I ragazzi di Work-Out da Barletta a Bruxelles a Ciceroni a Palazzo della Marra

BARLETTA - Work-Out, una virtuosa realtà attiva nella Città della Disfida. Molto più di una cooperativa sociale: un’opportunità di autentica inclusività lavorativa creata grazie alla sapienza, lungimiranza e determinazione della presidente, Stefania Grimaldi: donna tenace, energica, caparbia.

Work- Out è la sua creatura. Nata nel 2021 sulla scia del lavoro e dell’impegno del Comitato Famiglia Insieme – Genitori a sostegno delle neurodiversità, impegnato sul territorio della Bat dal 2019 nell’individuazione e realizzazione di percorsi inclusivi rivolti a bambini, ragazzi e adulti con diagnosi di disturbo dello spettro autistico e/o neurodiversità.

I progetti realizzati, si sono ispirati all’approccio e agli strumenti scientificamente validati delle metodologie cognitivo-comportamentali Aba (Analisi applicata del comportamento) e hanno riguardato gli ambiti didattico, sportivo, ricreativo, lavorativo con lo scopo di accrescere l’autostima e migliorare la qualità della vita delle persone con autismo. Il progetto Work Aut è stato annoverato nel libro digitale, autismo, il lavoro possibile, edito dalla Fida, Forum Italiano Diritti sull'autismo come unico caso nel Meridione in cui è stato sperimentato e concretizzato un progetto di inserimento lavorativo retribuito con regolari contratti e di prestazione occasionale.

Uno di questi progetti è approdato a Bruxelles, grazie alla spiccata sensibilità dell’eurodeputata Chiara Gemma del gruppo parlamentare Ecr (riformisti e conservatori europei). Una personalità dall’ alto profilo professionale: Professore ordinario di didattica generale e pedagogia speciale presso l'Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, è europarlamentare dal 2019 e conduce una campagna per una nuova cultura della disabilità. Grazie al suo imprescindibile contributo è stata offerta ai ragazzi di Work-Out un’occasione tanto unica quanto preziosa nel suo genere: accogliere nel Parlamento Europeo tre ragazzi della provincia BAT in condizione autistica- Alessandra di anni 41, Luigi di anni 31 e Marco di anni 25. Giovani adulti che da anni lavorano nella cooperativa sociale creata da Stefania Grimaldi a cui è stato offerto uno stage con l’obiettivo di “documentare e Censire il patrimonio artistico del Parlamento Europeo”, come ha spiegato Gemma nel corso della conferenza stampa. Un progetto che ha ricevuto l’apprezzamento e il plauso delle più alte cariche del Parlamento Europeo. Da sempre in prima linea nelle battaglie a tutela delle persone con disabilità, l’onorevole Chiara Gemma si è distinta nell’europarlamento per essere stata la prima deputata della legislatura in corso ad accogliere nel suo ufficio di Bruxelles uno stagista con disabilità. “Si parla tanto di inclusione ma i limiti e le barriere che si incontrano ogni giorno sono ancora troppi per le persone in condizione autistica. Una battaglia sociale la sua, tra le più appassionate e ardue che ha dichiarato di voler proseguire all’insegna dell’inclusione lavorativa delle persone con disabilità”, ha sottolineato Gemma. “Il mio mandato è intrinseco alla consapevolezza di voler incidere sulle politiche a favore delle persone con disabilità per una società inclusiva e libera da pregiudizi e condizionamenti”, ha concluso Gemma tra gli applausi di una platea incantata dal suo entusiasmo.
L’incontro è stato magistralmente moderato dalla Professoressa Maria Grazia Vitobello, Presidente dell’Associazione Culturale Centro Studi Barletta in Rosa- APS: “La vita è un puzzle ma non è giusto adattare gli individui alle sue caselle. L’alternativa giusta è costruire un mondo in cui ci siano individui che possano scegliere quali caselle occupare”. Questo il messaggio chiave racchiuso nella sua impeccabile conduzione. I saluti e i ringraziamenti finali, ai presenti e alla amministrazione comunale che ha concesso il gratuito patrocinio, sono stati affidati a Stefania Grimaldi che ha fatto gli onori di casa e- nel ringraziare l’Assessore alla Cultura e al turismo del comune di Barletta,Oronzo Cilli- ha sottolineato come “il progetto Work-Out abbia restituito ai ragazzi in condizione autistica e alle loro famiglie la concreta speranza di poter condurre una vita dignitosa e soprattutto indipendente nel sentirsi parte attiva di una comunità davvero inclusiva.

Perché l’autismo non è una malattia bensì una condizione di poter esprimere al meglio i propri talenti abbattendo ogni barriera e pregiudizio sulla impossibilità di inserimento nel mondo del lavoro di persone con spettro autistico”.

La serata si è conclusa con la commovente premiazione dei ragazzi partecipanti al progetto e dei loro tutor che come angeli custodi li hanno formati affinchè in autonomia potessero conseguire brillanti risultati. E così è stato. Perché le persone in condizione autistica possono andare ben oltre la loro diagnosi se ben preparati con attività di apprendistato adeguate, ha concluso Stefania Grimaldi. (Patrizia Corvasce)

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