Organico in deroga: la precaria realtà dei docenti di sostegno in Puglia

ROMA - L'organico in "deroga" è un artificio giuridico-amministrativo utilizzato dal Ministero dell'Istruzione per garantire l'assistenza e l'integrazione scolastica dei bambini e degli studenti con disabilità più e meno gravi. Tuttavia, questo sistema crea una precaria realtà per i docenti di sostegno, poiché non permette loro di ottenere assunzioni a tempo indeterminato nonostante la crescente domanda di insegnanti specializzati.

Nel 2007, una sentenza della Corte Costituzionale ha eliminato una norma che limitava il numero di docenti di sostegno a 1 ogni 2 alunni, aprendo la strada a un incremento dell'organico per soddisfare le necessità degli studenti disabili. Tuttavia, questi posti di organico in deroga sono annuali e temporanei, senza possibilità di stabilizzazione, il che comporta una serie di svantaggi per i docenti.

In Puglia, la situazione dell'organico in deroga è particolarmente critica. Mentre l'organico di diritto conta 9889 posti, quelli in deroga già autorizzati ammontano a 7810, quasi a raggiungere e superare i posti strutturali in molte province, come Bari e Taranto.

Questo sistema di precarietà danneggia non solo i docenti, ma anche gli studenti e le loro famiglie. La mancanza di continuità educativa e la costante rotazione dei docenti di sostegno rende difficile per gli alunni con disabilità costruire rapporti di fiducia e avere un riferimento costante durante il percorso scolastico.

La soluzione proposta dalla FLC CGIL Puglia è quella di investire nella stabilizzazione dell'organico dei docenti di sostegno. Con il riconoscimento dell'organico in deroga come organico di diritto, si potrebbero assumere migliaia di docenti specializzati e fornire continuità agli interventi di inclusione scolastica per tutti gli studenti con disabilità.

È essenziale garantire stabilità e sicurezza sia ai docenti che alla comunità scolastica pugliese, affrontando questa problematica con una politica di stabilizzazione dell'organico di diritto. Solo così si potrà offrire un'istruzione inclusiva e di qualità a tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro esigenze.

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