‘I Coreani? Sognano di vivere in una sola patria’. Il viaggio di Lidia e Tom volge al termine


FRANCESCO GRECO
- “Il sogno dei Coreani? Vivere in una sola patria”. Il viaggio di Lidia Blandolino (Tricase, Lecce) e Tom (Olanda), incontratisi a Bruxelles, è giunto quasi alla fine. E’ durato poco meno di un anno.

Eccoci allora in Corea, qual’è stata la prima impressione?

“La Corea del Sud è un Paese molto moderno, ci è sembrata abbastanza simile all'Europa, infatti è stato probabilmente il Paese in cui abbiamo avuto meno difficoltà nel capire come funzionasse tutto!”.

Il primo approccio con la cucina indigena?

“È vero che tutto cambia appena si entra in un ristorante, lì si è catapultati in un altro mondo. Infatti in Corea non mancano mai dei ‘banchan’, ossia dei piatti di antipasto o contorno che accompagnano tutti i pasti e vengono serviti a tutti in automatico”.

Scendiamo nei dettagli?

“Ovviamente, tra questi il kimchi (cavolo fermentato piccante) è immancabile, gli altri variano un po' da ristorante a ristorante. Siamo stati anche in un locale dove ci hanno servito solo banchan, 20 tipi diversi, con del riso e una scodella di brodo”.

Si pensa che sono un popolo molto identitario, attaccato alle proprie radici, è così?

“L’abbiamo notato in Corea, così come un po' in generale nell'Asia dell'est: è la dedizione alla loro storia e l'importanza che assegnano alla memoria del passato”.

Come si nota questa forma di patriottismo?

“Molti antichi palazzi, templi ed edifici storici sono stati ricostruiti anche tre-quattro volte nel corso dei secoli, dopo essere andati a fuoco o essere stati distrutti in altri modi. Anche interi quartieri sono stati ricostruiti con edifici tradizionali, ad esempio a Jeonju, ed è molto suggestivo passeggiare per queste stradine. Gyeongju è anche una città che ci ha colpito molto, in quanto caratterizzata da tante collinette nel centro che nascondono in realtà tombe di antichi reali, sicuramente un paesaggio unico”.


Avete visto zone off limits?

“Abbiamo visitato anche la zona demilitarizzata al confine con la Corea del Nord, creata dopo l'armistizio alla fine della guerra tra le due Coree. Abbiamo osservato la Corea del Nord letteralmente col binocolo e camminato in una parte di uno dei tunnel scavati dalla Corea del Nord, forse per una possibile invasione e che sono stati scoperti dalla Corea del Sud nel corso degli anni”.

Avete notato un sentimento unitario, di ricomposizione della diaspora provocata dalle politiche imperialiste e coloniali dell’Occidente?

“I Coreani del Sud sembrano avere molta voglia di avere la loro nazione riunita, non solo le famiglie che sono state separate e hanno potuto vedersi solo poche volte in più di 70 anni: chissà se e quando succederà...”.

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