ROMA - È scattato alle tre e terminerà alle 15 lo sciopero nazionale del settore ferroviario. Lo scioperto terminerà alle 15 dopo che il ministro dei Trasporti, anche a seguito della posizione espressa dalla Commissione Garante degli scioperi, ha ordinato il dimezzamento dello stop rispetto alle 24 ore proclamate dai sindacati e confermate dopo il tavolo convocato al Mit per cercare di revocare lo sciopero.
Disagi per i passeggeri che sono stati costretti a riprogrammare i propri viaggi e per i pendolari che si sono dovuti organizzare in altro modo. Stazioni insolitamente deserte e binari vuoti caratterizzano queste prime ore di sciopero.
"Quando proclamo uno sciopero perché è importante che scioperino i lavoratori tutti. Noi lo sciopero non lo facciamo per ragioni politiche. Lo sciopero è lo strumento che i lavoratori hanno per poter difendere i loro interessi e io difendo tutti. A me non interessa cosa hanno votato i lavoratori. Mi interessa che come persone in quanto lavorano abbiano no quei diritti che oggi non hanno". Lo ha detto il leader della Cgil Maurizio Landini a Catania, a margine di una iniziativa del sindacato, a chi gli ha chiesto se auspichi un appoggio del centrosinistra alla manifestazione annunciata per il 30 settembre a Roma.
"A me" - ha aggiunto Landini - "interessa che un giovane oggi
a partita Iva abbia finalmente il diritto alla malattia e agli infortuni. Poi
dopo con la sua testa deciderà cosa fare. Quello che oggi viene messo in
discussione è la dignità delle persone. Quando lavori e sei povero e sfruttato
vuol dire che viene messa in discussione la tua dignità come persona che invece
ha diritto di vivere dignitosamente attraverso il lavoro che fa".