BARI - La ASL di Bari ha attivato un nuovo ambulatorio di Fragilità, Terapia del Dolore e Cure Palliative all’interno del PTA (Presidio Territoriale di Assistenza) di Grumo Appula, completando così la rete territoriale dedicata ai trattamenti antalgici di patologie croniche e oncologiche. Stamattina l’avvio ufficiale del nuovo presidio a cui hanno partecipato il direttore generale della ASL, Antonio Sanguedolce, il direttore della UOC Cure Palliative e Hospice Monopoli, Felice Spaccavento, il responsabile dell’UOS Hospice Grumo, Luca Savino, la direttrice del distretto socio sanitario 5 Grumo Appula Grazia Fortunato, insieme al sindaco di Grumo Michele Antonio Minenna, ai vicesindaci di Binetto, Michele Peragine, di Toritto Pino Quarto e di Grumo Liliana Tricarico, nonché agli assessori di Grumo Angela Siciliano (Sanità) e Anna Colasuonno (Bilancio).
«L'inaugurazione del nuovo ambulatorio di Terapia del dolore del PTA di Grumo – ha riferito a margine l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese - dimostra l'attenzione della Regione e della ASL per la sanità del territorio, nei grandi come nei piccoli centri. L'assistenza ai pazienti più fragili, oncologici e non, ha necessità di punti di riferimento strutturati e con specifiche professionalità come questo, capaci di fornire una risposta adeguata ai bisogni di una fascia di popolazione particolarmente delicata. Del resto, è questa anche la rotta segnata dai finanziamenti PNRR su cui la Regione si sta muovendo speditamente, consapevole che il rafforzamento della sanita di prossimità, in un’ottica di rete, può garantire un generale miglioramento del sistema sanitario».
Nel 2019 la ASL ha riordinato le Cure Palliative articolate in una organizzazione interna in grado di rispondere oggi ai bisogni di assistenza di tutta la provincia di Bari: ogni macroarea – nord, sud, metropolitana e Murgia - ha un proprio Ambulatorio di Terapia del dolore e delle Fragilità.
«E’ stato portato a termine un percorso avviato nel 2019 con la ridefinizione dell’assetto organizzativo della Unità operativa di Cure Palliative e Hospice – ha spiegato il dg Sanguedolce – l’apertura di questo centro a Grumo ha una valenza strategica sia perché rafforza l’assistenza nel comune dove è già presente un Hospice e sia perchè sarà punto di riferimento per un bacino di utenza molto ampio proveniente anche dai comuni vicini di Altamura, Gravina in Puglia, Santeramo in Colle e Cassano delle Murge».
La struttura è preposta a prendersi carico dei pazienti che necessitano di cure palliative tramite una comunicazione diretta con il medico di Medicina generale di riferimento che segnalerà attraverso i numeri telefoni dedicati le problematiche dei pazienti. L’ambulatorio si occuperà non solo di dolore ma di sintomi direttamente associati alla malattia o correlati agli effetti collaterali dei trattamenti in atto (chemio e radioterapia), di medicazione e di inserimento di accessi vascolari a lungo termine che verranno prevalentemente eseguiti a domicilio. Tra le prestazioni garantite, anche consulenze di di nutrizione, nonché attività di counselling finalizzato alla definizione della entità dei bisogni del malato e della famiglia, con l’obiettivo di identificare il setting assistenziale più adatto.
«L’obiettivo della programmazione futura – commenta Felice Spaccavento, Direttore della Unità Operativa Complessa Cure Palliative – è quello di replicare nell’area Murgia il modello di cura di Monopoli che può contare su attività di ricovero in hospice, prestazioni ambulatoriali e cure domiciliari secondo il progetto “Ospedale a casa” per assicurare trattamenti terapeutici diversificati in base alle singole situazioni patologiche, Nessun paziente può essere lasciato da solo con la sua malattia».
L’ambulatorio di Grumo rientra, dunque, nella organizzazione della Unità Operativa Complessa di Cure Palliative e Hospice, con sede a Monopoli e che svolge la funzione di centro di coordinamento aziendale delle cure palliative oncologiche e non oncologiche.
L’ Unità Operativa Complessa si articola in due ulteriori strutture: Unità Operativa Semplice Hospice Grumo Appula che ha la responsabilità dell’Hospice di Grumo e Unità Operativa Semplice Fragilità e Complessità Assistenziale (FCA) che coordina le Cure Palliative non oncologiche destinate agli assistiti in ADI (assistenza domiciliare integrata) di secondo e terzo livello, a sua volta ripartita in 4 aree: metropolitana, sud, nord e Murgia. All’interno della macrostruttura aziendale è attivo l’ambulatorio infermieristico di cure simultanee, che integra precocemente e ad ogni fase della malattia le cure specifiche e le cure palliative, mediante una forte integrazione fra ospedale e territorio.
La ASL garantisce una assistenza diretta sia in strutture di ricovero che a domicilio a cura di un team multidisciplinare costituito da medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti, operatori socio-sanitari e personale ausiliario sia indiretta tramite gli erogatori di cure del terzo settore. Ogni paziente riceve un piano assistenziale individualizzato (PAI) che prevede un intervento coordinato di più accessi alla settimana delle figure professionali interessate e nello stesso tempo viene fornito un supporto alla famiglia coinvolgendola attivamente nel percorso di cura.
Le prestazioni - di recente inserite nei livelli essenziali di assistenza (LEA) – soprattutto a domicilio riducono i ricoveri inappropriati e permettono alla persona di rimanere nel proprio ambiente naturale e famigliare, assicurando a tutti i pazienti interessati da patologie inguaribili trattamenti terapeutici omogenei.
«L'inaugurazione del nuovo ambulatorio di Terapia del dolore del PTA di Grumo – ha riferito a margine l’assessore regionale alla Sanità, Rocco Palese - dimostra l'attenzione della Regione e della ASL per la sanità del territorio, nei grandi come nei piccoli centri. L'assistenza ai pazienti più fragili, oncologici e non, ha necessità di punti di riferimento strutturati e con specifiche professionalità come questo, capaci di fornire una risposta adeguata ai bisogni di una fascia di popolazione particolarmente delicata. Del resto, è questa anche la rotta segnata dai finanziamenti PNRR su cui la Regione si sta muovendo speditamente, consapevole che il rafforzamento della sanita di prossimità, in un’ottica di rete, può garantire un generale miglioramento del sistema sanitario».
Nel 2019 la ASL ha riordinato le Cure Palliative articolate in una organizzazione interna in grado di rispondere oggi ai bisogni di assistenza di tutta la provincia di Bari: ogni macroarea – nord, sud, metropolitana e Murgia - ha un proprio Ambulatorio di Terapia del dolore e delle Fragilità.
«E’ stato portato a termine un percorso avviato nel 2019 con la ridefinizione dell’assetto organizzativo della Unità operativa di Cure Palliative e Hospice – ha spiegato il dg Sanguedolce – l’apertura di questo centro a Grumo ha una valenza strategica sia perché rafforza l’assistenza nel comune dove è già presente un Hospice e sia perchè sarà punto di riferimento per un bacino di utenza molto ampio proveniente anche dai comuni vicini di Altamura, Gravina in Puglia, Santeramo in Colle e Cassano delle Murge».
La struttura è preposta a prendersi carico dei pazienti che necessitano di cure palliative tramite una comunicazione diretta con il medico di Medicina generale di riferimento che segnalerà attraverso i numeri telefoni dedicati le problematiche dei pazienti. L’ambulatorio si occuperà non solo di dolore ma di sintomi direttamente associati alla malattia o correlati agli effetti collaterali dei trattamenti in atto (chemio e radioterapia), di medicazione e di inserimento di accessi vascolari a lungo termine che verranno prevalentemente eseguiti a domicilio. Tra le prestazioni garantite, anche consulenze di di nutrizione, nonché attività di counselling finalizzato alla definizione della entità dei bisogni del malato e della famiglia, con l’obiettivo di identificare il setting assistenziale più adatto.
«L’obiettivo della programmazione futura – commenta Felice Spaccavento, Direttore della Unità Operativa Complessa Cure Palliative – è quello di replicare nell’area Murgia il modello di cura di Monopoli che può contare su attività di ricovero in hospice, prestazioni ambulatoriali e cure domiciliari secondo il progetto “Ospedale a casa” per assicurare trattamenti terapeutici diversificati in base alle singole situazioni patologiche, Nessun paziente può essere lasciato da solo con la sua malattia».
L’ambulatorio di Grumo rientra, dunque, nella organizzazione della Unità Operativa Complessa di Cure Palliative e Hospice, con sede a Monopoli e che svolge la funzione di centro di coordinamento aziendale delle cure palliative oncologiche e non oncologiche.
L’ Unità Operativa Complessa si articola in due ulteriori strutture: Unità Operativa Semplice Hospice Grumo Appula che ha la responsabilità dell’Hospice di Grumo e Unità Operativa Semplice Fragilità e Complessità Assistenziale (FCA) che coordina le Cure Palliative non oncologiche destinate agli assistiti in ADI (assistenza domiciliare integrata) di secondo e terzo livello, a sua volta ripartita in 4 aree: metropolitana, sud, nord e Murgia. All’interno della macrostruttura aziendale è attivo l’ambulatorio infermieristico di cure simultanee, che integra precocemente e ad ogni fase della malattia le cure specifiche e le cure palliative, mediante una forte integrazione fra ospedale e territorio.
La ASL garantisce una assistenza diretta sia in strutture di ricovero che a domicilio a cura di un team multidisciplinare costituito da medici, infermieri, psicologi, fisioterapisti, operatori socio-sanitari e personale ausiliario sia indiretta tramite gli erogatori di cure del terzo settore. Ogni paziente riceve un piano assistenziale individualizzato (PAI) che prevede un intervento coordinato di più accessi alla settimana delle figure professionali interessate e nello stesso tempo viene fornito un supporto alla famiglia coinvolgendola attivamente nel percorso di cura.
Le prestazioni - di recente inserite nei livelli essenziali di assistenza (LEA) – soprattutto a domicilio riducono i ricoveri inappropriati e permettono alla persona di rimanere nel proprio ambiente naturale e famigliare, assicurando a tutti i pazienti interessati da patologie inguaribili trattamenti terapeutici omogenei.