Vito Ferri e il suo premiato Giornale di Puglia: tra romanticismo e avanguardia


DELIO DE MARTINO
- Il dott. Vito Ferri, in qualità di direttore del Giornale di Puglia, ha ricevuto lunedì 3 luglio 2023 il premio Menzione speciale Bit Libri nel corso della manifestazione Il mondo sostenibile che si è svolta in piazza Leone a Bitritto.

Il premio è stato consegnato dal prof. Filippo Boscia, ginecologo, presidente dell’Associazione Medici Cattolici, e anche umanista, un prestigioso esponente delle cosiddette Medical Humanities. Boscia ha sottolineato la sensibilità e l’impegno della testata online per la promozione culturale ben oltre i confini della Puglia e per l’attenzione vigile e premurosa di Vito Ferri al mondo dell’associazionismo e alla vera cultura. Meritata la motivazione del premio al direttore “stimatissimo giornalista, sempre attento alla correttezza delle informazioni e al rispetto della persona”.

Classe 1981, Vito Ferri, svolge da oltre 15 anni un ruolo cruciale in qualità di direttore della testata da lui fondata. Per usare un’espressione cara al giornalismo americano è ormai un prezioso “cane da guardia” della democrazia e della cultura della Puglia e ne promuove il progresso spirituale e culturale. Laureato in scienze politiche, dopo aver conseguito nell’Università di Bari un master in giornalismo, Vito Ferri ha fondato il Giornale di Puglia nel 2007. La testata si è inserita nel panorama dell’informazione pugliese in un momento delicato della storia del giornalismo ottenendo lusinghieri consensi – oltre 100 milioni di visualizzazioni - in un contesto complesso e in rapida evoluzione sia dal punto di vista tecnologico che linguistico e culturale. L’anno di fondazione del Giornale di Puglia è d’altronde una data simbolo per l’intero settore dell’informazione, un anno che ha segnato la storia del giornalismo e allo stesso tempo della società imprimendo una decisa svolta in chiave digitale all’intero comparto.

Già negli anni ’90 la rivoluzione informatica aveva trasformato lo scenario del “quarto potere”, mettendo in crisi il ruolo classico del giornalista e del giornale cartaceo come era conosciuto fino ad allora. Il lento declino della carta stampata che fin dall’’800 era stato il medium privilegiato per il giornalismo aveva aperto scenari nuovi ma anche suscitato preoccupazioni sul futuro della professione del giornalista. In particolare l’intero sistema era stato messo in crisi dai timori per un nuovo e potentissimo medium, la rete internet, senza confini e aperto all’intero globo, in cui i diritti editoriali tendevano a sfumare e gli internauti potevano accedere gratuitamente a notizie pubblicate senza filtri in tempo reale, ancora più rapidamente di quanto già facesse la televisione.

Tra apocalittici che prevedevano la fine del giornale cartaceo e in fondo del giornalismo di qualità e integrati che invece intravedevano opportunità di un contesto digitale Ferri sceglie una strada sua, in un’ottica che oggi si definirebbe glocal, locale e globale allo stesso tempo. Non meraviglia che il suo giornale sia regolarmente letto da italiani anche in America.

La fondazione del Giornale di Puglia è avvenuta in un anno cruciale, proprio l’anno in cui Steve Jobs presentò a San Francisco in California il primo iPhone, il primo smartphone moderno che ha ulteriormente cambiato lo scenario della comunicazione. Da quell’anno in poi il giornalismo ha subito un’ulteriore rivoluzione copernicana in direzione del cosiddetto mobile journalism. La classica redazione giornalistica, intesa come ambiente stabile e chiuso, ha perso i suoi confini, lo smartphone si è trasformato nel coltellino svizzero del giornalista e il racconto della notizia si è ulteriormente evoluto in un processo interattivo ubiquo. A partire dal 2007 il giornalismo si è affrancato così dalla rigidità fisica ma anche culturale dei tradizionali ambienti di lavoro. Con lo smartphone chiunque, non solo il classico giornalista, può raccontare il mondo, anche attraverso il linguaggio delle foto, dei video, dei post e delle dirette social. Nel citizen journalism, non solo ogni internauta può fruire dei contenuti in maniera ubiqua ma allo stesso tempo diventa parte attiva del processo informativo, commentando le notizie, producendo contenuti e condividendoli nelle nuove agorà digitali degli ambienti social.

Vito Ferri ha cavalcato questa rivoluzione aprendo una nuova testata duttile e capace di adattarsi anche dal punto di vista linguistico ai nuovi canoni emergenti, aumentando così il pluralismo informativo e svolgendo una funzione politico-culturale essenziale. Il Giornale di Puglia oggi svolge il suo ruolo diversificando l’offerta informativa attraverso i linguaggi e i media del giornalismo contemporaneo.

Oltre ai classici articoli, alle interviste ai personaggi pugliesi e non che incrociano la regione, organizza dirette online in cui approfondisce temi e personalità di spicco e distribuisce l’informazione anche attraverso le diverse piattaforme social, canale privilegiato della notizia soprattutto per i più giovani, proponendo, attraverso reportage fotografici in diretta, la cultura e la bellezza della regione.

L’importanza di una testata come il Giornale di Puglia in un contesto informativo così complesso, multi-sfaccettato e sempre in bilico, è emersa quando nel 2021 la più importante testata pugliese, La Gazzetta del Mezzogiorno, si è trovata obbligata a sospendere temporaneamente le pubblicazioni. Sebbene nessun quotidiano online abbia potuto sostituire del tutto un giornale così radicato nel territorio è risultata comunque ancora più evidente l’importanza del Giornale di Puglia per la nostra regione. Insieme ad altre testate ha costituito infatti un tessuto informativo che, almeno in parte, ha sopperito al vuoto informativo che si era generato.

Lo sviluppo culturale di una regione, in un contesto globale sempre più rapido e iperconnesso, è d’altronde strettamente legato alla pluralità e qualità delle voci nella cosiddetta società dell’informazione.

Ma il successo del Giornale di Puglia non è legato solo all’innovazione tecnologica e alla ricerca dei linguaggi più efficaci per garantire la qualità di un servizio politico e culturale alla regione Puglia e all’intero paese. Per Vito Ferri innovare significa anche recuperare i valori più tradizionali e in particolare - come spiega dalle pagine del suo giornale - il romanticismo «un valore in più che scuote l’uomo e lo fa riflettere sino a mettersi costantemente in discussione, dinanzi a qualsiasi cosa, non soltanto dinanzi al gentil sesso, ma anche all’arte, alla vita stessa».

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