L'AQUILA - Le condizioni di salute di Matteo Messina Denaro, boss detenuto nel regime carcerario 41 bis nel supercarcere de l'Aquila, si sono aggravate. L'ex latitante, affetto da un tumore al quarto stadio, è stato trasferito dal penitenziario al reparto di chirurgia dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila. L'ex capomafia era stato arrestato lo scorso gennaio a Palermo e da allora era stato sottoposto a cure all'interno del carcere, dove era stata allestita una stanza per la chemioterapia.
Le sue condizioni di salute sono ora descritte come disperate. Secondo il legale di Messina Denaro, Alessandro Cerella, il boss non mangia e beve solo, è debole e ha difficoltà persino a reggersi in piedi. Il legale ha espresso la necessità di un immediato ricovero ospedaliero, sottolineando che con un tumore in uno stadio avanzato non può essere tenuto in una cella del carcere 41 bis. Cerella ha evidenziato che Messina Denaro dovrebbe essere assistito da un infermiere all'interno di una struttura ospedaliera.
L'avvocato ha anche espresso preoccupazione per il fatto che i medici non possano vederlo quotidianamente e che le sue condizioni possano cambiare rapidamente. Messina Denaro è stato sottoposto a vari interventi medici in passato, tra cui un intervento urologico lo scorso giugno. Le condizioni di salute del boss sono monitorate dal professor Mutti e dal suo staff.
Alessandro Cerella ha affermato che presenterà un'istanza al Tribunale per chiedere il ricovero urgente in ospedale per il suo assistito. Ha criticato l'amministrazione penitenziaria e il sistema di giustizia in generale per quanto riguarda il trattamento di Messina Denaro. Il legale ha sottolineato che, nonostante le circostanze, i diritti costituzionali dell'ex capomafia dovrebbero essere rispettati e ha chiesto un maggiore controllo sul suo stato di salute.
Si continua a seguire da vicino l'evolversi della situazione di Matteo Messina Denaro e l'esito delle richieste di cure e di ricovero avanzate dai suoi legali.