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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, attualmente in vacanza in Puglia, ha affrontato diversi temi di rilievo nazionale in un'intervista rilasciata ai principali quotidiani italiani. Tra i temi trattati, spiccano la tassa sugli extraprofitti delle banche, il salario minimo, le agitazioni all'interno del governo e le prospettive per l'autunno.
Riguardo alla tassa sugli extraprofitti bancari, Meloni ha sottolineato che l'iniziativa è stata assunta da lei stessa e ha affermato che la rifarebbe, ritenendo che sia importante agire in modo giusto e inviare un messaggio chiaro. Ha spiegato che la decisione è stata dettata dalla distorsione causata dall'aumento dei tassi d'interesse deciso dalla BCE, che ha portato le banche ad aumentare gli interessi sui mutui senza però alzare quelli sui depositi, a favore dei risparmiatori.
Sul tema del salario minimo, Meloni ha affrontato le critiche delle opposizioni e ha dichiarato di dare al Cnel sessanta giorni per proporre una soluzione complessiva alla questione del lavoro povero. Ha evidenziato che il salario minimo non risolverà da solo il problema e che si dovrebbe affrontare in modo più ampio, tenendo conto delle basse paghe e delle diverse categorie di lavoratori.
La presidente del Consiglio si è anche espressa riguardo alla possibilità di un autunno caldo con proteste e agitazioni, affermando che il governo sta facendo il massimo e che il crescente Pil e il record di occupazione dimostrano il suo impegno. Ha toccato vari altri argomenti, come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l'approccio ai migranti e la possibilità di cambi nell'esecutivo.
Infine, riguardo alla prossima sfida delle elezioni europee e all'alleanza con Marine Le Pen, Meloni ha dichiarato di non avere l'autorevolezza per mettere veti su nessuno e ha espresso la volontà di costruire un'alleanza omogenea all'interno della famiglia dei conservatori. Ha chiuso l'intervista affrontando uno scontro con il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini riguardo ai fondi per l'alluvione, avvisando che politizzare la questione danneggia i cittadini.