Bari 9 settembre '43: 80 anni fa la difesa e la liberazione dai tedeschi


NICOLA ZUCCARO
- Bari, giovedì 9 settembre 1943. All'indomani della proclamazione dell'armistizio firmato il 3 settembre con le forze anglo-americane e annunciato ai microfoni dell'EIAR alle ore 19.42 dell'8 settembre dal primo ministro italiano Pietro Badoglio, un battaglione di paracadutisti-guastatori tedeschi della Fallschirm Jager Divisionen penetrò nel porto attraverso l'edificio della Dogana e iniziò a far saltare cariche esplosive sui mercantili ormeggiati. 

Nella tarda mattinata, dopo che i finanzieri in servizio allo scalo portuale, con i loro moschetti aprirono il fuoco sui tedeschi, un gruppo di donne provenienti dalla città vecchia raggiunse la Caserma Italia per informare il Generale Nicola Bellomo dell'arrivo degli ex alleati. Accortosi dell'incerta azione del Comando di Corpo d'Armata, in qualità di comandante della XII Zona della Milizia e del Presidio Militare di Bari, Bellomo assunse personalmente la guida di un reparto raccogliticcio (2 ufficiali e 40 legionari, 5 marinai, 15 guardie di Finanza, alcuni marinai e un piccolo distaccamento del Nono Genio) e si diresse verso il porto. 

Il primo attacco, avvenuto tra le 13.45 e le 14:45, non ebbe successo e il reparto subì la morte di un ufficiale, un sergente di Marina, un finanziere e un legionario. Pur se personalmente ferito, Bellomo riuscì a far affluire altri rinforzi (48 legionari, una dozzina di genieri, alcuni fanti, un plotone di finanzieri, vigili urbani e un civile) e reiterò l'attacco. Al termine del secondo assalto, avvenuto tra le 15 e le 16, il porto fu riconquistato dagli italiani e alle 17.30, i tedeschi chiesero di trattare la resa. La loro richiesta fu concordata con il tenente Giuseppe Moiso del LI BTG d'istruzione. 

Decorato in Africa Settentrionale della Croce di ferro tedesca, Moiso dispose il trasferimento dei soldati tedeschi presso lo Scalo Ferroviario di Bari Parco Nord, dal quale potevano raggiungere l'Alta Italia. In quella drammatica e convulsa giornata di 80 anni fa, nella quale Bari fu la prima città italiana a difendersi e a liberarsi con le proprie forze civili e militari dall'assalto dell'esercito germanico-nazista, oltre alle infrastrutture portuali, furono difese anche le antenne e la sede EIAR di Radio Bari (rispettivamente ubicate a Ceglie del Campo e in via Putignani), l'ufficio centrale dei Postelegrafonici in via Nicolai e i depositi militari del Genio in via Napoli. Da segnalare la partecipazione alla difesa del Porto di Bari, di legionari della Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (ex camicie nere) voluta e creata dal Fascismo. 

Il loro coinvolgimento fu motivato dal giuramento prestato al Re e non al già deposto Duce, nella persona del loro fondatore Benito Mussolini. Il 14 settembre 2006, a 63 anni di distanza da quella eroica giornata, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in una solenne cerimonia svoltasi alla Fiera del Levante, conferì alla città di Bari la medaglia d'oro al valor civile per la resistenza. Questo riconoscimento, in particolare, fu anche motivato dall'eroismo del popolo barese che oppose resistenza anche al rastrellamento tedesco di Bari vecchia, attraverso l'intraprendenza del compianto Michele Romito. L'allora quindicenne lanciando, due bombe a mano dalla sommità dell'arco di San Nicola, provocò l'esplosione di un blindato tedesco che impedì l'ingresso della Divisione " Hermann Goring" nel centro storico di Bari.

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