Calenda (Azione): 'Roma va verso il fallimento'

ROMA - Riceviamo e pubblichiamo la nota del leader di Azione Carlo Calenda:

"A 600 giorni dall'insediamento della giunta Gualtieri, nulla è cambiato. I cittadini di Roma aspettano ancora risposte su mobilità, rifiuti e ambiente, mentre il sindaco non riesce a mettersi in connessione con la sua città.

Alla libreria Spazio Sette si è tenuta una conferenza stampa per fare il punto sull'operato del sindaco Roberto Gualtieri a 600 giorni dalla formazione della sua Giunta. Con me erano presenti i consiglieri comunali eletti della lista Calenda Sindaco, Francesco Carpano e Flavia De Gregorio e Giuseppe Lobefaro, consigliere del I municipio.

Abbiamo deciso di aspettare prima di dare un giudizio sulla nuova Amministrazione. Abbiamo voluto attendere, ma ora, dopo 600 giorni, ci è sembrato doveroso dire la nostra.

Roma è una città che va avanti per inerzia verso il fallimento. Il sindaco è un'entità eterea che dovrebbe scendere dal balconcino e affrontare i problemi della Capitale.

La Lista Calenda è il primo partito a Roma con il 20% dei consensi. I cittadini ci hanno scelto. E tuttavia non ho mai fatto mistero di aver dato un'indicazione di voto personale per Gualtieri al ballottaggio (pensare di indicare Michetti sarebbe stato improponibile). Ma oggi, a posteriori, non lo farei più.

Gli errori di Gualtieri sono sotto gli occhi di tutti. L'attuale sindaco, dopo aver cambiato idea e averci dato ragione su stadio della Roma e termovalorizzatore, finirà per darci ragione anche su Ama: la municipalizzata dei rifiuti deve andare in Acea affinché sia garantita, a tutti i romani che pagano le tasse, una gestione corretta e manageriale. Questo avevamo proposto in campagna elettorale e questo andrebbe fatto.

Gualtieri ha poteri e soldi, ma evidentemente non ha avuto la capacità e la volontà di dar vita a un cambiamento necessario per questa Città. Lo avevamo detto e lo ribadiamo ora: va fatto un piano straordinario di decoro urbano, attingendo a risorse che oggi non si trovano in Ama e neanche in altre municipalizzate.

La questione dei taxi, altro scandalo a cielo aperto, sta diventando un problema internazionale per una Città che ospiterà il Giubileo e vuole concorrere all'Expo. Ora, mentre turisti e cittadini restano in fila per ore in attesa di un taxi, vanno prese decisioni concrete. Per questo è necessario aumentare del 20% le licenze.

In conclusione: fin da quando ho deciso di correre per il Campidoglio, era chiaro che il Pd romano fosse legato a ogni singola lobby che esiste in questa Città, ma adesso le cose devono cambiare.

Gualtieri infatti, per paradosso, rappresenta con grande spirito di servizio ogni categoria organizzata: vigili urbani, tassisti, sindacati delle municipalizzate e dei dipendenti del Comune, associazioni degli inquilini abusivi, associazioni culturali 'amiche'. L'unica categoria di cui non gli importa nulla sono i Romani.

Invece noi ora, dopo 600 giorni, gli chiediamo un cambio di passo: scenda dal balconcino dove ospita attori e celebrità internazionali e ascolti i suoi cittadini, faccia un rimpasto della Giunta dando alla Capitale d'Italia una squadra di assessori di livello.

Agisca con umiltà e competenza per il bene di Roma".

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