gravissimo fallimento sotto ogni punto di vista: ambientale, industriale, occupazionale”.