BITRITTO - Un uomo 39enne e due donne di 42 e 35 anni, tutti originari di Bitritto, sono stati destinatari di un provvedimento restrittivo eseguito dai Carabinieri della Compagnia di Modugno e della Stazione di Bitritto, ed emesso dal GIP del Tribunale di Bari su analoga richiesta della locale Procura della Repubblica, perchè ritenuti responsabili di minacce, lesioni e danneggiamento nei confronti di altre tre persone.
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal G.I.P., i soggetti, si sarebbero resi responsabili, in concorso tra loro, di una serie di condotte finalizzate a perseguitare un loro concittadino, un 35enne, la sua nuova compagna ed i loro figli, dal momento in cui l’uomo aveva interrotto la relazione sentimentale che lo aveva legato alla donna 35enne fino al 2018. I fatti di cui si sarebbero resi responsabili i soggetti sarebbero iniziati appunto nel giugno del 2018, allorquando, poco dopo l’inizio della nuova relazione sentimentale, il 35enne ogni qualvolta veniva incrociato per le vie di Bitritto, unitamente alla nuova compagna ed ai figli avuti dalla precedente relazione, veniva pesantemente minacciato ed insultato. Da quel momento, ogni incontro intercorso tra le vittime ed i presunti stalker, era contraddistinto da aggressioni verbali, minacce di morte ed inviti ad abbandonare la cittadina di Bitritto per evitare scenari peggiori.
Gli insulti, le aggressioni e le minacce sarebbero proseguite per anni, seppure intervallate da lassi temporali di apparente quiete, dovuti anche al fatto che i due ex, per il bene dei figli, avevano cominciato a farsi assistere da uno psicologo per poter affrontare al meglio la loro nuova condizione, cosa questa probabilmente fraintesa dalla donna che sperava in un concreto riavvicinamento. A determinare nell’uomo la volontà di sporgere denuncia sono stati gli ultimi episodi dei quali sarebbero rimasti vittime, connaturati da un’aggressività tali da persuaderli a lasciare la cittadina di residenza per trasferirsi altrove, stante ormai il timore e le minacce patite. Nello specifico, nello scorso mese di aprile, gli indagati avrebbero aspettato nei pressi dell’abitazione di residenza l’uomo mentre faceva rientro a casa a bordo della propria autovettura, lo avrebbero accerchiato e avrebbero cominciato a sferrare calci e pugni contro la carrozzeria, i cristalli degli sportelli ed il parabrezza dell’auto, mandandoli in frantumi.
I militari dell’Arma hanno ricostruito un grave quadro indiziario a carico degli autori delle condotte persecutorie, che sottoposto all’attenzione dell’Autorità giudiziaria di Bari, ha portato all’emissione di un’ordinanza di misura cautelare nei confronti degli indagati. Gli stessi, dopo le formalità di rito, sono stati accompagnati presso la propria abitazione ove resteranno sottoposti agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità giudiziaria. È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.
Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal G.I.P., i soggetti, si sarebbero resi responsabili, in concorso tra loro, di una serie di condotte finalizzate a perseguitare un loro concittadino, un 35enne, la sua nuova compagna ed i loro figli, dal momento in cui l’uomo aveva interrotto la relazione sentimentale che lo aveva legato alla donna 35enne fino al 2018. I fatti di cui si sarebbero resi responsabili i soggetti sarebbero iniziati appunto nel giugno del 2018, allorquando, poco dopo l’inizio della nuova relazione sentimentale, il 35enne ogni qualvolta veniva incrociato per le vie di Bitritto, unitamente alla nuova compagna ed ai figli avuti dalla precedente relazione, veniva pesantemente minacciato ed insultato. Da quel momento, ogni incontro intercorso tra le vittime ed i presunti stalker, era contraddistinto da aggressioni verbali, minacce di morte ed inviti ad abbandonare la cittadina di Bitritto per evitare scenari peggiori.
Gli insulti, le aggressioni e le minacce sarebbero proseguite per anni, seppure intervallate da lassi temporali di apparente quiete, dovuti anche al fatto che i due ex, per il bene dei figli, avevano cominciato a farsi assistere da uno psicologo per poter affrontare al meglio la loro nuova condizione, cosa questa probabilmente fraintesa dalla donna che sperava in un concreto riavvicinamento. A determinare nell’uomo la volontà di sporgere denuncia sono stati gli ultimi episodi dei quali sarebbero rimasti vittime, connaturati da un’aggressività tali da persuaderli a lasciare la cittadina di residenza per trasferirsi altrove, stante ormai il timore e le minacce patite. Nello specifico, nello scorso mese di aprile, gli indagati avrebbero aspettato nei pressi dell’abitazione di residenza l’uomo mentre faceva rientro a casa a bordo della propria autovettura, lo avrebbero accerchiato e avrebbero cominciato a sferrare calci e pugni contro la carrozzeria, i cristalli degli sportelli ed il parabrezza dell’auto, mandandoli in frantumi.
I militari dell’Arma hanno ricostruito un grave quadro indiziario a carico degli autori delle condotte persecutorie, che sottoposto all’attenzione dell’Autorità giudiziaria di Bari, ha portato all’emissione di un’ordinanza di misura cautelare nei confronti degli indagati. Gli stessi, dopo le formalità di rito, sono stati accompagnati presso la propria abitazione ove resteranno sottoposti agli arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità giudiziaria. È importante sottolineare che il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e che, all’esecuzione della misura cautelare, seguirà l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa degli indagati, la cui eventuale colpevolezza, in ordine ai reati contestati, dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.