Taranto, la 'Pet Therapy' entra nella casa circondariale. Scalera: 'Il carcere è una comunità che ci appartiene, ben vengano queste iniziative'


TARANTO
- Diversi istituti penitenziari in questi anni hanno inserito nei loro programmi rieducativi interventi assistiti con animali da affezione, la cosiddetta Pet therapy.

E di poche ore la notizia che anche il carcere di Taranto ha firmato la convenzione sottoscritta dalla Direzione della Casa Circondariale, dal Dipartimento Salute Mentale ASL/TA, dalla Confcooperative di Taranto, dal WWF - Taranto, dall’ARPEC- Taranto, dall’OIPA- Taranto, dalla cooperativa Kratos, che introdurrà la Pet therapy nel carcere in favore dei detenuti portatori di disagio psichico.
"Come ho già dichiarato il carcere è una comunità che ci appartiene, ben vengano queste iniziative – educare, recuperare e promuovere il reinserimento sociale è lo scopo principale, per queste ragioni, la presenza degli animali da compagnia può contribuire a umanizzare la pena in un ambiente spesso difficile, grazie anche alle varie aree sistemate all’interno della struttura dove i detenuti possono anche lavorare, così da alleggerire le loro giornate. Il lavoro e ora anche la Pet therapy, non sono soltanto un elemento di rieducazione è l’alternativa migliore per evitare di tornare nelle mani della delinquenza e commettere altri reati" ha dichiarato, in una nota, il consigliere regionale Antonio Paolo Scalera (La Puglia Domani).

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