Dinanzi al terrifico… inermi siamo!

Jarmoluk/Pixabay

SANTA FIZZAROTTI SELVAGGI
- “Il mondo è un posto pericoloso, non a causa

di quelli che compiono azioni malvagie

ma per quelli che osservano senza fare nulla”. (A.Einstein)

Non so da dove incominciare eppure sento che non si può rimanere solo spettatori a leggere notizie o ascoltare supinamente tutto ciò che la spettacolarizzazione mediatica ci propone o meglio ci propina in modo eclatante e martellante. I recenti eventi funebri hanno spostato l’ attenzione dall’orrido gesto di quell’anonimo barista che ora ha un nome, Alessandro, assurto agli onori della cronaca più nera delle tenebre degli abissi del Tartaro. E poi Giulia che sognava il bambino e lo cullava nel suo grembo, poi l’altra e poi la madre del giovane criminale, e poi la famiglia di Giulia e poi tutti coloro che hanno strillato con dovizia di particolari l’efferatezza di tal crimine. Una eco mediatica che ha posto in scena il terrifico prima delle esequie di Stato a un grande imprenditore dal vivacissimo acume in tutti i sensi…Punta di diamante di un grande iceberg.

E già, famosi comunicatori sanno bene che siamo sempre plasmabili...

Onestamente si continua a parlare senza andare alle radici di tutto questo orrore a cui stiamo assistendo. Compresi i naufragi della speranza nel mare tra le terre: il Mediterraneo!

E io spesso, non riuscendo i media a distrarmi e condizionarmi, rifletto su come sia possibile non rendersi conto che i comportamenti umani in realtà sono ben esplicitati da tutti i miti classici che ci svelano l’essenza, le luci e le ombre della nostra natura. E mi chiedo anche come mai ciò a cui assistiamo ci stupisce quando tutta la popolazione viene sottoposta dagli stessi media a spettacoli con eccesso di sesso e di violenza? Passano così dei modelli che finiscono per diventare norma, possibilità, essendo stato artatamente vanificato ogni discernimento critico a cominciare dalle istituzioni e cosiddetti enti educativi. E mi domando insistentemente se le madri fuori di casa, per lavoro oltre che contribuire al bilancio familiare che si riduce sempre più a causa di una “pandemia…” e di una guerra in atto l, non siano un elemento facilitante l’assenza di quelle norme che solo le madri possono stabilire. D’altra parte mi chiedo che fine abbia fatto la “legge del Padre”che stabiliva limiti e confini.Alessandro è un “mostro”, ho più volte letto, come se noi fossimo creature angeliche! Leggo che dal Lat. la parola monstrum deriva da monstrum ‘segno divino, prodigio’, dal tema di monēre ‘avvisare, ammonire'. 

Un prodigio di nefandezze in questo caso: le parole vanno viste da vicino per poter guardare lontano. Siamo tutti in qualche modo colpevoli perché complici di questa situazione grave, anzi gravissima: sta emergendo,infatti,quello che le neuroscienze indicano come il predatore il cervello rettiliano e non solo. Urge riflettere sul fatto che con tutto il rispetto del “femminismo” le donne hanno perso la centralità nella dimora domestica quasi fosse questa una “diminutio” e non una scelta libera degna del massimo rispetto. Si ricordi che il bambino parla se la madre gli parla, sospende lo spazio e il tempo giocando con la madre e divenendo così creativo: tutto ciò non accade con la stessa pregnanza emotiva affidando i bambini alle babysitter o alle vetuste nonne, agli smartphone che vedo usare finanche in pizzeria dai piccoli sotto lo sguardo indifferente delle madri e degli adulti in genere .

Ho letto in un articolo che:”Quello che in molti ignorano è che il nostro cervello è fatto di due cervelli. Un cervello arcaico, localizzato nell'ippocampo, che non si è praticamente evoluto da tre milioni di anni fa a oggi, e non differisce molto tra l'homo sapiens e i mammiferi inferiori. E un cervello piccolo, ma che possiede una forza straordinaria. Controlla tutte quelle che sono le emozioni. Ha salvato l'australopiteco quando è sceso dagli alberi, permettendogli di fare fronte alla ferocia dell'ambiente e degli aggressori. L'altro cervello è quello cognitivo, molto più giovane. È nato con il linguaggio e in 150.000 anni ha vissuto uno sviluppo straordinario, specialmente grazie alla cultura. Si trova nella neo-corteccia. Purtroppo, buona parte del nostro comportamento è ancora guidata dal cervello arcaico.(…) Bisognerebbe spiegarlo ai giovani, dei due cervelli. I giovani di oggi si illudono di essere pensanti. Il linguaggio e la comunicazione danno loro l'illusione di stare ragionando. Ma il cervello arcaico, maligno, è anche molto astuto e maschera la propria azione dietro il linguaggio, mimando quella del cervello cognitivo. Bisognerebbe spiegarglielo”.  Rita Levi Montalcini (1909-2012), Paolo Giordano, Rita Levi Montalcini e i due cervelli, la Repubblica. E la cultura consumistica del mercato globale” quella in cui tutto si compra e si vende dai senatori alla minorenni“ (Dacia Maraini ) stabilisce anche le coordinate della vendita dei comportamenti terrifici che ci fanno sentire inermi finanche dinanzi alla nostra attrazione per l’orrore come spettacolo.

Alessandro ha confessato di aver ucciso Giulia : ma certamente del male commesso fino in fondo non è mai stato consapevole essendo prigioniero di quella parte arcaica (il Caino) che lo ha evidentemente sempre dominato. Non è certo casuale il V comandamento: NON UCCIDERE. Un narcisismo delirante di onnipotenza ha guidato la sua mano facendolo sentire capace di essere padrone della vita e della morte. Quando ho letto le cronache ho sentito il mio cuore divenire di gelo, ma poi ho pensato che per questo efferato assassino il crimine, come per la “Medea” di Euripide, era addirittura diventato “necessario”: ma certo non si è liberato di tutto ciò che arcaicamente malvagio aveva dentro di sé Medea trova pace soltanto nel crimine,nella scissione definitiva (Euripide): Alessandro non potendo sopprimere se stesso ha ucciso la compagna e quell’anima innocente del bimbo del quale era in attesa: l’agnello del sacrificio. Non sappiamo nulla della infanzia di Alessandro, dei suoi rapporti con la madre, con i genitori. Certo che avere amanti in contemporanea fa pensare forse ad un Edipo non risolto. Mi viene in mente che uccidere una madre con il bambino in grembo è forse come uccidere il simbolo della Madre che genera la vita. E certo segnali di assoluto squilibrio deve aver dato. Alessandro, (dal nome altisonante di un grande condottiero che ebbe l’intuizione di rispettare le lingue dei vari popoli tutelandone la storia), nel crimine invece incontra la sua più inquietante identità. 

D’altra parte si discetta sempre ed esclusivamente di educazione sessuale con molta complicità mediatica e del porno che dilaga in internet quale marea di fango che tutto devasta:ma Signori e Signore non sarebbe il caso di parlare di educazione ai sentimenti, all’amore, al rispetto della dignità dell’altro , dell’Alterità? Sospendo come sempre ogni giudizio, ma quando si uccide e in qualsiasi modo si uccida (parole comprese), uomini, donne, bambini, viventi, compresa Madre Natura pur nella comprensione delle dinamiche profonde che a volte mi fanno immaginare che si uccida una donna,quale proiezione di un’altra dentro di sé, sento l’orrore attraversarmi quale spada di fuoco. Ho letto che nel 1992 la criminologa D.H. Russell, usò la parola Femminicidio (senza “ni”). Il Femmicidio per la Russell è l’estremo grave esito della misoginia: e suppongo madre inclusa essendo questa una donna. E forse in fondo all’anima quando si viola Madre Natura si viola un’altra Madre. Ma questo è un altro discorso. E cosi pur ricordando una delle Sette parole della salvezza di Cristo dalla Croce “ Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno” dico a me stessa che perdono dinanzi all’atto di versare sangue innocente forse non c’è. Ma per noi imperscrutabile è la Mente eterna alla cui giustizia non rimane che affidarci .

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto