BARI - Oggi l’amministrazione comunale, in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, ricorda l’8 agosto del 1991, il giorno in cui nel porto di Bari attraccò la nave Vlora con a bordo 20mila profughi albanesi.
Alle ore 11.30, sul palcoscenico del teatro Piccinni, l’assessora alle Culture e Turismo Ines Pierucci, insieme alla giornalista Annamaria Minunno, ha ricordato come l’arrivo della Vlora abbia rappresentato un evento storico per la città di Bari e per l’Italia intera, e come nel capoluogo pugliese quell’evento sia stato vissuto all’insegna dell’accoglienza e della solidarietà, valori del culto nicolaiano divenuti parte della comune identità culturale.
Nell’occasione Ines Pierucci ha consegnato a Duli Caja, sarto e artista albanese, autore dell’arazzo esposto nella sala giunta di Palazzo di Città, una pergamena che recita:
Ad Avdul Caja,
detto Duli, che ha donato alla città di Bari un grande arazzo, realizzato con scampoli di tessuto colorato, che rappresenta la Vlora e che si compone di circa 18 mila bottoncini cuciti sulla stoffa a richiamare il numero di persone a bordo della nave l’8 agosto del 1991 attraccò nel porto di Bari con il suo carico di umanità.
L’opera, esposta nella sala giunta di Palazzo di Città, a Bari, racconta il dolore di quella disperata migrazione per mare e suscita in tutti i visitatori una spiccata curiosità e una forte emozione in quanti hanno vissuto quei giorni di portata storica.
L’arazzo reca con sé un messaggio di pace e fratellanza che ben interpreta sia la scelta dell’allora sindaco Dalfino e dei cittadini baresi che si adoperarono in ogni modo per essere d’aiuto a quelle donne e quegli uomini disperati, sia gli intendimenti dell’attuale amministrazione, promotrice del dialogo e della convivenza pacifica, nel rispetto di ogni differenza.
All’artista Duli Caja, nel ricordo del 32^ anniversario dell’arrivo della Vlora.
La Città di Bari con affetto e gratitudine.
A seguire Annamaria Minunno ha chiamato sul palco alcuni dei testimoni dell’evento: Eva Karafili, una dei passeggeri della Vlora che da allora vive e lavora a Bari, Nicola Montano, ispettore di Polizia di Stato che gestì le prime operazioni dell’arrivo in porto, Luca Turi, giornalista e fotoreporter, grande conoscitore del Paese delle Aquile. A ciascuno di loro è stata consegnata una targa, rispettivamente da Daniela Mazzucca, prima donna sindaco di Bari, da Gianni Stea, assessore regionale, e da Giuseppe Dalfino, figlio dell’allora sindaco Enrico Dalfino, che criticò apertamente la scelta del Governo di concentrare i ventimila della Vlora nello stadio della Vittoria: “Sono persone, persone disperate. Non possono essere rispedite indietro, noi siamo la loro unica speranza”.
Di seguito i testi delle tre targhe:
A Eva Karafili, una dei 18.000 passeggeri della Vlora, per le preziose testimonianze su quell'evento drammatico e per lo straordinario esempio di integrazione nella nostra comunità che la sua storia umana e professionale rappresenta.
A Nicola Montano, Ispettore di Polizia di Stato presso il porto di Bari, testimone e protagonista di un evento di portata epocale. La città di Bari con sentimenti di gratitudine per lo straordinario tratto umano con cui ha gestito le prime operazioni dell'arrivo in porto della Vlora.
A Luca Turi, nel ricordo dell'arrivo della Vlora nel porto di Bari l' agosto del 1991, a colui che ha immortalato gli attimi più eloquenti e significativi di una vicenda umana e
storica per sempre impressa nella storia del capoluogo pugliese e nella memoria dei suoi abitanti.
Al termine della breve cerimonia, sul palco del teatro comunale, è andato in scena lo spettacolo “La nave dolce” di Daniela Nicosia, produzione Tib teatro, con Massimiliano di Corato (https://bit.ly/3Q34Ugv).
Il programma della giornata proseguirà alle ore 19, negli spazi del Museo Civico, con la proiezione del documentario “Storie di un evento straordinario - La Vlora, il volto dell’accoglienza”, regia di Vincenzo Losito e Stefano Sasso (Libraesva ESG ha rilevato un possibile tentativo di phishing da "l.facebook.com" https://bit.ly/44QvHR7).
8 agosto ore 11.30 - Teatro Piccinni
Tib Teatro
Massimiliano Di Corato
La nave dolce
interprete Massimiliano Di Corato
scene Bruno Soriato
aiuto regia Vassilij Gianmaria Mangheras
luci e suono Francesco Manzoni
scenotecnico Sofia Leprotti
testo e regia Daniela Nicosia
Tre voci - quella di chi si mette in viaggio, quella di chi accoglie, quella di chi guarda - e una storia. Tre lingue: un idioma italo-albanese - il viaggio, le attese, l’approdo; un idioma italo-pugliese - la coscienza critica; l’italiano - lo stupore. Tre punti di vista: un giovane albanese, un barese, un bambino a testimoniare un evento che ha mutato per sempre la storia dell’immigrazione. 8 agosto 1991, nel porto di Bari, attracca la nave Vlora carica di ventimila albanesi. 20.000 persone che arrivano, in un sol colpo, sono un paese intero. E un paese intero non lo si può rispedire a casa come fosse un pacco mal recapitato. Da un lato le autorità governative che vogliono quei ventimila, rinchiusi, tutti insieme, nello stadio cittadino trasformato da luogo di incontro in anfiteatro di una assurda lotta per la sopravvivenza, mentre gli elicotteri controllano dall’alto. Dall’altro la comunità di Bari, che accoglie anche a suon di paste al forno e focacce raccolte tra le famiglie! Una vicenda esemplare che apre lo sguardo sul panorama politico europeo degli anni ‘90, sulle ferite ancora aperte. Questa storia ritrova oggi piena attualità. È una storia che parla di mare e di una nave presa d’assalto. È una storia di fuga e sogni. È una storia di desideri e pulsioni di libertà. È una storia che vive ancora sulla pelle di chi l’ha vissuta. È una storia di integrazione e incontro. È una storia intessuta di storie. È una storia che non è finita. Una storia che vuole ancora essere raccontata.
Premio “Gigi Dall’Aglio”, Festival Teatrale di Resistenza, Reggio Emilia 2021
Premio speciale “Da Sud”, IV Edizione Premio Teatrale Mauro Rostagno, Roma 2022
8 agosto ore 19.00 - Museo Civico
Storie di un evento straordinario
La Vlora, il volto dell’accoglienza
documentario
regia Vincenzo Losito, Stefano Sasso
con la partecipazione di Ivan Bonsante, Giuseppe Dalfino, Elisabetta Genchi, Eva Menski, Jasmine Pignatelli, Festim Thartori, Lorenzo Turi
sceneggiatura Vincenzo Losito
riprese e montaggio Stefano Sasso
presa diretta e post produzione audio Francesco Piro
seconda camera Tonia Laterza
traduzioni Alessia Cofone
Dopo più di 30 anni dallo sbarco dei 20.000 albanesi nel porto di Bari, il documentario prova a ricostruire qualcosa che per anni, a causa dei fatti di cronaca, politica locale e nazionale, è stato oscurato: il valore dell’ospitalità della comunità barese in quel caldo 8 agosto del 1991.
Un fotografo, un imprenditore, una mediatrice culturale, un professore, un’artista, una casalinga e un avvocato, attraverso i loro ricordi e le loro storie, ricostruiscono quest’evento straordinario ripercorrendo le tappe del viaggio dall’Albania al suo approdo a Bari, ponendo l’attenzione sul valore dell’ospitalità a trent’anni dall’accaduto.
Finanziato da Regione Puglia -Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio nell’ambito del Progetto Interreg IPA CBC Italy-Albania-Montenegro 2014 – 2020 “3C - Cross-border exchange for the development of Cultural and Creative industries” con il supporto di Teatro Pubblico Pugliese.
Co-Finanziato dall’Unione Europea all’interno dello Strumento di Assistenza Pre-Adesione (IPA II)Produzione esecutiva Vincenzo Losito, Equilibrio Dinamico.
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