BARLETTA - Tra i suoi maestri ci sono Edith Fischer e Paul Badura-Skoda, ma anche Aldo Ciccolini e Bruno Canino. Punti di riferimento per un pianista, quando si parla di arte dell’interpretazione. E per Alessandro Marano, virtuoso calabrese degli ottantotto tasti con una predilezione per Franz Liszt, un incarico di docenza al Conservatorio Nino Rota di Monopoli e una grande esperienza concertistica, il prossimo impegno è al Barletta Piano Festival diretto da Pasquale Iannone, per il quale giovedì 13 luglio (ore 21.15), nell’Hotel La Terrazza, tiene un recital tra Settecento e Ottocento con musiche di Scarlatti e Haydn da un lato e dell’amato Liszt dall’altro.
Il concerto si apre, infatti, con tre Sonate di Domenico Scarlatti, compositore dell’età barocca che con le sue 555 Sonate per clavicembalo, realizzate dopo il trasferimento in Spagna, ha notevolmente influenzato lo sviluppo dello stile classico e il modo di comporre di molti musicisti al pianoforte. Mentre di ascendente mozartiano è necessario parlare nel caso dell’opera che Marano eseguirà immediatamente dopo, vale a dire la Sonata n. 49 in mi bemolle maggiore per pianoforte, op. 69, Hob:XVI di Franz Joseph Haydn, la prima del compositore austriaco scritta esplicitamente per fortepiano.
La sezione interamente dedicata a Liszt s’inaugurerà con la Ballata n. 2 in si minore, pagina del 1853 che, pur non essendo tra le opere più famose del compositore, presenta una ricchezza nell’invenzione musicale e una certa complessità nella concezione formale, lontano da qualsiasi riferimento dalla musica a programma, ma anche dal modello di Ballata tipicamente chopiniano.
Com’è noto ai cultori della classica, nel catalogo di Liszt rivestono grande importanza anche le «trascrizioni» da melodrammi, non solo di Verdi e Wagner, autori al centro di quest’ultima parte di recital con l’esecuzione delle parafrasi della Danza sacra e del Duetto finale di «Aida» e la Fantasia su temi dal «Rienzi, l’ultimo dei tribuni». Infatti, il musicista ungherese trascrisse molte pagine operistiche di diversi altri autori, tra cui Bellini, Donizetti, Meyerbeer e Gounod. Nella seconda metà del XIX secolo, epoca in cui non era ancora stata inventata la riproduzione sonora su dischi, era diffusa l’abitudine di rielaborare per pianoforte passi dalle opere più famose, per presentarle al grande pubblico e spingerlo ad andarle a vedere in teatro. E in questo genere Liszt non ebbe rivali, come si può notare dalla complessa e virtuosistica scrittura delle sue numerose trascrizioni, che nella maggior parte dei casi esaltano i contenuti delle opere originali per voci soliste, coro e grande orchestra.
Inizio concerto ore 21.15. Info 347.6194215. Costo dei biglietti e modalità di acquisto su barlettapianofestival.it.