Santoro: 'La chirurgia di Ostuni va riaperta e il nosocomio va potenziato, Emiliano intraprenda soluzioni concrete'

BARI - "Quanta demagogia riguardo l'ospedale di Ostuni, leggo nelle ultime ore esprimersi tramite comunicati stampa, e dichiarazione persone che dovrebbero fare solo una cosa "vergognarsi". Persone che non hanno mai fatto proposte concrete, che non hanno mai combattuto, e che oggi sono pronti solo a puntare il dito perché vedono la chiusura del reparto, e da codardi cosa fanno? Chiedono al sindaco di Ostuni (Angelo Pomes) di "battere" i famosi "pugni sul tavolo", dimenticandosi che il sindaco appena appresa la notizia ha chiamato senza perdere tempo il Presidente della Regione Puglia chiedendo imminenti provvedimenti. Mi chiedo, e non solo io, questi signori che oggi nell'occasione sostituiscono dirigenti sanitari, medici e paramedici, e che diventano esperti in Sanità divulgando soluzioni "non fattibili", sino a ieri dov'erano??? Be penso che erano fermi, e forse a sperare che il nostro nosocomio andasse allo sfacelo per poter dire che la parte politica avversa alla loro non è capace di gestire il sistema sanitario". Così in una nota Claudio Santoro, coordinatore provinciale Sindaco di Puglia.

Santoro prosegue: "Anche un semplice cittadino, insieme ad altri che hanno a cuore le sorti del nosocomio, possono unirsi per poter manifestare e far sentire la loro voce, sia nei confronti della Regione Puglia, che del Governo Nazionale, perché oggi siamo a farci una guerra "prettamente" politica per partito preso, ma al contrario dovremmo combattere uniti per un unico obbiettivo, far riaprire il reparto di chirurgia, attivare immediatamente ortopedia, e cercare soprattutto di individuare soluzioni "concrete" avvalendoci di esperti che abbiano sul nostro territorio, e che vivono la situazione sanitaria quotidianamente come: Giuseppe Sgura, Cataldo Melpignano, Gianni Spennati, a prescindere l'appartenenza politica "L'ospedale è di tutti noi" e dobbiamo tutelare il diritto alla salute. In queste ore abbiamo avuto un interlocuzione telefonica insieme al Dott Tommaso Gioia (Consigliere per la Sanità del Presidente della Regione Puglia)con l'assessore alla sanità Rocco Palese, il quale ha convocato per venerdì 23 giugno un tavolo tecnico/istituzionale per individuare soluzioni per la provincia di Brindisi, ed in particolar modo per la situazione di Ostuni. Non per sfiducia ma per chiarezza abbiamo chiesto all'assessore alla sanità di dare soluzioni imminenti e concrete, non è accettabile che il commissario straordinario "DI PASSAGGIO" Il dottor Gorgone, senza perdere tempo firma un provvedimento di chiusura temporanea: ClaudioSantoro:- "E no caro Dottore, non si firmano provvedimenti per andare incontro alle soluzioni più semplici " la chiusura", si devono trovare soluzioni meditate, condivise, Caro dott. Gorgone per quanto riguarda questa provincia devi operare con ponderazione, caso contrario dati i tuoi tanti impegni (anche dopo la tua ultima nomina quale Presidente Europeo delle autorità sanitarie regionali) abbiamo bisogno di una persona che abbia meno impegni, ma che si dedichi con dedizione, e un po d'amore a questa provincia oggi troppo martellate. Voglio ringraziare Tommaso Gioia per l'impegno profuso in questi anni riguardo al nostro ospedale, cercando di sfatare sempre la chiusura dei reparti, con il suo lavoro minuzioso, partendo dal rapporto con i protagonisti della sanità odierna "i medici" una linfa vitale per la sanità, in via di estinzione. Lascio il mio ultimo pensiero alla Regione Puglia, nelle vesti del suo più importanterappresentante il Presidente Michele Emiliano, persona che conosco la sua sensibilità in questioni così delicate, ma con un pizzico di critica, chiedo di dare la giusta dignità alla provincia di Brindisi, magari dando più forza a coloro che sono i suoi riferimenti, come Tommaso Gioia che si impegna con dedizione e passione per questo territorio, così tante cose cambierebbero, perché da Bari è difficile monitorare tutto! Il Presidente deve "assolutamente" tenere a cuore l'ospedale di Ostuni che non si basa nell'assistenza sanitaria solo nei confronti del territorio, e dei paesi dell'hinterland, ma questa città dimostra da dati ISTAT riguardo le presenze turistiche superare le 500.000 presenze, con un aumento negli ultimi tre anni del circa 17%. Caro presidente Emiliano è bello parlare della Puglia, di Ostuni, come realtà che sono nella Top Eight, ma insieme alla bellezza paesaggistica, all'offerta ricettiva, e l'enogastronomia, bisogna offrire i servizi di assistenza sanitaria, anche e soprattutto nei confronti dei tanti turisti che affollano le nostre realtà, e se chiudiamo tutto, senza una strategia comune, individuando soluzioni, e soprattutto medici, penso fermamente che in futuro non si avrà un bel ricordo della Puglia. Presidente sono stato dalla tua parte, e lo sono ancora fermo restando che tu sia disposto ad essere dalla parte del nostro territorio, a prescindere l'appartenenza politica che mi ha vistovicinoa te, quando si tratta del diritto alla salute penso fermamente che si debbano abbassare tutte le bandiere, e bisogna far prevalere la propria coscienza! Stessa richiesta va fatta al governo nazionale tramite il sottosegretario alla salute Marcello Gemmato, l'attuale governo non è escluso dalle responsabilità, bisogna aumentare le risorse finanziarie destinate alla sanità pugliese, perché oggi le professioni sanitarie primarie vogliono una maggiore sicurezza contrattuale, e l'aumento del loro salario, se pur i bandi per le assunzioni vengono fatti costantemente anche in Puglia, molti di essi vanno desertati. Bisognerebbe immediatamente "sbloccare" il numero chiuso alle università per la specializzazionein medicina, iniziando da ora, sperando di ricevere i primi risultati positivi tra gli 8 e i 10 anni. Quindi per far prevalere, e forse vincere le battaglie, penso debba esserci la volontà concreta, e l'unione da parte di Destra, sinistra, e centro quando si tratta di salute. La salute non conosce colore politici, la salute ha la massima priorità per tutelare non un diritto qualunque, ma il diritto fondamentale" conclude Santoro.