Aggressione a soccorritrice del 118 a Brindisi: Sindacato Uil Fpl chiede interventi decisivi

BRINDISI - Le aggressioni ai danni degli operatori del 118 continuano a rappresentare una preoccupante realtà, evidenziando la necessità di interventi decisi per garantire la sicurezza dei soccorritori. Un nuovo episodio si è verificato a Brindisi, proprio durante la giornata di Ferragosto. La soccorritrice coinvolta ha riportato ferite che, fortunatamente, dovrebbero guarire in meno di una settimana. La denuncia è giunta dal sindacato Uil Fpl, che ha sollevato l'attenzione sulla questione e ha richiesto misure concrete per tutelare gli operatori del 118.

L'aggressione sembra sia avvenuta da parte di un paziente ubriaco, che è stato trasportato con l'ambulanza. Questi episodi, purtroppo, si verificano con una certa frequenza e rappresentano una minaccia per chi svolge un lavoro vitale nella società. Il sindacato Uil Fpl ha sottolineato che in un Paese civile, chi lavora quotidianamente per salvare vite umane non dovrebbe mai essere soggetto a violenze.

La sigla sindacale ha espresso la sua preoccupazione per il fatto che questi episodi spesso rimangano nascosti o poco discussi, come se fossero diventati una parte "normale" della routine. È urgente un'azione concreta per affrontare questa problematica e garantire la sicurezza degli operatori del 118 durante le loro attività di soccorso.

Il sindacato ha inoltre sollecitato Maurizio De Nuccio, neo direttore generale della Asl Brindisi, affinché vengano riviste le normative in modo da consentire che un equipaggio di sole donne possa intervenire con l'ausilio delle Forze dell'ordine. Questa potrebbe essere una strategia per prevenire aggressioni e garantire un ambiente di lavoro sicuro per tutti i soccorritori, indipendentemente dal genere.

È essenziale che le istituzioni e le autorità competenti prendano seriamente in considerazione queste richieste e agiscano per proteggere coloro che si dedicano con dedizione e sacrificio a salvare vite umane in situazioni di emergenza.

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