BARI - Questa mattina, nella sala delle Muse del Circolo Ufficiali della Marina Militare di Taranto, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano è intervenuto al convegno dal titolo “Mezzogiorno, un hub strategico nel Mediterraneo. Il ruolo dell'Economia del mare e delle ZES”, organizzato da Confindustria.
“Taranto – ha detto Emiliano – è una delle città più importanti della Puglia e sta diventando una delle capitali del Mezzogiorno. Quella che stiamo osservando è una rivoluzione fatta col metodo pugliese, giorno per giorno, una pietra dopo l’altra. Il lavoro da fare è durissimo perché nessuno ci fa sconti o regali. Fortunatamente, in questa città c’è una comunità di attori che nella ZES ha visto una proiezione di futuro. Questa proiezione di futuro, noi la stiamo coltivando con intensità, aprendo la discussione continuamente.”
Per la Regione Puglia è necessaria l’emanazione del Dpcm per la riperimetrazione ZES, già predisposto dal governo Draghi, sul quale è stato acquisito il parere della Conferenza Unificata il 12 ottobre 2022. Lo schema di DPCM in materia di ZES e ZLS definisce, in particolare le modalità per l’istituzione delle ZES e delle ZLS, la loro durata; i criteri per l’identificazione e la delimitazione delle aree ZES e ZLS, le misure di organizzazione e di funzionamento della ZES e della ZLS, le misure di semplificazione applicabili alla ZES e alla ZLS.
Il ritardo nell’approvazione del DPCM rischia di far perdere alla Puglia importanti investimenti esteri, in quanto il mancato avvio della procedura che aggiorna e rivede le perimetrazioni delle aree ZES, includendo nuovi lotti e particelle sulla base dell'effettivo interesse da parte di potenziali investitori, aumenta sensibilmente il rischio che gli stessi, prevalentemente esteri, decidano di investire altrove.
“Dobbiamo però dirci chiaramente – ha proseguito il presidente della Regione – che ci sono una serie di problematiche, che non possiamo ridurre a polemica politica, su cui dobbiamo dire le cose come stanno. In questo momento, abbiamo 4700 imprese in Puglia che attendono l’assegnazione del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) a sostegno e a cofinanziamento dei Fondi Strutturali Europei e abbiamo bisogno che il PNRR non sia paralizzato dalla paura. Parliamo di 4 miliardi e mezzo di euro del Fondo di Sviluppo e Coesione che devono completare il disegno complessivo dei Fondi europei. Immaginate che abbiamo più richieste del necessario, tanto che, con il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, ho già avviato l’idea di dar vita a una finanziaria regionale che acquisisca ulteriori finanziamenti sul mercato privato da parte dei fondi di investimento, in aggiunta a quelli statali ed europei. In questo periodo c'è una volontà di investimento in Puglia che è smisurata. La prova è data dal fatto che le major della consulenza aziendale e strategica stanno investendo in Puglia, reclutando migliaia di ragazzi laureati nelle nostre università che devono dare energia alla spinta economica che la Puglia sta vivendo. E in tutto questo, non è possibile stare fermi da otto mesi col PNRR, non è possibile non assegnare l’FSC e non è possibile bloccare il cofinanziamento dei Fondi europei alle imprese, lasciando 4700 imprenditori nell’incertezza. Questa cosa non è tollerabile.”
“Durante un’assemblea di Confindustria a Brindisi – ha continuato Emiliano – ho chiesto apertamente al governo: se avete il timore di distribuire l’FSC, che sono soldi italiani, perché avete paura che nel breve o nel medio termine si determini un buco di bilancio e volete utilizzare quei fondi per farvi fronte, ditelo chiaramente. Il ministro Fitto continua a ripetere che il governo non è obbligato a distribuire il Fondo di Sviluppo e Coesione, ma non è mai accaduto nella storia recente che il governo non abbia distribuito alle regioni del sud – che ne hanno diritto nella parte dell'80 % – il Fondo di Sviluppo e Coesione. Io sono convinto che si tratti di un equivoco che potrebbe essere risolto dicendosi le cose come stanno”.
“Gli imprenditori qui riuniti – ha proseguito Emiliano – sono tra i migliori che abbiamo al Mezzogiorno e anche oltre. Insomma: noi siamo in campo e abbiamo bisogno non solo di qualche pallone giocabile, ma anche dell'energia per aiutare il paese a migliorare. I risultati economici della Puglia, come l’occupazione e il PIL, sono risultati positivi per l'Italia anche in termini fiscali. La nostra regione ha ancora metà del reddito pro capite della Lombardia, ma se superassimo le soglie tecniche e avessimo la possibilità di dare maggiore apporto all'Italia, al di là del messaggio di speranza che daremmo a tutto il Mezzogiorno, potremmo aumentare anche il nostro prestigio e la nostra capacità di attrazione degli investimenti”.
Emiliano ha poi detto: “Mi aspetto che il governo, che non ha detto ancora una parola sul nostro progetto per costituire la finanziaria regionale, ci aiuti realizzarla e ci incoraggi in questa direzione perché si tratta di ossigeno puro dato a tante imprese innovative in Puglia che sono ammirate in tutto il mondo, a partire dalla Hydrogen Valley di Taranto che è una rivoluzione green ma anche una rivoluzione competitiva del paese. Se a Taranto noi riuscissimo a produrre acciaio senza inquinamento, potremmo pretendere dall'Unione Europea che anche gli altri paesi che importano acciaio in Europa abbiano gli stessi parametri di emissione.”
Con il presidente Emiliano è intervenuta anche Floriana Gallucci, commissaria straordinaria del Governo della Zona Economica Speciale Jonica. Ha moderato i lavori il giornalista David Parenzo.
“Taranto – ha detto Emiliano – è una delle città più importanti della Puglia e sta diventando una delle capitali del Mezzogiorno. Quella che stiamo osservando è una rivoluzione fatta col metodo pugliese, giorno per giorno, una pietra dopo l’altra. Il lavoro da fare è durissimo perché nessuno ci fa sconti o regali. Fortunatamente, in questa città c’è una comunità di attori che nella ZES ha visto una proiezione di futuro. Questa proiezione di futuro, noi la stiamo coltivando con intensità, aprendo la discussione continuamente.”
Per la Regione Puglia è necessaria l’emanazione del Dpcm per la riperimetrazione ZES, già predisposto dal governo Draghi, sul quale è stato acquisito il parere della Conferenza Unificata il 12 ottobre 2022. Lo schema di DPCM in materia di ZES e ZLS definisce, in particolare le modalità per l’istituzione delle ZES e delle ZLS, la loro durata; i criteri per l’identificazione e la delimitazione delle aree ZES e ZLS, le misure di organizzazione e di funzionamento della ZES e della ZLS, le misure di semplificazione applicabili alla ZES e alla ZLS.
Il ritardo nell’approvazione del DPCM rischia di far perdere alla Puglia importanti investimenti esteri, in quanto il mancato avvio della procedura che aggiorna e rivede le perimetrazioni delle aree ZES, includendo nuovi lotti e particelle sulla base dell'effettivo interesse da parte di potenziali investitori, aumenta sensibilmente il rischio che gli stessi, prevalentemente esteri, decidano di investire altrove.
“Dobbiamo però dirci chiaramente – ha proseguito il presidente della Regione – che ci sono una serie di problematiche, che non possiamo ridurre a polemica politica, su cui dobbiamo dire le cose come stanno. In questo momento, abbiamo 4700 imprese in Puglia che attendono l’assegnazione del Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC) a sostegno e a cofinanziamento dei Fondi Strutturali Europei e abbiamo bisogno che il PNRR non sia paralizzato dalla paura. Parliamo di 4 miliardi e mezzo di euro del Fondo di Sviluppo e Coesione che devono completare il disegno complessivo dei Fondi europei. Immaginate che abbiamo più richieste del necessario, tanto che, con il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, ho già avviato l’idea di dar vita a una finanziaria regionale che acquisisca ulteriori finanziamenti sul mercato privato da parte dei fondi di investimento, in aggiunta a quelli statali ed europei. In questo periodo c'è una volontà di investimento in Puglia che è smisurata. La prova è data dal fatto che le major della consulenza aziendale e strategica stanno investendo in Puglia, reclutando migliaia di ragazzi laureati nelle nostre università che devono dare energia alla spinta economica che la Puglia sta vivendo. E in tutto questo, non è possibile stare fermi da otto mesi col PNRR, non è possibile non assegnare l’FSC e non è possibile bloccare il cofinanziamento dei Fondi europei alle imprese, lasciando 4700 imprenditori nell’incertezza. Questa cosa non è tollerabile.”
“Durante un’assemblea di Confindustria a Brindisi – ha continuato Emiliano – ho chiesto apertamente al governo: se avete il timore di distribuire l’FSC, che sono soldi italiani, perché avete paura che nel breve o nel medio termine si determini un buco di bilancio e volete utilizzare quei fondi per farvi fronte, ditelo chiaramente. Il ministro Fitto continua a ripetere che il governo non è obbligato a distribuire il Fondo di Sviluppo e Coesione, ma non è mai accaduto nella storia recente che il governo non abbia distribuito alle regioni del sud – che ne hanno diritto nella parte dell'80 % – il Fondo di Sviluppo e Coesione. Io sono convinto che si tratti di un equivoco che potrebbe essere risolto dicendosi le cose come stanno”.
“Gli imprenditori qui riuniti – ha proseguito Emiliano – sono tra i migliori che abbiamo al Mezzogiorno e anche oltre. Insomma: noi siamo in campo e abbiamo bisogno non solo di qualche pallone giocabile, ma anche dell'energia per aiutare il paese a migliorare. I risultati economici della Puglia, come l’occupazione e il PIL, sono risultati positivi per l'Italia anche in termini fiscali. La nostra regione ha ancora metà del reddito pro capite della Lombardia, ma se superassimo le soglie tecniche e avessimo la possibilità di dare maggiore apporto all'Italia, al di là del messaggio di speranza che daremmo a tutto il Mezzogiorno, potremmo aumentare anche il nostro prestigio e la nostra capacità di attrazione degli investimenti”.
Emiliano ha poi detto: “Mi aspetto che il governo, che non ha detto ancora una parola sul nostro progetto per costituire la finanziaria regionale, ci aiuti realizzarla e ci incoraggi in questa direzione perché si tratta di ossigeno puro dato a tante imprese innovative in Puglia che sono ammirate in tutto il mondo, a partire dalla Hydrogen Valley di Taranto che è una rivoluzione green ma anche una rivoluzione competitiva del paese. Se a Taranto noi riuscissimo a produrre acciaio senza inquinamento, potremmo pretendere dall'Unione Europea che anche gli altri paesi che importano acciaio in Europa abbiano gli stessi parametri di emissione.”
Con il presidente Emiliano è intervenuta anche Floriana Gallucci, commissaria straordinaria del Governo della Zona Economica Speciale Jonica. Ha moderato i lavori il giornalista David Parenzo.