Lisbona tra gli ospiti del red carpet al Festival di Cannes 2023 |
Il cantautore e musicista Lisbona, al secolo Luca Fratto, ha partecipato al Festival di Cannes, ospite della premiere di 'Rapito', il nuovo film diretto da Marco Bellocchio che racconta la storia di Edgardo Mortara, il bambino di sette anni che nel 1858, nel quartiere ebraico di Bologna, venne strappato alla sua famiglia dai soldati di papa Pio IX.
Tra gli artisti più interessanti e di spicco della nuova scena musicale italiana, Lisbona ha pubblicato due nuovi singoli Costole’ e ‘Di Sapone', disponibili nei principali store digitali su etichetta Digital Noises con distribuzione Artist First. Si preannuncia un'estate ricca di appuntamenti e nuova musica per il cantautore.
Quando hai iniziato a fare musica?
Non ho in mente un momento preciso in cui ho iniziato Ricordo che in principio è stata “colpa” della batteria. Più o meno, quando avevo sette anni, mio padre si trovava a far le prove con la sua band in una sorta di scantinato. Mi aveva affascinato la sezione ritmica ma soprattutto era l’unico strumento che durante la settimana in cui non suonavano, rimaneva lì. La parte della settimana che separava il giorno di prove dalla prove successive, era il mio momento per imparare. Tutto per me si svolgeva in funzione di arrivare a quei cinque minuti prima delle loro prove, dove mi era concesso un piccolo momento in cui potevo far sentire i miei progressi. Quei cinque minuti poi son diventati un brano intero durante la serata e poi tanti altri. Qualche anno dopo invece l’esigenza di raccontare mi ha portato ad avvicinarmi a chitarra e piano, poi la voce, poi le parole ed eccoci qua.
Qual è il sound scelto per i tuoi nuovi brani?"Costole" e “disapone” sono due brani dal mood emotivo e malinconico, caratterizzati da un arrangiamento minimalista e una produzione pulita e delicata. Le canzoni iniziano entrambe con gli accordi di un piano elettrico su cui la voce è protagonista in modo intimo e vulnerabile. I ritornelli vengono caratterizzati dalla comparsa di un sottofondo di sintetizzatori eterei che ne disegnano un’orchestrazione crescente.
Con quale artista ti piacerebbe collaborare?
A livello internazionale, direi Sting. Il suo modo di far musica, di cantare e le sue attitudini a “dividere” il tempo, le ho sempre trovate di un altro livello. Pensando invece a quelle, purtroppo impossibili, citerei Battisti. Ancora adesso è avanguardia pura per tutto il cantautorato italiano. È inarrivabile.