BISCEGLIE - La vittima aveva acquistato cocaina da uno dei tre soggetti e accumulato complessivamente un debito di 400 euro. Nei giorni scorsi i Carabinieri della Tenenza di Bisceglie, in esecuzione di ordinanza cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, hanno arrestato 3 persone indagate a vario titolo per spaccio di sostanze stupefacenti, tentata estorsione, rapina e lesioni personali.
I fatti risalgono al periodo da ottobre 2022 a febbraio 2023, quando un 22enne biscegliese, già noto alle forze dell’ordine, avrebbe ceduto a credito, in più occasioni, dosi di cocaina, costringendo con violenza e minaccia la vittima a consegnare la somma dovuta a titolo di debito accumulato, avvalendosi della collaborazione di due suoi amici: un 21enne e un 22enne, entrambi residenti del posto. In particolare, i tre soggetti si sarebbero presentati per riscuotere il debito sia presso l’abitazione del malcapitato, richiedendo il denaro anche al padre di quest’ultimo, che presso il ristorante ove il medesimo lavora, minacciandolo di morte fino ad aggredirlo fisicamente al fine di “recuperare” la somma di 400 euro. Gli episodi di violenza e minaccia, avvenuti anche in alcune circostanze per strada, sono stati formalizzati e integrati dalla vittima in diverse denunce querele presentate presso il locale Comando Carabinieri e i militari, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Trani, hanno effettuato una serie di accertamenti investigativi, consistiti nella visualizzazione dei filmati di sistemi di videosorveglianza, acquisizione di dichiarazioni testimoniali e riconoscimenti fotografici, che hanno permesso di tracciare un esaustivo quadro indiziario secondo il quale il denunciante avrebbe acquistato nei mesi di agosto e settembre 2022 diverse dosi di cocaina, arrivando ad accumulare un debito di 400 euro, mai saldato dalla vittima. Due dei tre indagati, destinatari di misura cautelare della custodia in carcere, al termine delle formalità di rito sono stati tradotti presso la casa circondariale di Trani, mentre il terzo è stato accompagnato presso la propria abitazione ove dovrà permanere in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. È importante sottolineare che il procedimento penale nei confronti degli indagati è attualmente pendente nella fase delle indagini preliminari e l’effettiva responsabilità sarà vagliata nel corso del successivo processo.
I fatti risalgono al periodo da ottobre 2022 a febbraio 2023, quando un 22enne biscegliese, già noto alle forze dell’ordine, avrebbe ceduto a credito, in più occasioni, dosi di cocaina, costringendo con violenza e minaccia la vittima a consegnare la somma dovuta a titolo di debito accumulato, avvalendosi della collaborazione di due suoi amici: un 21enne e un 22enne, entrambi residenti del posto. In particolare, i tre soggetti si sarebbero presentati per riscuotere il debito sia presso l’abitazione del malcapitato, richiedendo il denaro anche al padre di quest’ultimo, che presso il ristorante ove il medesimo lavora, minacciandolo di morte fino ad aggredirlo fisicamente al fine di “recuperare” la somma di 400 euro. Gli episodi di violenza e minaccia, avvenuti anche in alcune circostanze per strada, sono stati formalizzati e integrati dalla vittima in diverse denunce querele presentate presso il locale Comando Carabinieri e i militari, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Trani, hanno effettuato una serie di accertamenti investigativi, consistiti nella visualizzazione dei filmati di sistemi di videosorveglianza, acquisizione di dichiarazioni testimoniali e riconoscimenti fotografici, che hanno permesso di tracciare un esaustivo quadro indiziario secondo il quale il denunciante avrebbe acquistato nei mesi di agosto e settembre 2022 diverse dosi di cocaina, arrivando ad accumulare un debito di 400 euro, mai saldato dalla vittima. Due dei tre indagati, destinatari di misura cautelare della custodia in carcere, al termine delle formalità di rito sono stati tradotti presso la casa circondariale di Trani, mentre il terzo è stato accompagnato presso la propria abitazione ove dovrà permanere in regime di arresti domiciliari, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. È importante sottolineare che il procedimento penale nei confronti degli indagati è attualmente pendente nella fase delle indagini preliminari e l’effettiva responsabilità sarà vagliata nel corso del successivo processo.