BARI - “Sulla carta ci sarebbero tutte le condizioni perché Taranto abbia il suo polo universitario: il corso di Medicina è, ormai, è in procinto di inaugurare il quarto anno; proseguono con continuità i corsi in professioni sanitarie, mentre dovrebbe essere avviato il corso in Scienze e Tecniche dello Sport. Ma tutti in un unico spazio: la Banca dei Saperi, ex sede della Banca d’Italia". Così il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Renato Perrini, che ha presentato un’interrogazione al presidente Emiliano e all’assessore Leo.
“Una situazione diventata insostenibile - prosegue Perrini -, che sulla carta sarebbe anche stata risolta perché agli inizi di quest’anno, il 3 gennaio, la Giunta regionale ha approvato lo schema di convenzione tra la Regione Puglia e l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro perché si potenziasse il Corso di Medicina e Chirurgia con l’avvio, sempre a Taranto, di un nuovo Dipartimento Biomedico. La Regione garantiva la copertura finanziaria per tutto il corso di laurea, dal primo al sesto anno, con una dotazione economica pari a 53 milioni di euro. Non solo, la Regione s’impegnava a stanziare ulteriori 30 milioni per la realizzazione del polo didattico nell’area del nuovo ospedale San Cataldo. Per altro tutti i corsi di laurea hanno ottenuto dall’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) l’accreditamento provvisorio, ma che rischia di essere revocato se non si dà seguito a quanto deciso oltre cinque mesi fa.
“Le immatricolazioni previste per l’anno accademico 2023-2024 sono circa 60, e il problema degli spazi necessita di un intervento nell’immediato per questo ho presentato un’interrogazione al presidente Emiliano e all’assessore all’Università, Leo, per sapere quando è come pensano di dar seguito agli impegni presi nella Convenzione stipulata con l’Università di Bari, anche per consentire l’inizio del corso di laurea in Scienze e Tecniche dello Sport a Taranto che si prepara a ospitare i Giochi del Mediterraneo e quindi con grandi opportunità per chi studia e si laurea nel suddetto Corso” conclude Perrini.
“Una situazione diventata insostenibile - prosegue Perrini -, che sulla carta sarebbe anche stata risolta perché agli inizi di quest’anno, il 3 gennaio, la Giunta regionale ha approvato lo schema di convenzione tra la Regione Puglia e l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro perché si potenziasse il Corso di Medicina e Chirurgia con l’avvio, sempre a Taranto, di un nuovo Dipartimento Biomedico. La Regione garantiva la copertura finanziaria per tutto il corso di laurea, dal primo al sesto anno, con una dotazione economica pari a 53 milioni di euro. Non solo, la Regione s’impegnava a stanziare ulteriori 30 milioni per la realizzazione del polo didattico nell’area del nuovo ospedale San Cataldo. Per altro tutti i corsi di laurea hanno ottenuto dall’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) l’accreditamento provvisorio, ma che rischia di essere revocato se non si dà seguito a quanto deciso oltre cinque mesi fa.
“Le immatricolazioni previste per l’anno accademico 2023-2024 sono circa 60, e il problema degli spazi necessita di un intervento nell’immediato per questo ho presentato un’interrogazione al presidente Emiliano e all’assessore all’Università, Leo, per sapere quando è come pensano di dar seguito agli impegni presi nella Convenzione stipulata con l’Università di Bari, anche per consentire l’inizio del corso di laurea in Scienze e Tecniche dello Sport a Taranto che si prepara a ospitare i Giochi del Mediterraneo e quindi con grandi opportunità per chi studia e si laurea nel suddetto Corso” conclude Perrini.