Angela Coviello presenta i suoi quadri al Concorso 'Alessandro Conti' di Monza
MONZA - Docente scolastico e grande appassionata di arte e pittura, abbiamo il piacere di intervistare Angela Coviello, lucana ma nata e cresciuta a Milano, protagonista con i suoi quadri ''Villa e Riflessi' e 'Amira, al concorso promosso dall'Associazione “Alessandro Conti” per valorizzare il territorio di Monza, partendo dai simboli dell'autodromo, del parco e della città.
Angela Coviello ha studiato pittura all’ Accademia di belle arti di Brera dove si è specializzata per l'insegnamento in arti figurative e sostegno scolastico nel 2007. Esplora vari linguaggi pittorici, dal body painting al batik, anche se il suo interesse principale è la pittura ad acrilico, olio e il disegno a pastello, sperimentando la mescolanza dei colori, i riflessi della luce, il chiaroscuro. Ha collaborato con associazioni teatrali e partecipato a performance e spettacoli. Collabora con i musicisti Emanuele Tondo e Marco Palmieri nella produzione di foto e video musicali. Dal 2020 vive e lavora a Monza.
Quando ti sei avvicinata all'arte?
Ho sempre disegnato storie fin da bambina, mi divertiva immaginare immagini e personaggi. Alle scuole medie frequentavo sia un corso di teatro che di pianoforte. Dopo le scuole medie ho frequentato il liceo artistico e poi l'Accademia di belle arti di Brera, a Milano.
Com'è nata la collaborazione con l'associazione “Alessandro Conti'' di Monza?
Loro propongono il tema della città di Monza come fonte di ispirazione artistica e io che, mi ci sono trasferita da tre anni, ho voluto partecipare mettendo il mio punto di vista.
Cosa rappresentano per te questi quadri?
Il quadro con la fontana è uno scorcio della villa Reale , che frequento quasi tutti i giorni, essendo il luogo dove lavoro: in un’ ala della villa è presente la scuola d’ arte “Nanni Valentini”. Prendendo quell’ uscita si possono osservare i riflessi della fontana , che a seconda delle ore del giorno e del meteo cambiano luminosità e colori. Questo mi affascina molto. Il quadro con la statua di spalle, “Amira”, rappresenta uno scorcio del centro di Monza, di cui la figura della ragazza rappresenta una leggenda:
La storia racconta che Teodorico il Grande, re degli Ostrogoti, avesse fatto costruire un palazzo in città, nei dintorni dell'attuale Piazza Trento e Trieste. Nel palazzo di Monza viveva anche il suo giovane nipote Dagoberto. Un giorno una rana di colore verde smeraldo, saltò sulla mano del giovane cavaliere, lo guardò negli occhi e poi si rituffò in acqua. Una sera di plenilunio, in cui le rane erano particolarmente rumorose, Dagoberto si affacciò alla finestra e vide la rana trasformarsi in una giovane fanciulla dai capelli a caschetto. La ragazza gli sorrise e svanì.“
Passeggiando per il centro di Monza , vicino all’ Arengario (che ho dipinto alla sx della statua) ci si imbatte in questa statua che, sorridendoti, ti invita a prestarle attenzione e a sederti alla “fontana delle rane”. È una specie di “presenza” in piazza Roma, dove si possono vedere il palazzo dell’ Arengario e altri edifici bancari.
Ai tuoi alunni trasmetti lo stesso amore che hai tu per l'arte?
Certamente! Impegno, passione e anche divertimento!
Quali sono i tuoi pittori preferiti?
Tornando indietro di un secolo, mi piace Salvador Dalì (ho visitato tutte le sue case e molti musei spagnoli), come tecnica, estetica e concetto. Mi sento legata anche all' arte espressionista, alla violenza dei colori e alle emozioni impresse sulla tela. Un pittore italiano che mi piace molto è il divisionista Giovanni Segantini. Tra i Pittori contemporanei c'è un pò di tutto, più che la tela mi piace l' arte murale, la street art: le provocazioni di Banksy, e di tanti altri.
Dove ti piacerebbe esporre?
Dove ti porta l' ispirazione. Di questi tempi è bello esporre dove possono apprezzare l'arte e dove non bisogna scendere a compromessi scomodi ,ad esempio “pagare per esporre”.