ROMA - “Ennesimo blitz del governo che con un emendamento
presentato in sordina tenta di cancellare la prospettiva della
decarbonizzazione per l’ex Ilva di Taranto. Non solo: ancora una volta
Palazzo Chigi diventa ‘la stanza dei bottoni’, con buona pace delle
promesse fatte da un Ministro dello stesso Governo, si estende lo scudo
penale e si permette al socio privato che finora ha osteggiato i
progetti di decarbonizzazione di metterci bocca. Insomma, un mix di
misure ad hoc per spegnere ogni speranza di transizione ecologica degli
stabilimenti siderurgici di Taranto”. Così in una nota congiunta i parlamentari pugliesi del Partito
Democratico Ubaldo Pagano, Marco Lacarra e Claudio Stefanazzi.
“A questo tentativo indegno stiamo cercando di opporre, con i nostri emendamenti, delle iniziative di buonsenso. Oltre alla soppressione di qualsiasi esimente penale, chiediamo che venga approvata una norma che faccia partire per legge un accordo di programma con le istituzioni locali e le comunità; chiediamo che venga effettuata una valutazione dell’impatto sanitario e che, in caso di esito negativo, venga fatto il riesame degli atti che autorizzano l’attività produttiva. Tutto ciò che abbiamo immaginato e ottenuto per Taranto sta venendo a mancare, a partire dai fondi dedicati del PNRR. La filosofia di questa destra è sempre la stessa: l’acciaio vale molto di più dell’ambiente e della salute dei tarantini”.
“A questo tentativo indegno stiamo cercando di opporre, con i nostri emendamenti, delle iniziative di buonsenso. Oltre alla soppressione di qualsiasi esimente penale, chiediamo che venga approvata una norma che faccia partire per legge un accordo di programma con le istituzioni locali e le comunità; chiediamo che venga effettuata una valutazione dell’impatto sanitario e che, in caso di esito negativo, venga fatto il riesame degli atti che autorizzano l’attività produttiva. Tutto ciò che abbiamo immaginato e ottenuto per Taranto sta venendo a mancare, a partire dai fondi dedicati del PNRR. La filosofia di questa destra è sempre la stessa: l’acciaio vale molto di più dell’ambiente e della salute dei tarantini”.