Giulia Tramontano, nuovi dettagli choc: Impagnatiello la avvelenava da mesi

MILANO - Emergono dettagli scioccanti nel caso dell'omicidio di Giulia Tramontano, la giovane donna incinta di 29 anni uccisa con 37 coltellate e il cui corpo è stato ritrovato a Senago, nel Milanese, dopo quattro giorni dalla sua scomparsa. L'autopsia condotta il 9 giugno e depositata il 30 agosto presso la Procura di Milano ha rivelato che il suo compagno, Alessandro Impagnatiello, stava attivamente cercando di avvelenarla con del veleno per topi, mesi prima dell'omicidio.

L'analisi ha confermato la presenza di bromadiolone, un veleno per topi, sia nel feto che nel sangue di Giulia Tramontano. Inoltre, è emerso che Impagnatiello aveva somministrato quantità di questa sostanza per diversi mesi, aumentando l'assunzione nell'ultimo mese e mezzo prima dell'omicidio. Questo indica che aveva cercato di avvelenare la compagna in modo graduale, cercando di nascondere le prove della sua azione.

L'autopsia ha anche stabilito che Giulia Tramontano è morta a causa di un'abbondante emorragia causata dalle numerose coltellate ricevute. Nessuna di queste ferite, se prese singolarmente, avrebbe causato la sua morte.

Questi nuovi dettagli gettano una luce ancora più sinistra su questo terribile omicidio e sollevano interrogativi sulle motivazioni e l'intenzione di Impagnatiello nel cercare di uccidere la sua compagna incinta. L'indagine continua per svelare tutti i dettagli di questa tragica vicenda.

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