TARANTO - “Una giornata positiva che parrebbe dare, si spera a brevissimo, una speranza a 94
famiglie”. Così si esprime la UIL di Taranto a margine della riunione tenutasi a Bari
nella giornata del 6 giugno 2023 presso l’Ente regionale pugliese. Alla presenza della
task force per l’occupazione presieduta da Leo Caroli si è discusso della Tessitura di
Mottola srl in liquidazione del Gruppo Albini. Una riunione alla quale erano presenti
l’amministratore delegato Fabio Tamburini per il Gruppo Albini, la società di
scouting Vertus e le Parti Sociali. Per la UIL il coordinatore provinciale di Taranto
Pietro Pallini, il segretario pugliese con delega all’industria Andrea Toma, il
segretario della UILTEC Amedeo Guerriero e la RSU UILTEC Albini Gianfranco
Lasaracina.
La vertenza dei lavoratori del sito Tessitura Albini di Mottola finalmente sembra schiarirsi dopo più di 2 anni di intense trattative e tavoli regionali. Il rischio, ancora attuale, è quello di mandare a casa alla fine del 2023 circa 94 dipendenti per scadenza della cigs con la conseguente apertura della naspi, ovvero della disoccupazione.
«Ma così non deve essere - afferma il coordinatore provinciale della UIL di Taranto Pietro Pallini -. Dopo anni di incertezze siamo a un passo, auspichiamo, per avviare una nuova fase. Oggi apprendiamo che c’è un’offerta vincolante per rilevare la Tessitura di Mottola. Noi come UIL, sebbene il cauto ottimismo, restiamo con i piedi ben piantati al terreno sulla scorta dell’esperienza del recente passato (dicembre 2022) quando la Motion, la multinazionale di Forlì, si era impegnata a reindustrializzare, molto a parole e nulla con i fatti spalleggiata da diversi soggetti della politica. Ma la stessa Motion presto sparì nel nulla facendo ripiombare nella disperazione 94 famiglie e lasciando intorno al panorama industriale del territorio, macerie ancor più pesanti rispetto al passato».
«Ora il prossimo passo – conclude Pallini - è quello di incontrare come UIL la Ekasa, la quale proprio entro luglio 2023 dovrebbe dar séguito a un preliminare di vendita con la Tessitura di Mottola del Gruppo Albini. Con la stessa dovremmo mettere in piedi un piano per il reintegro al lavoro delle 94 maestranze, che per noi hanno priorità assoluta, e un piano per il rilancio industriale dell’attività di un settore strategico come quello manufatturiero di infissi e serramenti. Ora serve fare sistema, farlo bene e soprattutto presto».
La vertenza dei lavoratori del sito Tessitura Albini di Mottola finalmente sembra schiarirsi dopo più di 2 anni di intense trattative e tavoli regionali. Il rischio, ancora attuale, è quello di mandare a casa alla fine del 2023 circa 94 dipendenti per scadenza della cigs con la conseguente apertura della naspi, ovvero della disoccupazione.
«Ma così non deve essere - afferma il coordinatore provinciale della UIL di Taranto Pietro Pallini -. Dopo anni di incertezze siamo a un passo, auspichiamo, per avviare una nuova fase. Oggi apprendiamo che c’è un’offerta vincolante per rilevare la Tessitura di Mottola. Noi come UIL, sebbene il cauto ottimismo, restiamo con i piedi ben piantati al terreno sulla scorta dell’esperienza del recente passato (dicembre 2022) quando la Motion, la multinazionale di Forlì, si era impegnata a reindustrializzare, molto a parole e nulla con i fatti spalleggiata da diversi soggetti della politica. Ma la stessa Motion presto sparì nel nulla facendo ripiombare nella disperazione 94 famiglie e lasciando intorno al panorama industriale del territorio, macerie ancor più pesanti rispetto al passato».
«Ora il prossimo passo – conclude Pallini - è quello di incontrare come UIL la Ekasa, la quale proprio entro luglio 2023 dovrebbe dar séguito a un preliminare di vendita con la Tessitura di Mottola del Gruppo Albini. Con la stessa dovremmo mettere in piedi un piano per il reintegro al lavoro delle 94 maestranze, che per noi hanno priorità assoluta, e un piano per il rilancio industriale dell’attività di un settore strategico come quello manufatturiero di infissi e serramenti. Ora serve fare sistema, farlo bene e soprattutto presto».