BARI - Forza Italia Bari è al fianco degli operatori turistici baresi nel dire “No” all’introduzione a Bari della tassa di soggiorno, fortemente voluta dall’amministrazione Decaro. Così in una nota il Direttivo di Forza Italia Bari.
E invita le forze politiche di centrodestra della Città a mobilitarsi, per fare fronte comune contro l'ennesimo balzello e inasprimento fiscale, che il prossimo consiglio comunale si appresta a varare definitivamente il prossimo 24 luglio.
Sono almeno 10 le ragioni per contrastare la tourist tax a Bari:
1. Introduce nuovi aggravi e adempimenti burocratici per le imprese turistiche oneste, anche le più piccole; 2. Aumenta la concorrenza sleale tra strutture ricettive, a vantaggio di quelle abusive; 3. Colpisce italiani e stranieri che soggiornano a Bari per motivi non turistici (lavoro, assistenza familiare ecc.); 4. È l'ennesimo “balzello medioevale” a carico del turista viaggiatore; 5. Sottrae altri 2,5 milioni ogni anno all’economia cittadina per versarli nelle casse comunali; 6. Rappresenta un nuovo onere fiscale, che disincentiva il turismo e si somma ad altre tasse, tra cui la tassa/addizionale comunale sui biglietti aerei pari a 6,5 euro a passeggero; 7. Elimina un piccolo vantaggio competitivo e anche di immagine per Bari, che sinora non la applicava; 8. La tempistica della sua introduzione è scorretta dal punto di vista istituzionale, ad appena nove mesi dalla definitiva scadenza dell’amministrazione comunale; 9. Non è vincolata a specifici investimenti infrastrutturali o a nuovi servizi per il turismo; 10. Non si prevede una corrispondente riduzione del carico fiscale per i cittadini baresi. Forza Italia rifiuta la rituale litania abusata del "così fan tutti", giacché su 8 mila Comuni italiani solo mille hanno introdotto la tassa di soggiorno. E ritiene necessario un approccio diametralmente opposto: servono meno tasse e più servizi per Cittadini e Turisti per promuovere la crescita economica. Soprattutto a Bari, dove un governo cittadino illuminato sarebbe già da tempo intervenuto per dire basta agli enormi sprechi della macchina amministrativa e soprattutto alle troppe società municipalizzate, che drenano ogni anno oltre 100 milioni di euro alle casse comunali, in cambio di servizi molto mediocri di pulizia, mobilità e manutenzione del verde urbano.
E invita le forze politiche di centrodestra della Città a mobilitarsi, per fare fronte comune contro l'ennesimo balzello e inasprimento fiscale, che il prossimo consiglio comunale si appresta a varare definitivamente il prossimo 24 luglio.
Sono almeno 10 le ragioni per contrastare la tourist tax a Bari:
1. Introduce nuovi aggravi e adempimenti burocratici per le imprese turistiche oneste, anche le più piccole; 2. Aumenta la concorrenza sleale tra strutture ricettive, a vantaggio di quelle abusive; 3. Colpisce italiani e stranieri che soggiornano a Bari per motivi non turistici (lavoro, assistenza familiare ecc.); 4. È l'ennesimo “balzello medioevale” a carico del turista viaggiatore; 5. Sottrae altri 2,5 milioni ogni anno all’economia cittadina per versarli nelle casse comunali; 6. Rappresenta un nuovo onere fiscale, che disincentiva il turismo e si somma ad altre tasse, tra cui la tassa/addizionale comunale sui biglietti aerei pari a 6,5 euro a passeggero; 7. Elimina un piccolo vantaggio competitivo e anche di immagine per Bari, che sinora non la applicava; 8. La tempistica della sua introduzione è scorretta dal punto di vista istituzionale, ad appena nove mesi dalla definitiva scadenza dell’amministrazione comunale; 9. Non è vincolata a specifici investimenti infrastrutturali o a nuovi servizi per il turismo; 10. Non si prevede una corrispondente riduzione del carico fiscale per i cittadini baresi. Forza Italia rifiuta la rituale litania abusata del "così fan tutti", giacché su 8 mila Comuni italiani solo mille hanno introdotto la tassa di soggiorno. E ritiene necessario un approccio diametralmente opposto: servono meno tasse e più servizi per Cittadini e Turisti per promuovere la crescita economica. Soprattutto a Bari, dove un governo cittadino illuminato sarebbe già da tempo intervenuto per dire basta agli enormi sprechi della macchina amministrativa e soprattutto alle troppe società municipalizzate, che drenano ogni anno oltre 100 milioni di euro alle casse comunali, in cambio di servizi molto mediocri di pulizia, mobilità e manutenzione del verde urbano.