Dichiarazione del consigliere e commissario regionale di Azione Fabiano Amati, dei consiglieri Sergio Clemente e Ruggiero Mennea, capogruppo, e della responsabile regionale agricoltura di Azione Anna Rita Picci.
“Solo avendo di vista la produzione e la resa si potrà ricostruire il paesaggio pugliese distrutto dalla Xylella e battere l’abbandono delle terre. Guardare esclusivamente al paesaggio così come lo abbiamo conosciuto, pretendendo di ricostruirlo come se fosse il disegno di una scenografia, porterà al fallimento di ogni iniziativa, sia pur dotata di buone intenzioni.
"In un settore produttivo come l’agricoltura non si possono perseguire modelli culturali non adeguati alla modernità e all’innovazione nelle tecniche colturali; l’imprenditore agricolo, protagonista assoluto del processo di ricostruzione, non si muove con la prospettiva del guardiano del museo, ma con lo sguardo rivolto al mercato.
"Per questi motivi, una ricostruzione seriamente orientata alla produzione e al nuovo paesaggio, non può tollerare un numero chiuso di specie da impiantare, magari escludendo proprio quelle con maggiore resa e, grazie alla genetica, con minor uso di acqua e agrofarmaci, aprendosi alle coltivazioni fuori suolo all’interno delle serre. E per far ciò bisogna affermare la libertà di scelta tra le specie coltivabili, adeguando a tale finalità gli strumenti urbanistici e paesaggistici.
"Fare in poche parole quello che già sta cominciando ad accadere da qualche anno - con agricoltura innovativa, intensiva e serre - nella parte a più intenso valore paesaggistico: la Piana degli ulivi monumentali.”