Emergenza cinghiali, Ugl Matera: 'Situazione insostenibile, urge cambiare le norme'
MATERA - “Chiacchiere e come ben recita il brano musicale inciso dalla cantante italiana Mina in duetto con l'attore Alberto Lupo sono solo ‘Parole parole parole’. I cinghiali aumentano a dismisura e rappresentano ormai un problema di sicurezza: le campagne di abbattimento vanno intensificate e rese possibili tutto l’anno, almeno nelle zone a chiara vocazione turistica e agricola. Gli ungulati mettono a rischio l’incolumità delle persone, dei turisti e balneari, la sicurezza della circolazione stradale e danneggiano l’agricoltura. La loro presenza è sempre più un’emergenza da affrontare, quindi, sotto vari profili”.
Lo denunciano congiuntamente Maristella Pace, Responsabile Zonale Ugl Policoro e il Segretario Provinciale Ugl Matera, Pino Giordano facendo appello alle forze politiche affinché, “lavorino sinergicamente per affrontare questa vicenda visto che la situazione è al collasso. Oramai prendiamo atto dell’inutilità delle misure al riguardo adottate negli ultimi anni dalla Politica competente: l’unica azione concreta, visibile a tutti, è la cattura che, se pur essendo una goccia d’acqua nell’oceano, è quanto messo in atto dal Sindaco di Policoro (MT) Avv. Enrico Bianco: in pochi giorni con l’installazione di gabbie, si è riuscito a catturare oltre un centinaio di ungulati. I cinghiali presenti come a Policoro e in tutta la fascia metapontina, sono dopo varie generazioni perfettamente adattati alle caratteristiche dei nostri habitat. Il tasso riproduttivo del cinghiale può variare nel corso degli anni dal 100% al 200% in relazione all’andamento climatico in inverno ed estate ed alle disponibilità di cibo. Una scrofa può partorire anche due volte in un anno, con oltre 10 piccoli a parto. In un anno il numero dei cinghiali nelle nostre aree quindi potenzialmente è raddoppiato o triplicato. Da ultima, la nostra segnalazione registrata in zona lido di Policoro, oltre alle tante altre pervenute anche del fatto che è rischio l’incolumità dei cittadini, con i cinghiali ormai sempre più presenti a ridosso delle abitazioni e dei borghi, e persino consistenti branchi negli arenili adiacenti perfino negli stabilimenti balneari che attestano già l’acclamato pericolo divenuto costante. Per l’Ugl Matera – continuano Pace e Giordano – servono misure straordinarie, un numero enorme e insostenibile per una regione di meno di 600 mila abitanti, in cui senza un’attenta programmazione, considerati i ritmi e la velocità di riproduzione degli ungulati, si rischia di ritrovarsi nel giro di un paio d’anni con più cinghiali che abitanti. Non sono più possibili misure tampone e una tantum, inefficaci nell’arginare l’emergenza. Bene ha adottato il Sindaco di Policoro Bianco, i recinti e le gabbie trappola hanno un’ottima efficacia sui cinghiali ma non si può lasciare la risoluzione del problema solo ad un primo Cittadino: serve un piano di controllo del cinghiale funzionale che passi soprattutto dalla scelta dei metodi migliori. Come Ugl chiediamo l’istituzione di un tavolo regionale permanente, che operi fino alla risoluzione del problema, al quale partecipino sia il Dipartimento Agricoltura che quello della Sanità, tenuto conto dell’aumento dei casi di peste suina. L’emergenza cinghiali necessita di risorse: solo così si potrà affrontare con serietà la questione ed evitare che l’evolversi della situazione arrechi ulteriori danni. Rammentiamo che il Metapontino, zona turistica/balneare e da sempre vocata alla produzione agricola di colture di pregio è penalizzato perché nel PSR il criterio di selezione per formare la graduatoria attribuisce a quest’area il punteggio in assoluto più basso rispetto al resto della regione. Bisogna riconsiderare il sistema di attribuzione dei fondi perché anche nel Metapontino, purtroppo, la presenza dei cinghiali è considerevole. Si dia ai selecontrollori – concludono Giordano e Pace - la possibilità di essere operativi tutti i giorni, magari con la previsione di un indennizzo da corrispondere, legato al numero dei capi abbattuti oltre di far intervenire sui territori comunali Ionico/Metapontino gli agenti del Servizio vigilanza faunistica regionale per cercare di allontanare e contenere la presenza degli ungulati nelle zone balneari e urbanizzate dei paesi, con i metodi più idonei e gli accorgimenti più opportuni”.
Lo denunciano congiuntamente Maristella Pace, Responsabile Zonale Ugl Policoro e il Segretario Provinciale Ugl Matera, Pino Giordano facendo appello alle forze politiche affinché, “lavorino sinergicamente per affrontare questa vicenda visto che la situazione è al collasso. Oramai prendiamo atto dell’inutilità delle misure al riguardo adottate negli ultimi anni dalla Politica competente: l’unica azione concreta, visibile a tutti, è la cattura che, se pur essendo una goccia d’acqua nell’oceano, è quanto messo in atto dal Sindaco di Policoro (MT) Avv. Enrico Bianco: in pochi giorni con l’installazione di gabbie, si è riuscito a catturare oltre un centinaio di ungulati. I cinghiali presenti come a Policoro e in tutta la fascia metapontina, sono dopo varie generazioni perfettamente adattati alle caratteristiche dei nostri habitat. Il tasso riproduttivo del cinghiale può variare nel corso degli anni dal 100% al 200% in relazione all’andamento climatico in inverno ed estate ed alle disponibilità di cibo. Una scrofa può partorire anche due volte in un anno, con oltre 10 piccoli a parto. In un anno il numero dei cinghiali nelle nostre aree quindi potenzialmente è raddoppiato o triplicato. Da ultima, la nostra segnalazione registrata in zona lido di Policoro, oltre alle tante altre pervenute anche del fatto che è rischio l’incolumità dei cittadini, con i cinghiali ormai sempre più presenti a ridosso delle abitazioni e dei borghi, e persino consistenti branchi negli arenili adiacenti perfino negli stabilimenti balneari che attestano già l’acclamato pericolo divenuto costante. Per l’Ugl Matera – continuano Pace e Giordano – servono misure straordinarie, un numero enorme e insostenibile per una regione di meno di 600 mila abitanti, in cui senza un’attenta programmazione, considerati i ritmi e la velocità di riproduzione degli ungulati, si rischia di ritrovarsi nel giro di un paio d’anni con più cinghiali che abitanti. Non sono più possibili misure tampone e una tantum, inefficaci nell’arginare l’emergenza. Bene ha adottato il Sindaco di Policoro Bianco, i recinti e le gabbie trappola hanno un’ottima efficacia sui cinghiali ma non si può lasciare la risoluzione del problema solo ad un primo Cittadino: serve un piano di controllo del cinghiale funzionale che passi soprattutto dalla scelta dei metodi migliori. Come Ugl chiediamo l’istituzione di un tavolo regionale permanente, che operi fino alla risoluzione del problema, al quale partecipino sia il Dipartimento Agricoltura che quello della Sanità, tenuto conto dell’aumento dei casi di peste suina. L’emergenza cinghiali necessita di risorse: solo così si potrà affrontare con serietà la questione ed evitare che l’evolversi della situazione arrechi ulteriori danni. Rammentiamo che il Metapontino, zona turistica/balneare e da sempre vocata alla produzione agricola di colture di pregio è penalizzato perché nel PSR il criterio di selezione per formare la graduatoria attribuisce a quest’area il punteggio in assoluto più basso rispetto al resto della regione. Bisogna riconsiderare il sistema di attribuzione dei fondi perché anche nel Metapontino, purtroppo, la presenza dei cinghiali è considerevole. Si dia ai selecontrollori – concludono Giordano e Pace - la possibilità di essere operativi tutti i giorni, magari con la previsione di un indennizzo da corrispondere, legato al numero dei capi abbattuti oltre di far intervenire sui territori comunali Ionico/Metapontino gli agenti del Servizio vigilanza faunistica regionale per cercare di allontanare e contenere la presenza degli ungulati nelle zone balneari e urbanizzate dei paesi, con i metodi più idonei e gli accorgimenti più opportuni”.