TARANTO - Il deputato del Movimento 5 Stelle, Leonardo Donno, ha espresso forti critiche al governo in relazione al decreto Infrazioni, sottolineando la mancanza di attenzione ai diritti dei cittadini e alla loro salute. Donno ha dichiarato che, secondo lui, il governo sembra più interessato ad incrementare i profitti che alla decarbonizzazione dell'acciaieria di Taranto, la più grande d'Europa.
Nella sua dichiarazione di voto sul decreto, Donno ha affermato che il governo e i parlamentari di destra dovrebbero chiedere scusa per le decisioni che stanno prendendo. Ha ricordato le sentenze della giustizia europea che hanno condannato l'Italia per violazione dei diritti dell'uomo, così come la sentenza del Tribunale di Taranto per disastro ambientale. Ha citato anche sentenze che hanno confermato il legame tra inquinamento, malattie e morti, comprese quelle di bambini.
Il deputato M5S ha criticato inoltre la reintroduzione dello "scudo penale" e l'autorizzazione alla continuità di impianti sotto sequestro nonostante i danni ambientali e sanitari. Ha sottolineato che a breve scadrà l'autorizzazione integrata ambientale, ma il governo si appresta ad approvarla per altri 12 anni, consentendo la produzione di acciaio a carbone e il funzionamento di altiforni, compreso l'utilizzo di un altoforno come inceneritore per plastiche.
Donno ha ricordato le raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità riguardo ai limiti degli inquinanti e alla necessità di una valutazione preventiva e integrata dell'impatto ambientale e sanitario. Ha concluso ribadendo che i parlamentari di destra, specialmente quelli tarantini, hanno tradito il territorio e dovrebbero chiedere scusa ai cittadini.
La critica di Donno evidenzia una divisione di opinioni sul decreto Infrazioni e sulla gestione delle problematiche legate all'acciaieria di Taranto, sollevando questioni importanti riguardanti la salute pubblica e l'ambiente.
Nella sua dichiarazione di voto sul decreto, Donno ha affermato che il governo e i parlamentari di destra dovrebbero chiedere scusa per le decisioni che stanno prendendo. Ha ricordato le sentenze della giustizia europea che hanno condannato l'Italia per violazione dei diritti dell'uomo, così come la sentenza del Tribunale di Taranto per disastro ambientale. Ha citato anche sentenze che hanno confermato il legame tra inquinamento, malattie e morti, comprese quelle di bambini.
Il deputato M5S ha criticato inoltre la reintroduzione dello "scudo penale" e l'autorizzazione alla continuità di impianti sotto sequestro nonostante i danni ambientali e sanitari. Ha sottolineato che a breve scadrà l'autorizzazione integrata ambientale, ma il governo si appresta ad approvarla per altri 12 anni, consentendo la produzione di acciaio a carbone e il funzionamento di altiforni, compreso l'utilizzo di un altoforno come inceneritore per plastiche.
Donno ha ricordato le raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità riguardo ai limiti degli inquinanti e alla necessità di una valutazione preventiva e integrata dell'impatto ambientale e sanitario. Ha concluso ribadendo che i parlamentari di destra, specialmente quelli tarantini, hanno tradito il territorio e dovrebbero chiedere scusa ai cittadini.
La critica di Donno evidenzia una divisione di opinioni sul decreto Infrazioni e sulla gestione delle problematiche legate all'acciaieria di Taranto, sollevando questioni importanti riguardanti la salute pubblica e l'ambiente.