102 primavere e non sentirle, Nonna Vincenza: 'Con Berlusconi siamo stati bene'

FRANCESCO GRECO - L’elisir di lunga vita? Prendete appunti: pastasciutta, un bicchiere di buon vino a pranzo e a cena e lunghe passeggiate sul lungomare di S. Maria di Leuca per respirare iodio. Almeno, così si possono spiegare le 102 primavere appena toccate da Nonna Vincenza da Montesardo (Lecce). “Ma le piacciono anche i gelati”, osserva la figlia maggiore Teresa, mentre la minore, Maria Antonietta, aggiunge: “Ha una memoria di ferro, si ricorda tutto, specie i fatti del passato, la sua vita...”.

Storia di Vincenza Nuzzo, detta ‘Nzina, classe 1921,che ha visto il fascismo, la dura vita di lavoro nei campi da sole a sole, la lenta ripresa della vita nel dopoguerra, l’emigrazione col marito Vito Carrozzo, classe 1920, che ha vissuto “solo” 90 anni: se ne andò nel 2010 per complicazioni polmonari dopo una vita sui cantieri stradali in Svizzera (Berna) sempre a contatto col catrame e dove d’estate lei lo raggiungeva con le bambine.

Ottima memoria s’è detto. La Nonna ricorda la vita della masseria nelle campagne di Grottaglie (Taranto), a coltivare il tabacco con la famiglia durante l’ultima guerra: “Prima c’erano i tedeschi, poi arrivarono gli Alleati e cominciarono a bombardare e noi ci dovevamo nascondere nei canali... La nostra masseria era vicino all’aeroporto”.

Ricorda anche i nomi degli amministratori comunali del paese, le loro imprese, non sempre edificanti. E dei parlamentari di Terra d’Otranto, Giuseppe Codacci-Pisanelli da Tricase, per esempio: “Diceva spesso: le leggi per i poveri ci sono, ma voi non le sapete sfruttare...”.

La notizia della morte di Berlusconi ci coglie nel suo salotto, a sorseggiare il caffè e mangiare i pasticcini della festa: “Mi dispiace tanto – si addolora - quando c’era lui noi italiani siamo stati bene”.
Ha due nipoti, Marco e Laura e un bisnipote, che vivono a Torino. Si alza alle sette ma va a dormire presto. Niente Radio Maria nè Tv2000, però segue i tg, sà tutto dell’attualità quotidiana (ha sofferto per le immagini dell’alluvione in Emilia Romagna e per la bambina peruviana rapita a Firenze) e le faccende della politica. Le domandiamo quanto durerà questo governo: una smorfia dubbiosa le si dipinge sul bel viso scuro di sole, lo sguardo azzurro si fa pensieroso.

“Vorrebbe mangiare le cose di sempre – interviene ancora Teresa - anche perché ha quasi tutti i suoi denti, ma il menù per forze di cose deve essere light, oggi per esempio, zucchine...”.

Ma è golosa anche di uova, verdure, peperoni. “Adora la carne – precisa Maria Antonietta - e il vino, ma è impaziente quando col bel tempo mi chiede di fare una passeggiata a Leuca” (foto).

Ovvio chiedere anche di eventuali patologie. “Nessuna, solo qualche reumatismo...”, sorride Teresa. “I medici? – aggiunge Maria Antonietta - non li vuole nemmeno sentire nominare, quando se ne parla cambia discorso...”.

Certo,una bella vecchiaia nella casa dove si è vissuti con i propri affetti, le proprie abitudini (alla Nonna piace nelle sere d’estate sedere al fresco sull’uscio di casa al rione Cappadduzza) accuditi con amore dal proprio sangue, com’era nel mondo contadino, è tutt’altra cosa dell’ultimo miglio in una rsa. Ognuno tragga le sue conclusioni.

Ci dà appuntamento a quando toccherà quota 106: cercheremo di esserci, di non deluderla, faremo del nostro meglio...

Lunga vita a Nonna ‘Nzina da Montesardo, razza messapica fiera, gente piena di orgoglio e di dignità.

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