BARI - “Un regalo da parte di un paziente con cui nel frattempo si era instaurato un rapporto di amicizia”. Si difende così Vito Lorusso, l’ex primario dell’Oncologico di Bari, arrestato mercoledì in flagranza dalla Polizia dopo aver intascato 200 euro in una visita di controllo. Il 67enne è accusato di concussione e peculato, la Procura ha chiesto la convalida della custodia cautelare in carcere perché c’è il rischio di reiterazione.
L'inchiesta ha avuto inizio lo scorso anno e sono stati individuati almeno 30 episodi contestati, tutti documentati tramite intercettazioni telefoniche e immagini provenienti da telecamere nascoste nello studio privato del dottor Lorusso. Gli importi delle accuse variano tra i 100 e i 300 euro e secondo l'accusa, il medico avrebbe promesso "favori" ai pazienti, sfruttando la loro soggezione psicologica, al fine di agevolarli nelle liste d'attesa. Durante l'udienza di convalida dell'arresto, la difesa dell'ex primario - attualmente sospeso dall'Oncologico - si è concentrata sull'episodio che ha portato all'arresto in flagranza, chiedendone l'annullamento.
“Si trattava di un follow up che precede la chemioterapia, già fissata per il 2 agosto e senza nessuna possibilità di intervenire da parte mia per anticiparla. “Nessun favore al paziente, ma solo l’attenzione nei confronti di una persona che mi era stata presentata anni fa”, ha ricostruito Lorusso.
L'inchiesta ha avuto inizio lo scorso anno e sono stati individuati almeno 30 episodi contestati, tutti documentati tramite intercettazioni telefoniche e immagini provenienti da telecamere nascoste nello studio privato del dottor Lorusso. Gli importi delle accuse variano tra i 100 e i 300 euro e secondo l'accusa, il medico avrebbe promesso "favori" ai pazienti, sfruttando la loro soggezione psicologica, al fine di agevolarli nelle liste d'attesa. Durante l'udienza di convalida dell'arresto, la difesa dell'ex primario - attualmente sospeso dall'Oncologico - si è concentrata sull'episodio che ha portato all'arresto in flagranza, chiedendone l'annullamento.
“Si trattava di un follow up che precede la chemioterapia, già fissata per il 2 agosto e senza nessuna possibilità di intervenire da parte mia per anticiparla. “Nessun favore al paziente, ma solo l’attenzione nei confronti di una persona che mi era stata presentata anni fa”, ha ricostruito Lorusso.