Salute: dalla carne agli embrioni umani, le follie in provetta

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Dalla carne agli embrioni umani sintetici con le cellule staminali, la follia in provetta ha oltrepassato ogni limite con pesanti interrogativi legali, etici e scientifici che impongono una doverosa pausa di riflessione. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare l’esclusiva del Guardian con l’annuncio della biologa Magdalena Zernicka-Goetz dell’Università di Cambridge e del California Institute of Technology sugli embrioni umani sintetici ottenuti utilizzando e riprogrammando le cellule staminali embrionali.

Uno scenario Frankenstein che non può lasciare indifferenti i legislatori a livello mondiale europeo e nazionale per fermare una pericolosa deriva che – sottolinea la Coldiretti – sembra non avere confini. Si apre la prospettiva – precisa la Coldiretti – di un mondo parallelo fatto in provetta con grande incognita sul futuro dell’umanità.

Un percorso iniziato pochi mesi fa con l’annuncio dell’arrivo sulle tavole mondiali dei cibi sintetici a base cellulare ottenuti all’interno di bioreattori per i quali l’Organizzazione Mondiale della Sanità e la Fao hanno individuato ben 53 pericoli potenziali per la salute, dalle allergie ai tumori. Una preoccupazione alla quale si sono aggiunti anche dubbi sul piano ambientale secondo i risultati della ricerca realizzata da Derrick Risner ed i suoi colleghi dell’Università della California a Davis che hanno evidenziato che il potenziale di riscaldamento globale della carne sintetica definito in equivalenti di anidride carbonica emessi per ogni chilogrammo prodotto è da 4 a 25 volte superiore a quello della carne bovina tradizionale.

Un allarme che ha portato alla presentazione in Italia del disegno di legge che vieta la produzione, la commercializzazione e l’uso di cibo artificiale che dovrà ora essere discusso e poi approvato dal Parlamento, con la raccolta da parte della Coldiretti di un milione di firme di cittadini, oltre 2mila comuni che hanno deliberato spesso all’unanimità, tutte le regioni di ogni colore politico e di esponenti di ogni schieramento che hanno sostenuto la proposta in modo bipartisan. Una mobilitazione che – conclude la Coldiretti – ha il merito di aver acceso i riflettori su un business in mano a pochi ricchi e influenti nel mondo sul quale è bene fare chiarezza nel rispetto del principio di precauzione.

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