Vigili del Fuoco di Taranto in emergenza: condizioni di lavoro al limite della decenza

TARANTO - La situazione degli incendi a Taranto si fa sempre più drammatica, con le fiamme che continuano a divampare e mettere a dura prova i Vigili del Fuoco della città. A descrivere la situazione è Gaetano La Corte, segretario aziendale della Funzione Pubblica CGIL all'interno del corpo dei Vigili del Fuoco di Taranto.

Le immagini riportate da La Corte mostrano lavoratori esausti, costretti a operare su mezzi a volte privi di aria condizionata e a indossare dispositivi di protezione individuali (DPI) che pesano circa 10 chili. Ogni vigile del fuoco in servizio deve indossare stivali, nomex, pantanomex e casco, che, insieme ai dispositivi di protezione, possono far salire la temperatura corporea fino a 50 gradi e oltre.

La situazione dei Vigili del Fuoco di Taranto è già precaria di per sé, ma ora si è ulteriormente aggravata a causa del ridotto numero di personale. Nonostante le limitate risorse, alcune squadre sono state inviate nelle zone alluvionate dell'Emilia Romagna, mentre altre devono fronteggiare gli incendi nella Sicilia.

La sicurezza del territorio sta subendo un disinvestimento, mettendo a rischio la salute e la sicurezza dei Vigili del Fuoco che, su disposizione dei Comandi VV.F. della Puglia, sono stati costretti a raddoppiare i turni di servizio, passando da 12 a 24 ore di lavoro continuativo per affrontare i nuovi fronti di fuoco nel leccese e nel foggiano.

La Corte sottolinea che i Vigili del Fuoco non vogliono essere chiamati eroi, ma piuttosto essere trattati come uomini che desiderano tornare a casa dalle loro famiglie sani e salvi. Le condizioni di lavoro al limite della decenza e il sovraffaticamento mettono in evidenza la necessità di fornire adeguati investimenti e risorse per garantire la sicurezza e il benessere di questi lavoratori, che svolgono un ruolo vitale per la protezione delle persone e delle comunità.