NICOLA ZUCCARO - Nella notte tra il 25 e il 26 giugno 1943 i bimotori della Royal Air Force bombardarono Sannicandro di Bari. Fu, senza dubbio, uno dei capitoli più drammatici della Seconda Guerra Mondiale in Terra di Bari per la morte di 84 persone. Alle perdite di vite umane si aggiunsero anche i danni materiali per la distruzione di numerosi edifici vicini al Castello Normanno-Svevo.
L'obiettivo dell'aviazione militare inglese doveva essere una polveriera ubicata in Santeramo in Colle. E' quanto rivelato allo scrivente dalla compianta Maria Pichichera, sannicandrese di nascita e sfollata presso la stessa località nel giugno del 1943. Ma l'incursione aerea inglese non irruppe nella vicina cittadina murgiana (dove, secondo alcuni fonti storiche, vi era anche una presenza di soldati tedeschi) e per calcoli errati da parte del comando dell'aviazione britannica, invece, scatenò la sua potenza di fuoco su Sannicandro di Bari.
Da quel bombardamento che provocò morte, dolore e distruzione, i sannicandresi seppero trarre la forza e la determinazione necessarie per il recupero delle vittime, per prestare soccorso ai feriti e ad adoperarsi, con i pochi mezzi a disposizione, nell'opera di rimozione delle macerie e di ricostruzione del paese. Alla luce di queste fasi, che testimoniarono il grande spirito di solidarietà e di sacrificio, la città fu insignita della Medaglia d'argento al valor civile nel 1997 dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro.
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