Potere della narrazione, questo il focus della manifestazione, muove dall’assunto che la realtà non è una, ma sono tante. Un esempio non casuale è quello che accade quando si parla della creatura del romanzo di Shelley, spesso identificata come Frankenstein, alterando così il racconto e creandone uno parallelo, dal momento che Victor Frankenstein è lo scienziato, non la creatura. Inoltre, la creatura viene identificata come un mostro da cui fuggire, ma anche in questo caso si tratta di una delle verità, un’altra vuole che il monstrum, nel suo significato originario, sia qualcosa da ammirare. Da una lettura profonda nel romanzo, è facile inoltre desumere che la dicotomia tra scienziato e creatura non esiste, perché entrambe risiedono dentro di noi e si manifestano ogni qualvolta utilizziamo il potere creativo o soccombiamo alla paura. Per questo motivo, la Factory si svolge in luoghi di interesse storico e si snoda in serate tematiche in cui gli artisti coinvolti vestiranno i panni del dott. Frankenstein e racconteranno il mondo attraverso le loro creature, i loro monstrum.
Per quel che riguarda, invece, "Per le vie del Paradiso", racconta la storia di un ragazzo nelle campagne pugliesi degli anni settanta. Il ventenne Tonino Bianco è un contadino alle prese con il duro mestiere della terra. Una mattina Tonino si reca in una chiesa del territorio e mentre a passo lento si avvicina verso una tela, viene catapultato in una realtà diversa, simile al mondo dei sogni, dove immagina, di abbracciare attraverso un ricordo suo padre Tommaso, scomparso per una grave malattia. Il chiacchiericcio sovrastante del popolo però si rivela come punto cardine nella vita di Tonino disorientando i suoi pensieri. Nel cast del film, oltre a Giuseppe Gimmi, troviamo anche Pietro Velletri e Francesco Semeraro. Il montaggio è di Andrea Mastronardi e le musiche di Luigi Laterrenia.