BARI - “C'è per fortuna una parte del PD che con onestà intellettuale ammette i ritardi di progettazione e questo con riferimento ai beni confiscati alle mafie". Così in una nota congiunta dei senatori di Fratelli d’Italia, Filippo Melchiorre e Ignazio Zullo.
“È un segnale positivo che ci coglie con grande apertura a lavorare insieme sul tema della lotta alle mafie - proseguono -, lotta che non può dividerci né portarci in un confronto sul chi è più bravo. Condividiamo il tema delle priorità ma anche queste sono insite nel PNRR e non nelle facoltà del Governo Meloni.
“L'impegno prioritario del PNRR è l'ultimazione e il collaudo delle opere alla data del 30 giugno 2026. Se non si rispetta questa scadenza, le opere restano incomplete e i soldi, per larga parte acquisiti a debito, vengono restituiti.
“Il Governo Meloni - spiegano Melchiorre e Zullo - vuole scongiurare che questo possa accadere ed è per questo che ha rimodulato gli interventi coordinando la fonte di finanziamento con i fondi della coesione le cui opere trovano tempo di ultimazione e collaudo al 31 dicembre 2029.
“Sui ritardi dei Comuni non vi è responsabilità ascrivibile al Governo Meloni, anzi. Il Governo Meloni con uno dei suoi primi provvedimenti è intervenuto per dar forza ai Comuni modificando l'art. 110 del T.U.E.L al fine di permettere l'acquisizione in servizio di tecnici esperti nelle progettazioni e nelle procedure amministrative e, con altra norma, nel favorire la stabilizzazione del personale assunto a tempo determinato per il PNRR.
“Da parte nostra nessuna polemica ma solo volontà di spiegare la pregevole opera e l'instancabile lavoro del Presidente Meloni e del Ministro Fitto per salvare in un confronto non sempre agevole con la Commissione Europea un PNRR nato male e condotto in modo approssimativo.
“Sul terreno del confronto leale e costruttivo come quello innescato sui beni confiscati alle mafie noi ci siamo. Al contrario, non ci faremo trascinare sul terreno dello scontro e della polemica improduttiva che l’altra parte del PD ha introdotto”, concludono Melchiorre e Zullo.
“È un segnale positivo che ci coglie con grande apertura a lavorare insieme sul tema della lotta alle mafie - proseguono -, lotta che non può dividerci né portarci in un confronto sul chi è più bravo. Condividiamo il tema delle priorità ma anche queste sono insite nel PNRR e non nelle facoltà del Governo Meloni.
“L'impegno prioritario del PNRR è l'ultimazione e il collaudo delle opere alla data del 30 giugno 2026. Se non si rispetta questa scadenza, le opere restano incomplete e i soldi, per larga parte acquisiti a debito, vengono restituiti.
“Il Governo Meloni - spiegano Melchiorre e Zullo - vuole scongiurare che questo possa accadere ed è per questo che ha rimodulato gli interventi coordinando la fonte di finanziamento con i fondi della coesione le cui opere trovano tempo di ultimazione e collaudo al 31 dicembre 2029.
“Sui ritardi dei Comuni non vi è responsabilità ascrivibile al Governo Meloni, anzi. Il Governo Meloni con uno dei suoi primi provvedimenti è intervenuto per dar forza ai Comuni modificando l'art. 110 del T.U.E.L al fine di permettere l'acquisizione in servizio di tecnici esperti nelle progettazioni e nelle procedure amministrative e, con altra norma, nel favorire la stabilizzazione del personale assunto a tempo determinato per il PNRR.
“Da parte nostra nessuna polemica ma solo volontà di spiegare la pregevole opera e l'instancabile lavoro del Presidente Meloni e del Ministro Fitto per salvare in un confronto non sempre agevole con la Commissione Europea un PNRR nato male e condotto in modo approssimativo.
“Sul terreno del confronto leale e costruttivo come quello innescato sui beni confiscati alle mafie noi ci siamo. Al contrario, non ci faremo trascinare sul terreno dello scontro e della polemica improduttiva che l’altra parte del PD ha introdotto”, concludono Melchiorre e Zullo.
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