Ecologistic, Galante (M5S): 'Ieri l’azienda ha confermato la volontà di costruire un termovalorizzatore. Ora serve una presa di posizione netta da parte di tutta la politica'

BARI - “Speravamo di sbagliarci, ma il tavolo di ieri al Mimit, convocato su richiesta dalla Ecologistic, ha confermato quello che sosteniamo da tempo: l'azienda vuole realizzare un termovalorizzatore a Ginosa. Nella riunione la vertenza dei lavoratori Ex Miroglio è stata definita conclusa positivamente e ora Ecologistic vorrebbe riscattare la proprietà del capannone per il nuovo investimento. Un progetto che porterà vantaggi solo alla proprietà, ma danneggerà l’intero territorio. È solo grazie alla volontà dell’amministrazione guidata dal sindaco Parisi che nell’accordo con Ecologistic & Trade per il passaggio di proprietà del capannone sono stati previsti la riassunzione dei lavoratori ex Miroglio con il raddoppio delle unità lavorative e l'impossibilità di cambiare destinazione d’utilizzo dell’impianto. Il timore era che si arrivasse allo smaltimento dei rifiuti e purtroppo avevamo ragione”. Lo dichiara il capogruppo del M5S Marco Galante.

“Dopo quanto accaduto ieri - continua Galante - è necessaria una presa di posizione da parte di tutta la politica regionale. Chiederò di calendarizzare il prima possibile l’audizione che avevo richiesto in IV Commissione per avere chiarezza sul progetto dell’inceneritore (perchè così va chiamato realmente) e sapere anche dagli assessori Delli Noci e Lopane quale sia la loro posizione, dal momento che un’opera simile avrebbe impatti negativi anche per quello che riguarda la vocazione turistica dell’intera zona. Come M5S a tutti i livelli siamo stati i primi a denunciare quello che stava accadendo e a chiedere compattezza, al di là delle bandiere politiche, a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. Quei cittadini che ci chiedono di fare qualcosa. Insieme al sindaco Vito Parisi e all’amministrazione comunale stiamo lavorando per mettere in campo tutte le iniziative per dire no a questo ennesimo impianto su un territorio che sta già pagando un prezzo troppo alto, dato l’impatto cumulativo di tutti gli impianti. Chiediamo anche alla popolazione, alle associazioni, alle imprese di esserci vicini. Insieme per il bene del territorio”.

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