BARI - I dati lo stanno dimostrando e bene ha fatto l’Assessore regionale Alessandro Delli Noci a sostenere l’avvio dei saldi anche in Puglia il 6 luglio. I dati parlano di propensione positiva agli acquisti appena iniziato il periodo dei saldi quindi un segnale importante che va considerato. Profondo conoscitore della materia ed esperto giornalista - sindacalista è stato Savino Montaruli di UniPuglia a chiarire molti aspetti che continuano ad essere trascurati, dimostrando che alla base delle polemiche puntuali e ripetitive c’è un’enorme strumentalizzazione che fa male proprio al piccolo commercio, disorientato.
Il leader sindacale pugliese ha dichiarato: “ancora oggi ci troviamo di fronte alla mistificazione causata dalla mancanza di conoscenza della materia oppure, ancor più grave, ad una sua manipolazione. La disciplina dei saldi, infatti, non regolamenta la facoltà per gli esercenti, anche dei settori interessati dalle vendite a saldo (abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori, ecc.) di poter effettuare gli sconti durante tutto il periodo dell’anno. Qualora lo facesse sarebbe una norma palesemente illegittima ed impugnabile dal Governo e dall’Europa. Tale disciplina, invece, regolamenta semplicemente le modalità di pubblicità degli sconti da parte degli esercenti. Ecco perché nessuno si meraviglia se gli sconti vengono abitualmente effettuati, in ogni periodo dell’anno, dai piccoli commercianti, dagli outlet, dai centri commerciali, dalla grande distribuzione e dal commercio on-line. Liberalizzare i saldi, quindi, significherebbe liberalizzare semplicemente le modalità di esposizione delle varie forme pubblicitarie degli sconti, peraltro già oggi ampiamente raggirate in varie modalità , anche dai piccoli esercenti che li promuovono in ogni periodo utilizzando strumenti elettronici che fino a pochi anni fa erano inesistenti, vedi messaggistica, social, ecc.. I saldi quindi continuano a rappresentare, per la loro forma di propaganda, un forte stimolo psicologico per il consumatore che comunque dimostra ancora oggi di essere indotto agli acquisti da tale forma di svendita. Non essere riusciti a trovare punti di equilibrio all’interno dell’Osservatorio regionale deve far riflettere per addivenire ad una profonda trasformazione di un sistema poco funzionale e sicuramente da rimodulare completamente nella sua essenza ma soprattutto nella sua funzione e valenza. Resta il fatto che, specie quest’anno con la partenza in ritardo della stagione estiva, senza i saldi quasi il 70% delle merci rischiavano di restare in magazzino, invendute, con ulteriori danni per gli esercenti mentre gli esperti del nulla continuavano a parlare, parlare” – ha concluso Montaruli di UniPuglia, l’Associazione di Rappresentanza delle Piccole e Medie Imprese di Puglia.