Mola di Bari, al van Westerhout il recital 'Generazioni Giovani'

MOLA DI BARI - Primavera è sinonimo di gioventù. E nella stagione che rappresenta una nuova rinascita, l’Agìmus di Mola di Bari propone un doppio concerto dedicato alla «Generazione giovani», in programma sabato 10 giugno (ore 21) nel Teatro van Westerhout.

Si parte con il recital vocale di Maria Meerovich, soprano di San Pietroburgo, che col pianista Vincenzo Zoppi propone in apertura l’ultima delle quattro canzoni composte nel 1894 da Richard Strauss, il Lied «Morgen» (Domani), regalo di nozze alla moglie Pauline su testo di John Henry Mackay, scozzese cresciuto in Germania. Il compositore tedesco lo musicò in un periodo di splendore creativo caratterizzato dai poemi sinfonici «Till Eulenspiegel» e «Also Sprach Zarathustra». Quindi, si ascolteranno, di Franz Schubert, l’inno alla musica «An die Musik» su parole di Franz Schober, l’omaggio alla primavera «Im Frühling» su liriche di Ernst Schulze, l’ode alla pace «Du bist die Ruh» dai quattro Lieder composti su versi di Friedrich Rückert e, infine, il suo Lied più conosciuto, «Die Forelle» (La trota), che ispirò anche il quarto movimento dell’omonimo celebre Quintetto. Il programma verrà completato dalle «Cinq mélodies populaires grecques» scritte da Maurice Ravel su temi autentici di motivi popolari greci e tre Song di Sergej Rachmaninov, «Lillà», «Oh, Never Sing to Me Again» e «Spring Water», delle splendide miniature sonore.

Seguirà il concerto della diciassettenne violinista di Putignano, Miryam Capuano, grande talento che col pianista Gabriele Cavallo affronterà il primo movimento del celebre Concerto op. 35 di Ciaikovskij, un monumento della letteratura concertistica che il compositore russo affidò per il debutto alle qualità tecnico-espressive di Adol’f Brodskij. Nella seconda parte Miryam Capuano affronterà in totale solitudine la Sonata in re minore «Ballade», pagina del 1923 in un solo movimento che l’autore dedicò a George Enescu, e, in chiusura di concerto, i primi due movimenti della Sonata n. 1 BWV 1001 di Johann Sebastian Bach, capolavoro che si apre con uno degli Adagi più intensi mai scritti dal genio di Eisenach, pensato però non come un pezzo a sé stante ma come un vero e proprio preludio alla famosa Fuga immediatamente successiva.

La rassegna si chiuderà sabato 24 giugno (ore 21), nel Castello Angioino, con il giro del mondo in quattro sassofoni, da Siviglia a New York, al quale darà vita l’ensemble Saxtet.

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